LATINA -Tradizione rispettata. Martedì mattina il Vescovo Crociata ha visitato il Carcere di via Aspromonte dove ha incontrato il personale e i detenuti in occasione della prossima Pasqua. Ad accogliere il presule della chiesa di Latina è stata la direttrice della struttura Paola Pia Palmeri, il Comandante della Polizia Penitenziaria, il dirigente aggiunto Giacomo Santucci, il Cappellano frate Stefano Marsili mentre Monsignor era accompagnato da tre volontari dell’associazione di volontariato penitenziario “Matteo 25,36 Odv” che fa capo alla Caritas diocesana pontina.
“È un luogo in cui bisogna avere forti motivazioni a lavorare, a non lasciare nulla di intentato per recuperare le persone mentre viene garantita la sicurezza” – ha affermato il Vescovo di Latina durante l’incontro con il personale (di custodia, dell’area pedagogica e amministrativa), informandosi più nel dettaglio delle loro condizioni di lavoro attuali. Successivamente, monsignor Crociata è stato accompagnato in tutte le “sezioni” dove ha visitato in ogni cella i detenuti ristretti, scambiando con loro alcune parole. Più in generale, Crociata ha ricordato loro: “Usate bene questo tempo, non sprecatelo, cogliete l’occasione di ripensarvi. Anche nel dolore che vivete c’è la possibilità di non smettere di amare voi stessi e gli altri”.
Nel corso della sua visita, durata circa due ore, il vescovo Crociata ha donato al personale e ai detenuti una piccola composizione di tre ramoscelli d’ulivo a rappresentare l’amore del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, un gesto per augurare a credenti e non credenti una Pasqua il più possibile serena mentre si vive e si accompagna un’esperienza dolorosa.
Il Cappellano, frate Stefano Marsili, ha annunciato che il Vescovo contribuirà alla dotazione di attrezzature per l’attività intramuraria dei detenuti, in particolare all’acquisto di un forno per la lavorazione delle ceramiche. Per ringraziare e ricambiare gli auguri, la direttrice Palmeri, a nome dell’Amministrazione penitenziaria, ha donato a monsignor Crociata un piatto di ceramica realizzato dai detenuti impegnati nell’attività curata da laboratorio d’arte solidale della casa circondariale di Latina.