GAETA – E’ ricca di diversi quesiti, alcuni dei quali dal forte contenuto provocatorio e sarcastico, la lettera che i tre consiglieri comunali d’opposizione al comune di Gaeta hanno inviato al Prefetto di Latina per stigmatizzare l’utilizzo improprio dell’aula Consiliare del Comune. Da parte di chi? Dell’ex sindaco e ora consigliere regionale di Forza Italia Cosimino Mitrano? Con quali finalità? “Commerciali e pubblicitarie” relativamente alla sua ultima e monumentale fatica letteraria, la seconda in un anno e mezzo, per spiegare come ha ribaltato come un calzino, migliorandola (ma non per le minoranze), la “mia Gaeta” nel doppio mandato amministrativo iniziato nel 2012 e terminato dieci anni dopo.
I consiglieri Franco De Angelis, Emiliano Scinicariello e Sabina Mitrano l’avevano promesso che avrebbero coinvolto in questa polemica se “risposte certe” non fossero arrivate dall’istituzione che autorizza l’aula consiliare del comune di Gaeta, il presidente del consiglio Davide Speringo. Quello dell’ex sindaco Mitrano è stato un “utilizzo improprio” di questo spazio che, da anni si è trasformato in “un teatro di presentazioni di libri ed eventi, prodotti o attività commerciali. Le evitiamo ulteriori commenti sulla qualità degli eventi, che spesso nulla hanno di istituzionale, mentre perplessità forti gliele esprimiamo circa la presentazione di attività commerciali e prodotti di varia natura” – è stato il primo affondo dei consiglieri Scinicariello, De Angeli e Mitrano.
“Ci ostiniamo a ritenere l’aula consiliare il luogo ‘sacrale’ ove si svolge il dibattito politico, dove ha sede la democrazia cittadina, e non riusciamo a capacitarci – hanno subito incalzato i tre consiglieri comunali di centro sinistra – di come possa continuare ad essere utilizzata come una sala qualsiasi. Finora abbiamo soprasseduto. La presentazione di un libro è in sé pura attività commerciale/pubblicitaria, benché ne sia autore un ex amministratore locale. Se però volessimo limitarci a ragionare del contenuto dello stesso, si tratterebbe di certo di propaganda politico/elettorale, cosa che – ci risulta – dovrebbe essere vietata all’interno dell’aula consiliare”.
Da questo momento la lettera indirizzata al Prefetto dopo l’happening letterario dell’ex sindaco di Gaeta è una sfilza di interrogativi: “Allora ci siamo chiesti per quale motivo ciò possa essere consentito ad un ex amministratore e non ad altri? Basta essere ex amministratori per ritenere istituzionale tutto ciò che si fa? E perché ad un partito politico non è consentito? Solo perché lo scopo propagandistico e ‘partigiano’ è esplicito?”.
L’affondo politico è stato rivolto anche al presidente del consiglio Comunale di Gaeta “che, autorizzando, l’utilizzo dell’aula consiliare, non possa continuare a farlo in questo modo così poco rispettoso del luogo e di ciò che rappresenta, solo perché – riteniamo, magari sbagliando – a chiederlo è un influente ex amministratore locale”.
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