GAETA – E’ ricca di diversi quesiti, alcuni dei quali dal forte contenuto provocatorio e sarcastico, la lettera che i tre consiglieri comunali d’opposizione al comune di Gaeta hanno inviato al Prefetto di Latina per stigmatizzare l’utilizzo improprio dell’aula Consiliare del Comune. Da parte di chi? Dell’ex sindaco e ora consigliere regionale di Forza Italia Cosimino Mitrano? Con quali finalità? “Commerciali e pubblicitarie” relativamente alla sua ultima e monumentale fatica letteraria, la seconda in un anno e mezzo, per spiegare come ha ribaltato come un calzino, migliorandola (ma non per le minoranze), la “mia Gaeta” nel doppio mandato amministrativo iniziato nel 2012 e terminato dieci anni dopo.
I consiglieri Franco De Angelis, Emiliano Scinicariello e Sabina Mitrano l’avevano promesso che avrebbero coinvolto in questa
“Ci ostiniamo a ritenere l’aula consiliare il luogo ‘sacrale’ ove si svolge il dibattito politico, dove ha sede la democrazia cittadina, e non riusciamo a capacitarci – hanno subito incalzato i tre consiglieri comunali di centro sinistra – di come possa continuare ad essere utilizzata come una sala qualsiasi. Finora abbiamo soprasseduto. La presentazione di un libro è in sé pura attività commerciale/pubblicitaria, benché ne sia autore un ex amministratore locale. Se però volessimo limitarci a ragionare del contenuto dello stesso, si tratterebbe di certo di propaganda politico/elettorale, cosa che – ci risulta – dovrebbe essere vietata all’interno dell’aula consiliare”.
Da questo momento la lettera indirizzata al Prefetto dopo l’happening letterario dell’ex sindaco di Gaeta è una sfilza di interrogativi: “Allora ci siamo chiesti per quale motivo ciò possa essere consentito ad un ex amministratore e non ad altri? Basta essere ex amministratori per ritenere istituzionale tutto ciò che si fa? E perché ad un partito politico non è consentito? Solo perché lo scopo propagandistico e ‘partigiano’ è esplicito?”.
L’affondo politico è stato rivolto anche al presidente del consiglio Comunale di Gaeta “che, autorizzando, l’utilizzo dell’aula consiliare, non possa continuare a farlo in questo modo così poco rispettoso del luogo e di ciò che rappresenta, solo perché – riteniamo, magari sbagliando – a chiederlo è un influente ex amministratore locale”.