ITRI – Continua a piovere sul bagnato nel comune di Itri. Non bastava lunedì pomeriggio la mancata approvazione del bilancio di previsione 2024 a seguito della quale il Prefetto di Latina Maurizio Falco ha concesso una proroga di 20 giorni per ottemperare ad un obbligo di legge scaduto il 15 marzo che si è aggiunta una decisione che era nell’aria da due giorni: le dimissioni del sindaco Giovanni Agresti. Il primo cittadino, in carica per la quarta volta dall’ottobre 2021, le ha definite “irrevocabili” in una lettera inviata al Prefetto di Latina Maurizio Falco, al segretario generale e al presidente del consiglio comunale, Margherita Martino e Salvatore Cicione.
Agresti, mettendo in mostra una grande ed indiscutibile dignità, umana e istituzionale, ha considerato la sua decisione “ponderata e molto sofferta” per due ordini di motivi, legati alle sue precarie condizioni di salute e al mutato quadro politico amministrativo. Agresti ha ricordato che, dopo quello del settembre 2022, lo scorso gennaio è stato vittima di un secondo e più grave malore che ha richiesto “attenzioni e cure particolari” e da settimane gli sta imponendo di “seguire un percorso di riabilitazione e rieducazione” che lo stesso Agresti definisce “delicato e complesso”. Un primo problema di salute c’era stato nel settembre 2022 quando, a 11 mesi, dalla quarta vittoria elettorale, fu vittima di un malore. “Li ho inizialmente superati e avevo pensato di poter riprendere normalmente le mie attività amministrative, personali e professionali”.
Quando a fine gennaio scorso ha accusato un altro malore in auto, la mattina dopo il suo rientro dagli Stati Uniti dov’era stato impegnato in un viaggio istituzionale. Per Giovanni Agresti sul piano politico l’arrivo per la terza volta consecutiva del commissario Prefettizio al comune di Itri in meno di nove anni è stato deciso da quella parte della sua maggioranza – ha aggiunto alludendo al voto contrario dei quattro consiglieri espressione di Fratelli d’Italia – che ha “voluto tradire il patto sottoscritto con gli elettori assumendosene le responsabilità politiche ed amministrative del caso”. L’ormai ex sindaco di Itri ha deciso di scrivere questa lettera “con dispiacere e non senza rammarico” obbedendo ad una parte della sua famiglia che dal 29 gennaio scorso, da due mesi esatti, gli diceva di fermarsi. Questa decisione Agresti ora l’ha assunta “dopo aver fatto tutta una serie di considerazioni, politiche e personali, anche alla luce di quelle che sono le mie attuali condizioni di salute”.
Volgendo lo sguardo al passato, recente e non, il dimissionario primo cittadino di Itri (è stato anche assessore all’amministrazione provinciale di Latina) è chiarissimo su alcuni punti: “Nei diversi periodi in cui sono stato sindaco di questa mia amata città ho sempre agito nel superiore interesse del bene pubblico non piegandolo mai alle ragioni di interesse personale. Ho servito la comunità – ha aggiunto Agresti – in maniera puntuale, anteponendo gli interessi collettivi alle stesse mie esigenze, professionali e familiari. L’ho fatto consapevole dell’onore che mi era stato dato di poter rappresentare Itri, un onore che niente e nessuno potrà mai togliermi ed offuscare”.
Agresti ha poi rivolto un ringraziamento ai suoi familiari (“ho il dovere verso me stesso ed i miei familiari, soprattutto verso di loro, di fermarmi per pensare alla salute che in questo momento costituisce il mio bene principale, il solo ed unico interesse, davvero meritevole di tutela”) ma anche ai suoi collaboratori, responsabili, dipendenti ed uffici del comune di Itri e alla mia compagine politica “che mi ha testimoniato sino alla fine il pieno sostegno e fiducia. La mia ultima comparsa in consiglio comunale è stata dettata – ha spiegato concludendo Agresti nella sua lettera di dimissioni – da un senso di dovere istituzionale e politico, nonostante le mie precarie condizioni di salute. L’ho fatto nell’unico intento di ricompattare quella maggioranza nata nell’ottobre 2021 e proietta a governare la nostra comunità sino alla scadenza naturale del mandato”.
Le dimissioni “irrevocabili” del quattro volte sindaco di Itri potrebbero creare ora un ingorgo istituzionale. Si sono sovrapposte, di fatto, alla diffida del Prefetto di Latina Maurizio Falco notificata martedì per riconvocare il consiglio comunale entro 20 giorni finalizzata all’approvazione del bilancio di previsione 2024 dopo il “pareggio” – 8 voti favorevoli contro 8 voti contrari – di lunedì pomeriggio. Sul da farsi il presidente d’aula, Salvatore Ciccone (Fratelli d’Italia), tra gli otto che hanno votato contro il bilancio, avvierà nei prossimi un’interlocuzione con la Prefettura di Latina se convocare o meno la nuova seduta in considerazione della possibilità, ancora realizzabile, del sindaco Agresti di ritirare le sue dimissioni entro i prossimi 20 giorni.