FORMIA – La struttura è senz’altro sensibile per la delicatezza del servizio svolto ma i nuovi vertici della “Futuro Rifiuti zero” nel centro di trasferenza in via Santa Maria Cerquito, in località ex Enaoli a Formia, avrebbero installato nuove telecamere in numero maggiore rispetto all’accordo sottoscritto anni fa con le parti sociali ed inviato agli uffici dell’ispettorato del lavoro. E’ la dura reprimenda che la Funzione Pubblica della Cgil di Latina e Frosinone ha inviato all’amministratore unico Raffaele Rizzo e al responsabile della sicurezza sui luoghi di lavoro della società municipalizzata che gestisce da poco meno di dieci il ciclo dei rifiuti nel comune di Formia e, da qualche anno, in quello di Ventotene.
Ma perché questa severa presa di posizione? Il sindacato sostiene come l’installazione di nuove telecamere sia avvenuta all’interno e all’esterno della struttura della “Frz” in località ex Enaoli in luoghi non previsti dall’accordo (tuttora vigente) e sottoscritto all’epoca dall’ex amministratore unico dell’ex Formia Rifiuti zero, Raphael Rossi. Sonia Tondo, della Cgil,è arrivata anche ad una prima e drastica conclusione condita dall’immancabile interrogativo: se l’intesa è stata nel frattempo modificata, perché le eventuali correzioni ed integrazioni non sono state concordate con le rappresentanze sindacali di categoria rappresentative delle maestranze in servizio?
La Funzione Pubblica della Cgil ha chiesto di conoscere ora il responsabile per la visione delle immagini della videosorveglianza nella struttura della “Futuro Rifiuti zero” dal momento che “le immagini riprese da una videocamera di sorveglianza possono essere visionate solo dagli organi di pubblica sicurezza, da periti assicurativi e da privati cittadini che abbiano fatto richiesta al garante della privacy”.
“Chiara è la procedura definita per l’accesso alle immagini registrate che è strettamente regolamentata dalle normative, per cui – ha aggiunto la dottoressa Tondo – è il garante della privacy che concede l’autorizzazione”.
Da qui la richiesta inviata a Rizzo e all’Rspp della Futuro Rifiuti zero – “non ho avuto alcun riscontro” – ha precisato la rappresentante della Funzione Pubblica della Cgil – ad “oscurare le telecamere non rientranti nell’accordo sottoscritto tra le parti; convocare le organizzazioni sanitarie firmatarie del contratto nazionale di lavoro per la modifica dell’accordo quadro sull’utilizzo degli impianti di videosorveglianza e delle apparecchiature di localizzazione satellitare Gps a bordo di mezzi aziendali ai sensi dell’articolo 4 della legge numero 300 del 20 maggio 1970”. Lo Statuto dei Lavoratori per intenderci.
Il sindacato, inoltre, sta monitorando un altro aspetto sintetizzato in un interrogativo di questo filone tutto formiano mutuato dal grande fratello televisivo: è lecito che, oltre alle immagini, che i dipendenti della Futuro Rifiuti zero tra di loro non possano più proferire parola (e giudizio) con il rischio di finire nella black list degli indesiderati ai vertici della società municipalizzata? La Funzione pubblica della Cgil ha deciso di andare sino in fondo perché le stesse maestranze da tempo non si considerano più tranquille e serene a prescindere che gli argomenti siano legati alle proprie passioni calcistiche o sportive o alle decisione di rivelare ad altri colleghi eventuali rapporti extraconiugali… Da una (o duplice) presunta violazione di legge ad un’altra inadempienza procedurale che potrebbe mettere in discussione il rispetto della sicurezza sui luoghi di lavoro. A segnalarla allo stesso amministratore Rizzo e all’Rspp della “Futuro Rifiuti zero” è la stessa Funzione Pubblica della Cgil.
Il sindacato ha sollecitato il ripristino segnaletica Centro di raccolta in via S. Maria Cerquito. La segnalazione è scaturita da un video che, pubblicato su un canale social, è stato prontamente rimosso. Dalle immagini si evince come la segnaletica, sia verticale sia orizzontale, “necessiti di un intervento immediato al fine di rendere sicuro il luogo, sia ai dipendenti stessi, sia ai cittadini che si recano all’interno per il conferimento. Considerando che nel caso di carenza o mancanza di segnaletica, sia verticale che orizzontale, questa situazione potrebbe comportare dei rischi non solo per le operazioni svolte dai lavoratori durante il servizio, ma soprattutto per i cittadini che entrano all’interno del Centro per il conferimento dei rifiuti. È fondamentale la sicurezza della viabilità interna, non solo per gli aspetti che riguardano il conferimento da parte degli utenti.
“La segnaletica – ha aggiunto Sonia Tondo – è indispensabile per l’eventuale movimentazione dei mezzi aziendali, trasporto o l’esodo in caso d’emergenza, viabilità delle ditte esterne (fornitori e manutentori) e la varietà e molteplicità dei percorsi e degli stazionamenti dei mezzi di trasporto interni ed esterni, dei pedoni”.
Da qui la seconda richiesta, a “porre rimedio a questa problematica al fine di rendere sicuro l’area dell’Eco Centro e ulteriori luoghi carenti della segnaletica su citata, al fine di garantire la sicurezza durante l’orario di lavoro.” Intanto della “Frz” nel mirino è finita anche la gestione a Formia della raccolta dell’umido effettuata a Ventotene e trasferito sulla terraferma a bordo dei mezzi della Laziomar. E’ effettuata secondo le regole stabilite dal contratto di affidamento senza eventuali aggravi sulle fatture emesse dalla stessa società ai danni del comune isolano in questo periodo dell’anno?