PONZA – “Via quel comandante perché ha dato ampia prova di non essere idoneo a servire la nostra isola. Siamo, almeno, al terzo e quarto episodio che lo distingue in negativo”. E’ iniziata sotto una cattiva, pessima, stella la stagione turistica a Ponza. Gli operatori del settore confidavano nel ponte di Pasqua per onorare le prima prenotazioni della stagione quando è avvenuto quanto temeva il sindaco della principale isola pontina: il comandante del traghetto “Quirino” della Laziomar – lo stesso che è stato sul punto di ribaltarsi all’imbocco del porto borbonico di Ponza – ha deciso di non partire da Molo Azzurra. A bordo vi erano un gruppo di turisti che, dopo aver prenotato, speravano di trascorrere Pasqua ed il giorno di Lunedì in Albis a Ponza.
Questo nuovo disservizio è stato duramente stigmatizzato dal sindaco dell’isola Franco Ambrosino che si è rivolto subito al Prefetto di Latina Maurizio Falco per segnalare, pressato dagli inferociti operatori del settore e della stessa Pro Loco di Ponza, “l’ennesimo disservizio della Laziomar e dei suoi comandanti. Ponza non deve essere trattata in questo modo – ha subito attaccato il sindaco – abbiamo e meritiamo dignità. Sabato santo con ospiti in arrivo sull’isola, pronta per le festività pasquali ad accogliere i primi avventori, la nave inspiegabilmente non è partita . Questi sono comportamenti che denotano una sola cosa: essere avulso dalle esigenze degli isolani, fregarsene dalle loro necessità. Un tempo questo non accadeva”. Se la Laziomar si difende affermando come il “Quirino” non potesse affrontare la navigazione da Formia in una situazione di sicurezza per le condizioni meteo-marine in fase di peggioramento, il sindaco Ambrosino contrattacca affermando come la pazienza abbia tracimato il limite della tolleranza: “”Chiederò formalmente che il comandante della motonave ‘Quirino’ venga trasferito altrove perché ha dato ampia prova di non essere idoneo a servire la nostra isola”.
Si tratta di parole taglienti come una spada affilata che Ambrosino ha deciso di utilizzare perché un penultimo episodio analogo c’era stato martedì 26 marzo. L’aveva raccontato in una lettera inviata all’assessore e al dirigente del Settore Trasporti della Regione Lazio Fabrizio Ghera e Roberto Fiorelli, alla Laziomar, allo stesso comandante Agostino Lauro e, per conoscenza, al Prefetto di Latina Falco e alla Guardia Costiera dell’isola. Si è verificato che l’unità veloce (in partenza da Ponza alle 7.45 e da Formia alle 14.30) “non ha effettuato alcun collegamento mentre la nave ha effettuato solo le corse del mattino (con partenza da Ponza e da Formia alle 5.30 e alle 9) saltando quelle del pomeriggio (alle 14.30 da Ponza e alle 17.30 da Molo Azzurra a Formia. Anche per questi tagli la Laziomar avrebbero addotto le mutate e peggiorate condizioni del tempo e, se queste decisioni devono essere assunte inderogabilmente dai Comandanti dei natanti in servizio, il sindaco Ambrosino non ci sta. Ha ricordato all’ente committente, la Regione, (la stessa che ha prorogato l’incarico alla Laziomar dopo che è andato deserto nei mesi scorsi l’appalto alle prese con una durata inferiore rispetto alla gara decennale vinta nel 2014 dalla stessa Laziomar) che quella mattina, del 26 marzo 2024, con le “analoghe condizioni metereologiche l’unita veloce Monte Gargano in partenza da Ventotene per Formia era partito regolarmente mentre quello in partenza da Ponza per Formia era rimasto in banchina.
E’ in atto un ostracismo nei confronti della comunità ponzese? Il sindaco Ambrosino comincia a nutrire questo sospetto per quanto avvenuto il pomeriggio di martedì scorso. L’aliscafo Monte Gargano diretto per Ventotene era partito regolarmente, la nave per Ponza (il Quirino), “mezzo tradizionalmente più grande e sicuro”, non ha viaggiato quando la stessa di mattino aveva effettuato la corsa in partenza alle 9 da Formia “con peggiori condizioni meteomarine” che il primo cittadino ha documentato alla Regione e alla Prefettura allegandosi le previsioni meteo.
Insomma Ponza è vittima – a dire del suo sindaco – di un reato, l’interruzione di un pubblico servizio, e di un diritto, quello di beneficiare de collegamenti in considerazione della sua situazione di insularità: “Ritengo irragionevole – aveva terminato nella lettera all’assessore Ghera un arrabbiato sindaco Ambrosino – la decisione della Laziomar di sopprimere senza alcuna valida ragione le corse previste per l’utenza. Chiedo l’attivazione delle penali previste dal contratto d’appalto ed il ristoro per tutti quegli utenti che ingiustamente sono rimasti in banchina ad attendere invano i mezzi partire”.