LATINA/SUD PONTINO – Ha creato un dibattito politico nel centro destra pontino la presa di posizione dell’attuale sindaco di Sperlonga e due volte presidente della Provincia Armando Cusani che ha bocciato, senza esitazione, il contenuto del disegno di legge numero 1063/2024 presentato dal coordinatore regionale di Forza Italia, il Senatore Claudio Fazzone, e presidente della commissione Ambiente di Palazzo Madama per la riattivazione dei quattro impianti nucleari che, esistenti in Italia sino al 1987, sono stati chiusi dopo l’esito del referendum abrogativo. Due di loro insistono sul territorio della provincia di Latina, i siti di Borgo Sabotino e del Garigliano, e per tre decenni si sono rivelate autentiche servitù non contribuendo a risolvere i fabbisogni energetici del territorio.
Cusani si era detto favorevole ad ipotizzare la nascita di siti nucleari sicuri e di ultima generazione ma altrove proponendo, invece, di accelerare le procedure di riqualificazione, in atto, delle due ex centrali nucleari di Borgo Sabotino e del Garigliano con il necessario smaltimento dei rifiuti radioattivi esistenti. Le principali contrarietà alla proposta del Senatore Fazzone sono arrivate dai Fratelli d’Italia.
Il consigliere regionale e presidente della commissione Sviluppo economico alla Regione Lazio Enrico Tiero si è dichiarato favorevole al nucleare ‘sicuro’ di quarta generazione pur esprimendo “stupore e sincero rammarico” per l’iniziativa legislativa del Senatore Fazzone: “I nostri territori hanno già subito nel corso degli anni una servitù insostenibile. Non è ammissibile che a distanza di anni si chiedano nuovamente ulteriori sacrifici a comunità penalizzate dalla presenza di impianti relativi al vecchio nucleare. Peraltro le scorie radioattive prodotte devono essere ancora smaltite. Bisognerebbe anche capire quali saranno i tempi per completare gli interventi dei decommissioning dei siti di Borgo Sabotino e del Garigliano”.
“Il mio non è un ‘No ideologico’ al nucleare, sia chiaro. Infatti, sono personalmente favorevole al nucleare ‘sicuro’ di quarta generazione – ha osservato Tiero – A mio parere, lo sviluppo di nuove tecnologie volte alla produzione di energia nucleare rappresenta ad oggi un’opportunità per il contrasto dei cambiamenti climatici e un’occasione di sviluppo delle conoscenze e delle competenze che l’Italia può vantare non solo nel campo della ricerca, ma anche nella progettazione e nella produzione industriale di impianti di energia nucleare di nuova generazione. Occorre però intensificare le attività di ricerca e sperimentazione delle nuove tecnologie nucleari, in particolare i piccoli reattori modulari (Small Modular Reactor), favorendo – raccomanda il consigliere regionale di Fdi – l’incontro delle nostre migliori competenze in campo ingegneristico nucleare, tecnico, tecnologico e industriale, al fine di accelerare il processo di decarbonizzazione dell’industria energivora italiana e di assicurare al Paese la sicurezza energetica necessaria allo sviluppo civile ed economico”.
Su questa vicenda il centro destro pontino non ha manifestato un’unità d’intenti ed il consigliere regionale di Fdi Tiero ha lanciato il monito per trovare un accordo comune : “Se vogliamo essere indipendenti e liberi è importante lavorare tutti insieme in ricerca e innovazione per raggiungere la quarta generazione del nucleare che è il futuro, anche per le piccole e medie aziende – ha aggiunto – Apprezzo il fatto che il governo italiano sta rivalutando la sua strategia sul nucleare con un focus su sostenibilità, sicurezza energetica e disponibilità economica. Il prezzo dell’energia in Italia è troppo alto e la competizione nei settori di industria e agricoltura in questo momento è difficile. La quarta generazione del nucleare è quindi fondamentale per il futuro del nostro Paese. Per questo dico ‘Sì’ a questa nuova prospettiva, purché ovviamente vengano date tutte le garanzie necessarie in termini di sicurezza.”
Ma nella sostanza Tiero dissente dal Senatore Fazzone nel momento in cui quest’ultimo si era dichiarato favorevole per il riutilizzo dei vecchi impianti nucleari dismessi: “Si dovrà semmai necessariamente individuare nuovi siti in altre realtà. Latina e il Garigliano hanno già dato. Io mi opporrò a qualsiasi tentativo di ripristinarli e mi schiero fin da adesso dalla parte delle loro comunità locali”.
Il consigliere comunale e provinciale di Fratelli d’Italia, Renzo Scalco, condivide le dichiarazioni dell’amministratore delegato di Sogin Gianluca Artizzu, secondo il quali le ex centrali nucleari in dismissione, Borgo Sabotino ed Garigliano, “hanno fatto la loro parte. Quella per il ritorno al nucleare di ultima generazione è una battaglia di buon senso. L’Italia acquista energia nucleare da diversi Paesi confinanti, soprattutto la ricerca ha fatto grandi passi in avanti sul fronte della sicurezza. Produrre nucleare in Italia significherebbe anche garantirci una sempre più strategica autonomia energetica per non parlare dei risultati che si otterrebbero sul fronte della decarbonizzazione. Borgo Sabotino come il Garigliano hanno fatto la loro parte – ha specificato Scalco – Non stiamo parlando di una semplice costruzione che si può abbattere e ricostruire. Purtroppo l’Italia è stata oggetto di una politica, in tema energetico, un po’ schizofrenica. Ora è però il tempo di guardare al futuro: bene quindi puntare sul nucleare ma bisogna farlo con i giusti criteri e soprattutto senza gravare su territori che ancora oggi vivono un delicato processo di smantellamento”-ha concluso l’esponente di Fratelli d’Italia.