Continua, inesorabile, la marcia di avvicinamento di Fratelli d’Italia verso la conquista delle posizioni che contano di Acqualatina con Forza Italia che, però, non arretra di un millimetro. Nella sua ultima seduta la conferenza dei sindaco ha nominati tre nuovi componenti dell’ufficio di presidenza dell’Egato 4, l’ente di governo per il servizio idrico integrato nel territorio pontino. Sono stati, infatti, eletti i sindaci di comuni di Aprilia, Terracina e Sabaudia, Lanfranco Principi , Francesco Giannetti e Alberto Mosca che, ritenuti i primi due vicini al partito di Giorgia Meloni ed il terzo espressione di Forza Italia, si insedieranno nell’ufficio di presidenza venerdì 5 aprile con il duplice obiettivo di partecipare alle prossime scelte e azioni che riguardano l’organismo e, e in particolar modo, al dibattito sull’elezione della presidenza e all’approvazione della nuova proposta di Statuto.
Proprio quest’ultimo punto sarà l’argomento principale della seduta di venerdì in occasione della quale sarà istituito un gruppo di lavoro per definire una nuova proposta statutaria successivamente al vaglio dell’assemblea dei sindaci. “L’unanimità del voto espresso è il segnale di una volontà condivisa che ci permetterà di affrontare insieme le grandi trasformazioni del sistema idrico integrato – ha affermato il presidente della Provincia e dell’assemblea dei sindaci Gerardo Stefanelli –. I prossimi saranno mesi fondamentali per il nostro Ente e la sinergia osservata mi fa essere fiducioso rispetto al futuro. Il 5 aprile sarà un appuntamento importante non solo per dare il benvenuto ai neoeletti, ma anche per aprire la discussione sul nuovo Statuto e scegliere i rappresentati che porteranno a una proposta di svolta per l’Egato”.
All’ordine del giorno della riunione del 5 aprile ci sarà anche il nuovo piano tariffario che, della durata di sei anni, riguarderà l’intero territorio pontino. E’ insorto Antonio Villano il presidente dell’Otuc, l’organismo che raggruppa le principali associazioni dei consumatori: “Non tollereremo questa forzatura – ha dichiarato – Il piano tariffario può durante al massimo un triennio e a stabilirlo è stata a più riprese l’Arera, l’autorità nazionale di regolazione per l’energia, l’ambiente e le reti idriche”.