FROSINONE – Martedì sarà scritto l’ultimo capitolo, a meno di clamorosi colpi di scena, sulla tragedia di Willy Monteiro Duarte, il 21enne aspirante cuoco di Paliano ma di nazionalità capoverdiana massacrato di botte e assassinato nella notte tra il 5 ed il 6 settembre 2020 in largo Oberdan a Colleferro nel tentativo di salvare un amico. La Procura generale ha sollecitato il definitivo pronunciamento della Corte di Cassazione con la richiesta della condanna dell’ergastolo per i presunti autori del delitto, Marco e Gabriele Bianchi. I fratelli di Artena nel luglio 2023 erano stati condannati entrambi a 24 anni di carcere al termine del processo celebrato davanti la Corte d’Assise d’appello di Roma che gli aveva riconosciuto le attenuanti generiche.
I due specialisti di kick boxing così beneficiarono della riduzione della pena che era stato il carcere a vita a conclusione del processo di primo grado celebrato davanti il Tribunale di Frosinone. A presentare il ricorso contro il verdetto d’appello sono stati, oltre al nuovo legale dei fratelli Bianchi, Vanina Zaru, anche i componenti del collegio difensivo – Valerio Spigarelli, Ippolita Naso, Vito Perugini e Loredana Mazzenga – degli altri due imputati.
Si tratta di Valerio Pincarelli e di Francesco Belleggia, che in primo grado ed in appello erano stati condannati rispettivamente a 21 e 23 anni di reclusione con l’accusa di omicidio volontario in concorso. Il pronunciamento della Suprema Corte arriva per un beffardo gioco del destino a pochi giorni dalla citazione diretta a giudizio per falsa testimonianza da parte della Procura di Frosinone di due testimoni che comparvero il 2 dicembre 2021 davanti alla Corte d’assise presieduta dal giudice Francesco Paolo Mancini.
Aldo Proietti, 33enne di Colleferro, e Rousi Faiza 28enne di Palestrina. Proietti avrebbe tentato di alleggerire la posizione di Pincarelli con affermazioni “contradditorie e reticenti” e si sarebbe, dunque, contraddetto più volte sul ruolo nel delitto di Willy dei fratelli Bianchi. Proietti ebbe subito l’omicidio una conversazione con Pincarelli all’interno di un’auto e ma in aula disse di non aver parlato con lui e di non aver visto il corpo di Willy che era a un metro, sul marciapiede, accanto a Pincarelli. La Corte d’Assise ha ritenuto inverosimile questa ricostruzione e, dopo la segnalazione alla Procura, con il pronunciamento della sentenza c’era stato il trasferimento degli atti al pubblico ministero.
Alla 28enne Rousi Faiza, assistita dall’avvocato Massimo Guadagno, invece, viene contestata la contraddittorietà delle dichiarazione rilasciate davanti alla Corte d’assise di Frosinone rispetto a quelle rese ai carabinieri, in particolare sull’identificazione dei fratelli Bianchi e su chi avrebbe inferto il colpo mortale al cuoco di Paliano.
Il processo per i due inizierà il 18 novembre prossimo.