GAETA – Il porto commerciale di Gaeta non è cresciuto nel 2023. Anzi, la situazione è leggermente peggiorata rispetto all’anno prima quando la pandemia ancora mordeva. E’ la ‘fotografia’ che ha scattato l’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno centro settentrionale divulgando i dati sulla movimentazione delle merci, dei passeggeri e degli automezzi transitate nel corso dell’ultimo anno sulla banchina del “Salvo D’Acquisto”.
Complessivamente sono state trattate un milione e 803mila tonnellate di merci, 42mila tonnellate in meno rispetto al 2022 quando furono un milione e 846mila tonnellate. A permettere al porto commerciale di Gaeta di continuare ad avere una linea di galleggiamento sono state in effetti le sole rinfuse liquide – i prodotti raffinati come le benzine – cresciute di oltre 46mila tonnellate nel 2023 (un milione e 139mila tonnellate) rispetto al milione e 93mila tonnellate dell’anno precedente . Il gap negativo ha riguardato nell’ultimo anno solare le rinfuse solide quali sono i cereali, le derrate alimentari, il carbone, i prodotto metallurgici, i minerali grezzi, i fertilizzanti e i prodotti chimici. La loro movimentazione è passata dalle 706mila tonnellate del 2022 alle 606mila dell’anno successivo, un -14,1% che conferma il mancato e definitivo rilancio del porto di Gaeta per quanto riguarda il suo storico punto di forza sotto il profilo imprenditoriale.
Decisamente migliore, invece, il dato delle merci in colli, passate dalle circa 46mila tonnellate del 2022 alle 57.085mila tonnellate del 2023. Pressochè stabile,invece, il numero delle navi arrivate e partite dal porto commerciale – 195 del 2023 contro le 198 dell’anno precedente – mentre continua a patire forme di insofferenza il tanto reclamizzato crocierismo: nel 2023 i turisti arrivati a Gaeta sono stati 1547 (solo 773 sono sbarcati a Gaeta), 406 in meno, pari al -20,8% , rispetto ai 12 mesi precedenti.
Se i dati della movimentazione nel porto commerciale di Gaeta al 31 dicembre scorso non sono stati esaltanti, ha fatto peggio l’hub principale del network portuale del Lazio. Lo ha dovuto ammettere la stessa Adsp che parla di “un calo generalizzato nel 2023” a causa di una “congiuntura sfavorevole che, con effetti inflattivi dovuti principalmente alla guerra in Ucraina, ha fatto registrare una contrazione a livello nazionale degli scambi marittimi con il Mediterraneo”.
Civitavecchia non ha fatto – come detto – eccezione, pur limitando la perdita al 5,7 % del complessivo del cargo. Le merci alla rinfusa solide, trascinate da un carbonifero in completo arretramento, hanno segnato nel porto di Roma un – 13,4%, mentre le rinfuse liquide hanno un segno distintamente positivo. In particolare, rispetto ad un calo complessivo di circa 854.000 tonnellate di merce nei 3 porti del Network, solo il carbone a Civitavecchia ha fatto registrare -970.000 tonnellate. Se degna di nota, nel Ro/Ro, è stata la performance delle auto in polizza con un + 53%, segnali positivi sono arrivati dai passeggeri in servizio regolare di linea che ha segnato un +10%. Conferme sono arrivate dal “trend straordinario derivante dal mercato delle crociere che, evidenziando una marcata destagionalizzazione, ha fatto registrare un + 52,6 % che ha portato allo storico record degli oltre 3,3 milioni di crocieristi.
“Nel 2023, la guerra in Ucraina, le tensioni geopolitiche, gli elevati tassi di inflazione e l’aumento dei tassi di interesse hanno avuto un impatto sull’economia globale e nel corso dell’anno hanno sempre più frenato lo sviluppo economico – ha dichiarato il presidente dell’Adsp Pino Musolino – Ciò ha avuto un impatto anche sull’intero settore della logistica e quindi anche verso le nostre attività, determinando un risultato nel complesso negativo, ma che riflette il trend che tutti i porti principali nel mondo hanno subito nel corso dell’anno. Basti citare i tre porti principali in Europa: Rotterdam, Anversa e Amburgo, che hanno riportato rispettivamente -6,8%, il -5,5% e il -7,5%. Volendo essere anche più puntuali, tenuto conto del significativo calo del carbone, completamente al di fuori del nostro controllo, il dato della nostra AdSP è decisamente migliore, segnando dati significativi di crescita, incluso un importante incremento in un settore quale quello delle auto in polizza, che per anni ha visto Civitavecchia soffrire e che invece nel 2023 ha prodotto un +53%. È certo che non si può gioire quando si riscontrano dati negativi, ma bisogna tenere gli occhi puntati su quello che effettivamente può essere gestito e sviluppato localmente – ha concluso il manager veneziano dell’ex Autorità portuale del Lazio – senza lasciarsi distrarre o destabilizzare da elementi geopolitici globali, sui quali i singoli porti non hanno letteralmente alcuna capacità di incidere”.