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Formia / Chiuso il centro diurno della coop. Herasmus, taglio dei fondi del Comune – la denuncia politica

FORMIA – A dare forma alla denuncia politica con tanto di “vergogna!!” scritta a caratteri maiuscoli e con due punti esclamativi è stata nella tarda mattinata di martedì il capogruppo della lista di opposizione “Guardare Oltre” Imma Arnone. A fare il resto ci hanno pensato i social che naturalmente hanno censurato un provvedimento tanto inverosimile (apparentemente parlando) quanto veritiero e grave: “Per la prima volta dopo 30 anni i ragazzi formiani, e non solo, che accedevano al centro diurno dell’Herasmus, oggi restano a casa! Il Sindaco e la sua maggioranza abilissimi nelle variazioni di bilancio raschiando a destra e manca, non riescono a sostenere economicamente un’esperienza fondamentale per i tanti ragazzi con disabilità gravissima e le loro famiglie”.

Parole appuntite come una clave quelle digitalizzate dalla dottoressa Arnone per preannunciare un’interrogazione urgente alla sempre più discussa assessora alle politiche sociali del comune di Formia Rosita Nervino. Il capogruppo Arnone aveva messo nel conto che quanto prima i ragazzi del centro diurno dell’ex Enaoli gestito dalla cooperativa Herasmus ma finanziato dal comune di Formia avrebbero trovato l’ingresso sbarrato. E martedì è stato così. Le amministrazioni comunali di centro sinistra e quella a seguire di Paola Villa hanno sempre finanziato il servizio (“per dare una possibilità di inclusione a persone che non ne hanno altre”) con un contribuito annuo di 150mila, poi ridotto a 120mila euro nel 2022 nel primo anno della maggioranza Forza Italia-Fratelli d’Italia.

Cosa sia successo dopo ed ora lo vuol sapere il capogruppo Arnone che ha colto l’occasione di sottolineare come nel corso del 2023 le risorse che avrebbero potuto e dovuto potenziare e qualificare ulteriormente alcuni servizi primari alla persona sono stati stornati dai capitoli dei capitoli per finanziare alcune iniziative certamente non fondamentali per il benessere delle persone. E la dottoressa Arnone ne ha citate almeno tre che nel 2023 sono state finanziate con fondi destinati ad altre priorità: “45mila euro per il Kids Festival al parco De Curtis, 30mila euro per gli alberi di Natale e la relativa animazione e 20mila euro (con tutto l’infinito rispetto) per le “Mongolfiere ed il pianoforte sospeso…Credo che la fragilità e l’handicap – ha ammonito nettamente il capogruppo Arnone – non siano un problema del Sindaco e della sua amministrazione”.

Un attendismo politico è stato manifestato, a tal riguardo, dal capogruppo della lista “Lega-Prima Formia” Antonio Di Rocco. Ha rinnovato la richiesta al presidente del consiglio comunale Pasquale Cardillo Cupo di indire la conferenza dei capigruppo per convocare il consiglio comunale, “sempre più necessario per rinnovare le commissioni consiliari permanenti alla luce di alcuni equilibri venuti meno con l’adesione alla maggioranza di due consiglieri eletti nelle fila delle minoranze – ha commentato il capogruppo Antonio Di Rocco – Il presidente d’aula Cardillo Cupo permetta l’insediamento di una commissione fondamentale quella ai Servizi sociali. L’assessora Nervino deve dirci concretamente perché il servizio diurno della cooperativa Herasmus ha cessato improvvisamente l’attività. E’ una richiesta che dobbiamo nei confronti di queste persone affette da disabilità gravissima, degli operatori impegnati e soprattutto per il futuro dello stesso servizio”.

A chiedere una seduta urgente della commissione servizi sociali è ancora il capogruppo Arnone che accusa l’amministrazione di centro-destra di Formia di bloccare la costituzione del Consorzio Socio Sanitario LT 5: “Si sta perdendo tempo, il sindaco Taddeo non interviene , dimostrando sempre di più di non avere attenzione per le fasce più fragili della nostra comunità. A breve, il 30 aprile prossimo, scadrà il piano di zona e non è stata avviata nessuna discussione tecnica per capire i bisogni nuovi della nostra comunità. Si rischia, per velocità, di approvare un piano non completamente corrispondente alle esigenze che ci accompagnerà per i prossimi 3 anni. Questo silenzio del Sindaco ci lascia capire come non ci sia attenzione per la tenuta sociale di questa nostra zona”.

La chiusura – si spera temporanea – del centro diurno gestito dalla cooperativa Herasmus è avvenuta a 24 ore di distanza dalla decisione del sindaco Taddeo per applicare il massimo (del 50%) della maggiorazione prevista per la retribuzione di posizione alla segretaria generale del comune e responsabile dell’anticorruzione Marina Saccoccia. Gli altri dirigenti in servizio attendono le retribuzioni di risultato per le annualità 2019-2023. “Ormai ho deciso di non scrivere più tanto è inutile – ha commentato duramente l’ex dirigente dell’avvocatura comunale Domenico Di Russo, ora in forza dopo le sue polemiche dimissioni presso l’avvocatura del comune metropolitano di Napoli – Avrei tanto evitato ma a decidere sulle nostre legittime istanze dovrà essere il giudice del lavoro del Tribunale di Cassino”. 

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