SPERLONGA – Era il lontano 10 agosto 2019, in piena stagione estiva, quando l’allora giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Giorgia Castriota, su richiesta del sostituto procuratore Giuseppe Miliano, convalidò il sequestro emesso ai danni della nota discoteca di Sperlonga, “Valle dei Corsari”. Nel provvedimento il Gip ravvisò “la ricorrenza dei presupposti di legittimità del provvedimento disposto in via d’urgenza dalla Procura della Repubblica”, provvedimento che era datato, invece, risalente al 3 agosto di quello stesso anno. Gli articolati accertamenti di natura amministrativa erano stati svolti dagli uomini del Commissariato di Polizia di Gaeta, e per altro versante dai militari del Nipaf della Forestale di Latina.
Avevano ravvisato “il mancato rilascio delle prescritte autorizzazioni a favore di Valle Corsari unitamente alla carenza dei requisiti di sicurezza e solidità prescritti dalla legge per i locali di trattenimento e pubblico spettacolo”. Su disposizione della Procura di Latina furono poste sotto sequestro le installazioni e gli impianti, risultati, ad avviso dell’accusa, non a norma. La contestazione fu in un secondo momento ampliata ad una serie di ipotesi delittuose in materia edilizia, ivi compresa l’ipotesi lottizzatoria. Davanti il Tribunale di Latina sono stati sentiti alcuni degli inquirenti che all’epoca condussero le indagini e prodotti innumerevoli documenti a comprova della risalenza dell’attività svolta all’interno della struttura ricettiva, finanche ospitando artisti di fama internazionale.
Giovedì il Giudice monocratico del Tribunale di Latina, la dottoressa Simona Sergio, recependo integralmente le richieste avanzate in una articolata e documentata istanza dai difensori della proprietà della struttura, gli avvocati Alfredo Zaza d’Aulisio e Vincenzo Macari, con il favorevole parere del Pm Miliano – che a suo tempo ebbe a disporre il sequestro preventivo per fini di confisca – ha disposto l’integrale dissequestro del compendio e restituzione in favore della proprietà. Ora l’importante struttura turistica potrà, finalmente riaprire, i battenti. Dopo cinque anni? Poco importa.