LATINA – Cambia oltre vent’anni la geografia all’interno di Acqualatina, la società pubblico-privata che gestisce il servizio idrico nei 33 comuni pontini, in quattro della provincia di Frosinone e nei due comuni più importanti del litorale romano: Anzio e Nettuno. Al termine di un durissimo confronto durato diverse ore l’assemblea dei soci ha rinnovato il consiglio di amministrazione dell’ente gestore che per quanto riguarda la rappresentanza pubblica (dei comuni) deve registrare la storica estromissione di Forza Italia.
Del nuovo consiglio di amministrazione fanno parte ora tre componenti riconducibili a Fratelli d’Italia (Giacinto Giancaspro e l’avvocato Tony De Simone) e alla Lega, che, nonostante esprima il solo sindaco del comune di Ponza ( e anche quello di Terracina), è rappresentata dalla dottoressa Cinzia Marzoli, prossima – si vocifera – a guidare la società al posto del presidente uscente di area Forza Italia, l’avvocato Michele Lauriola. A far pendere l’ ago della bilancia a favore dell’asse Fdi-Lega contro il disperato tentativo di Forza Italia di concedere una rappresentanza donna al Pd (che non aveva neppure presentato una candidatura) nel CdA di Acqualatina è stato il voto dei tre Comuni più grandi della provincia pontina: Latina, Terracina e, soprattutto, Aprilia.
Il sindaco Lanfranco Principi, fresco di nomina nell’ufficio di presidenza dell’assemblea dei sindaci, chiedendo ed ottenendo la rielezione del civico Giacinto Giancaspro, un tempo direttore provinciale dell’ente Poste e ritenuto politicamente vicino ai Dem, ha modificato in corsa gli equilibri per il futuro assetto di Acqualatina. A fare il resto per quella che appare essere una clamorosa spallata al dominio di Forza Italia nell’ente gestore sono stati i sindaci dei comuni di Prossedi, Roccamassima, Sezze, Sermoneta, Giuliano di Roma, Roccagorga, Sperlonga, Vallecorsa, Amaseno e Villa Santo Stefano.
L’assemblea dei soci ha anche rinnovato la rappresentanza della parte privata – ora ad appannaggio di Italgas spa – che, contrariamente al passato, non è stato di ausilio in sede di votazione del Cda a Forza Italia. Sono stati eletti Stefano Mereu e Marco Lombardi, in procinto di succedere a se stesso di amministratore delegato. Del collegio sindacale sono stati, infine eletti l’ex consigliere d’amministrazione Alessandro Cerilli e Tiziana Nale con Annamaria Spada quale membro supplente.
Il vero vincitore morale di questa partita è stato il Senatore Claudio Durigon, il sottosegretario al Mef che ha deciso di giocare questa patita con il collega e coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia Nicola Calandini: ”Quando il cambiamento arriva dal basso, dai territori e, dunque, dai sindaci non si può che essere contenti, soddisfatti. Il voto ha dimostrato che serve un cambiamento di passo e sono convinto che ci sarà con un’unica finalità: il perseguimento del bene comune. La dottoressa Marzioli presidente di Acqualatina ? Decideranno loro. E’ una grande personalità (ha valutato i dirigenti dell’Arsial) che farà soltanto bene e farà la differenza rispetto al recente passato.. Ne sono certo”.
In serata gli ha fatto eco il Presidente della Commissione Bilancio del Senato e Coordinatore Provinciale di Fratelli d’Italia, Nicola Calandrini, soprattutto per il segnale di discontinuità emerso dall’assemblea dei soci di Acqalatina: “I sindaci, nella loro autonomia, hanno dimostrato grande attenzione a questo appuntamento, data la presenza di oltre il 90% dell’assemblea. In primo luogo, sono state rilevate criticità sul bilancio che incidono sui territori. Proprio alla luce di questo si è resa evidente la necessità di una governance che assicurasse un radicale cambiamento per un’azienda di così grande interesse per i cittadini – ha dichiarato Calandrini – Da oggi inauguriamo un metodo di lavoro fatto di dialogo costante, che ci auguriamo possa contraddistinguere i rapporti tra l’Azienda e l’Ato. Rivolgo un augurio di buon lavoro ai nuovi membri del Cda. Si tratta di professionalità e competenze importanti che, sono certo, svolgeranno questo importante ruolo nell’interesse esclusivo dei nostri territori, rifuggendo da ogni tipo di particolarismo e campanilismo, garantendo ciascuno dei nostri Comuni” ha concluso il Senatore di Fdi.
Un partito rimasto all’asciutto per la seconda volta consecutiva è stato il Partito Democatico. Laconico il commento del coordinatore provinciale Omar Sarubbo: “In questi giorni abbiamo cercato di far prevalere un ragionamento istituzionale e costruire una governance di Acqualatina largamente condivisa. È quanto ritenevamo necessario per rappresentare tutti i territori nelle vertenze future: riduzione delle bollette, contrasto all’evasione, contenimento della dispersione idrica, investimenti per ampliamento e ammodernamento delle reti. È prevalsa, purtroppo, la volontà di Fratelli d’Italia di occupare tutte le poltrone disponibili utilizzando la forza dei numeri – ovvero il voto ponderato dei grandi Comuni che amministrano – al fine di dare un governo monocolore alla società”.
“Un atteggiamento predatorio – così lo definisce Sarubbo – che come Pd già intuimmo e contrastammo nello scorso mese di settembre 2023 quando il Comune di Latina tentò un blitz presentando una proposta di modifica dello Statuto dell’Ato al fine di concentrare il potere decisionale nelle mani dei soli Comuni maggiori (Latina, Terracina ed Aprilia). Bravi i nostri Sindaci del Pd, che ringrazio per la coerenza e determinazione, a non legittimare l’odierno disegno di occupazione e ad astenersi dalla partecipazione al voto. Continueremo a difendere i territori e i cittadini/utenti all’interno della Conferenza dei Sindaci, luogo deputato a far valere e rispettare l’interesse pubblico. Buon lavoro ai nuovi componenti del CdA”.
Il Presidente della Provincia e dell’Ato4, Gerardo Stefanelli, ha provato a mediare ma il obiettivo è naufragato così come non stato accolto all’appello alla sintesi. Il suo commento sui social ne è stata la logica conseguenza: “Le guerre non hanno mai un vincitore – ha esordito con piglio ecumenico – Considero una sconfitta di tutti il voto di lunedì nell’assemblea di Acqualatina. Mi sono speso per diverse ore cercando di tenere unita la comunità umana ed istituzionale dei sindaci pontini. Purtroppo dieci sindaci hanno deciso che gli altri 23 non avevano diritto ad alcuna rappresentanza negli organi di guida e controllo della società. Hanno vinto i rancorosi – stato questo il pesante attacco a Fdi – Hanno perso tutti gli uomini e le donne di buona volontà che hanno cercato in tutti i modi possibili una mediazione a tutela dell’unità . In ogni guerra, anche i vincitori sono degli sconfitti. Il tempo lo rivelerà”.
Un fatto è certo. Nei minuti successivi all’assemblea dei soci di Acqualatina il presidente Stefanelli, pare su input del Senatore Claudio Fazzone, è stato costretto a blindare la vice presidenza della Provincia (dopo lo strappo con Fdi e Lega) attribuendola al capogruppo (e consigliere comunale a Fondi) di Foza Italia Vincenzo Mattei: “La mia scelta é stata dettata dalla grande stima maturata in questi due di collaborazione, in cui ha sempre dimostrato passione, competenza e un impegno importante, studiando tutti i dossier e i documenti dell’Amministrazione provinciale e assicurando una presenza costante in Consiglio e negli uffici, diventando di fatto un punto di riferimento per tutta la struttura amministrativa e politica della Provincia. Oltre alla stima professionale, mi ha unito in questi due anni a Vincenzo un sincero rapporto umano di amicizia e fiducia reciproca, due elementi essenziali che lo rendono la scelta giusta per questo ruolo. A lui auguro buon lavoro, certo che saprà svolgerlo con la dedizione e l’impegno che lo contraddistinguono” ha concluso Stefanelli.