ARCE – La rinnovazione della fase dibattimentale nel processo di secondo grado per la morte, avvenuta il 1 giugno 2001, di Serena Mollicone vivrà forse il suo momento più atteso oggi in occasione dello svolgimento della nuova udienza, la 16°, davanti la prima sezione della Corte d’assise d’appello di Roma. Su richiesta specifica del rappresentante della Procura generale saranno sentiti i cinque testi che, mai comparsi sinora in un’aula di giustizia, potrebbero contribuire – a dire della pubblica accusa – a delineare cosa sarebbe successo la mattina del giorno della scomparsa prima e della morte poi di Serena, il presunto incontro della studentessa di Arce davanti il bar Chioppetelle con Marco Mottola.
Nell’udienza di venerdì saranno sentiti Bernardo Belli, Mariapia e Antonio Fraioli ma anche Laura Ricci e Salvatore Fraioli. A chiedere di fatto la loro audizione era stata la Procura di Cassino nel voluminoso ricorso contro la sentenza con cui il 15 luglio 2022 furono assolti, oltre a Marco Mottola, il padre Franco, la madre Annamaria e gli ex Carabinieri Vincenzo Quatrale e Francesco Suprano. Perché questi cinque testi? Secondo la Procura generale potrebbero offrire elementi aggiuntivi e nuovi rispetto al presunto avvistamento, di cui sarebbero stati testimoni, tra Serena Mollicone e Marco Mottola a poche ore dall’omicidio della 18enne studentessa contro la porta del bagno dell’alloggio sfitto della Caserma di Arce.
Prima del ‘via libera’ della Corte d’Assise d’appello a questa inedita audizione si era, invece, opposta la difesa della famiglia Mottola secondo la quale l’episodio dell’avvisamento di Serena e Marco è stato ritenuto ininfluente dalla sentenza d’assoluzione della Corte d’assise di Cassino. Per il portavoce del pool difensivo di Franco, Marco e Annamaria Mottola, il criminologo Carmelo Lavorino, è “falso che i due ragazzi abbiano litigato la mattina del 1 giugno di 23 anni fa presso il bar Chioppetelle. Si tratta di “ un’illazione sgangherata senza riscontri, è soltanto un tentativo di buttarla in confusione”.
Il professor Lavorino conferma che quella mattina Marco Mottola si trovasse presso quel bar ma “l’avvistamento descritto da Carmine Belli di avere visto un ragazzo biondo mechato alto un metro e 60 centimetri circa (Marco Mottola era alto un metro e 80 centimetri( litigare con una ragazza che per la “psicopatologia della testimonianza e della percezione cognitiva” è diventata miracolosamente Serena Mollicone è una bufala di adattamento. In realtà Carmine Belli vide due persone litigare ma il 31 maggio 2001, quindi, il giorno prima. Purtroppo, il sonno della ragione genera mostri…” – ha concluso il professor Lavorino.