SUD PONTINO – Una barca antica a rappresentare un mestiere duro ma capace di rendere adulte le persone per un obiettivo, un dono, di cui si ha sempre più un estremo bisogno: la pace. Continuano inarrestabili le richieste, da parte di velisti e non, interessate a far parte dei vari equipaggi che dal 18 luglio prossimo saliranno a bordo di una barca speciale che, a sua volta, ha un nome che è tutto un programma. “Hormiae” sarà l’assoluta protagonista di una di un’impresa sportiva che darà lustro ad una classe, la Vela Latina, grazie alla quale hanno trovato anche in Italia e nel mare del sud pontino fonte di sostentamento economico ad intere generazioni di pescatori. Il papà ed i nonni di Giovanni Di Russo, da decenni il “Paul Cayard” del Golfo, sono stati alcuni di questi e in loro memoria, l’inarrestabile presidente dell’associazione “Hormiae Mare Nostrum”, ha deciso di riproporre fedelmente un’imbarcazione a vela sulla quale “sino agli inizi del secolo scorso, prima dell’avvento dei motori a scoppio”, hanno operato tantissimi pescatori e non nelle acque di tutto il Mediterraneo.
Se questo tipo di scafo è letteralmente scomparso in gran parte delle coste italiane (“anche perché è molto faticoso gestirlo a bordo” – tiene subito a precisare Giovanni Di Russo nell’intervista video allegata), è ancora dominante lungo quelle tunisine e, più complessivamente, del nord africa. E così l’idea, geniale, è diventata parte integrante di un nobile progetto di integrazione e, soprattutto, di pace. Si concretizzerà in una traversata che avrà un traguardo dopo circa una decina di giorni: il Mediterraneo deve e può essere un corridoio condiviso e non più uno spazio di morte. Come purtroppo sta avvenendo da anni, troppi.
E non è un caso che l’iniziativa, presentata sabato scorso in occasione dell’ultima giornata dell’annuale edizione del Blue Forum di Gaeta alla presenza, tra gli altri, del Presidente della Camera di Commercio Lazio Sud Giovanni Acampora, dei vertici di Assonautica Nazionale e soprattutto dei Ministri dello Sport Andrea Abodi e del Mare Nello Musumeci, s’intitoli “Una vela latina per la pace” per la quale la mobilitazione – come anticipa lo stesso presidente Di Russo – è davvero “importante e numerosa”.
“A bordo, attraverso quattro turni, saliranno altrettanti equipaggi e le richieste per farne parte sono decisamente diverse. Si navigherà notte e giorno con il solo ausilio del vento e, dunque, lo sforzo fisico dovrà essere massimo e totale. Abbiamo deciso di partire poi il 18 luglio prossimo e una ragione c’è – rivela Di Russo – In quei giorni ci sarà il plenilunio e dunque per alcune notti navigheremo con la luna piena ottenendo maggiori condizioni di sicurezza”. Il programma è suggestivo, ricco e carico di simbolismi. Se questa impresa si farà, uno dei meriti, oltre a quello indiscutibile di Giovanni Di Russo, sarà quello dell’Arcivescovo di Gaeta, Monsignor Luigi Vari. E non è un caso che il via ci sarà proprio nel mare antistante l’Episcopio nel quartiere di Gaeta S.Erasmo, alla presenza del presule della chiesa del Golfo che – ha aggiunto Di Russo – si sta “interessando per far ricevere da Papa Francesco una benedizione all’imbarcazione Hormiæ, speriamo in Piazza San Pietro”.
La prima tappa sarà Ventotene dove i partecipanti riceveranno dalle mani del sindaco Carmine Caputo – anch’egli era presente alla presentazione in occasione del Blue Forum di Gaeta – una copia in lingua francese del “Manifesto per l’Europa libera ed unita” scritto da Altieri Spinelli, per essere consegnata alle Autorità Tunisine. La seconda tappa sarà quella nell’antichissimo porto di Cartagine e, successivamente, in quello di Monastir: “E sarà proprio di Monastir, Mohamed Mrad, uno dei massimi rappresentanti della vela latina tunisina, che farà parte di uno degli equipaggi di “Hormiae”. Con lui – ha osservato Di Russo – daremo vita nel canale di Sicilia, prima di arrivare alla “Porta d’Europa”, a Lampedusa, dopo una navigazione di 500 miglia marine, ad una cerimonia di commemorazione delle vittime e dei dispersi in mare (La cerimonia verrà trasmessa in diretta). Una piccola barca armata a vela latina, proprio per quello che questo armo ha rappresentato nel corso dei secoli, diventerà simbolo di pace, di giustizia, di progresso economico per tutti i popoli che si affacciano sulle diverse rive del Mediterraneo. La vela latina è stato il mezzo attraverso il quale i popoli hanno scambiato culture, saperi, tradizioni ed ora vuol portare un messaggio di Pace a chi vive nel nord Africa. Papa Francesco ha ragione da vendere quando sostiene che ‘per fare la Pace ci vuole coraggio’ e noi cercheremo di metterlo in questa grande impresa sportiva. Solo con la Pace i popoli, tutti, crescono e progrediscono.”
L’iniziativa sta crescendo a dismisura e la conferma viene da altre adesioni che danno lustro alla prestigiosa tradizione velica del Golfo. A timonare “Hormiae” – le cui gesta saranno riprese in diretta dai canali social ed alcune di esse ‘coperte’ giornalisticamente dai Rai News 24 (è una promessa fatta la collega Roberta Ammendola partecipando alla presentazione di sabato scorso in occasione del Blue Forum) ci sarà una bravissimo imprenditore di Gaeta, il patron della Base Nautica “Flavio Gioia”, il campione italiano 2023 della Vela Latina Luca Simeone, mentre a scortarla sarà invece la barca che, più di tutte, sta rappresentando l’immagine del Golfo di questa disciplina in tutto il mondo, “Frà Diavolo” dell’armatore di Itri Vincenzo Addessi: “Eravamo insieme lo scorso ottobre in una regata a Gallipoli e quando proposi a Vincenzo di prendere parte a questo progetto, Vincenzo non esitò a rispondermi favorevolmente primancora di terminare la domanda. Vincenzo, poi, non lo scopro. E’ un campione in questo sport e chi lo è non può non esserlo anche nella vita e nella sua attività professionale”.
L’intervista Giovanni Di Russo la conclude rispondendo ad una domanda che s’intreccia tra il passato (la Vela Latina) ed il futuro rappresentato dalla prossima edizione della Coppa America in programma in estate a Barcellona. Formia, 41 anni fa tenne a battesimo la partecipazione italiana alla competizione sportiva più antica che si ricordi, la coppa delle cento Ghinee. Di Russo, da sempre appassionato della vela, entrò subito in contatto con gente di mare rimasta epica in questo settore, Cino Ricci ed il barbuto che ha fatto innamorare tante ragazze formiane, Mauro Pelaschier. “La vela deve guardare al futuro e deve crescere – ha concluso Di Russo – ma sono rimasto sentimentalmente legato a quella Coppa America. Ora gli investimenti non mancano e si stanno varando imbarcazioni che hanno snaturando questo sport. Ma è il mercato e si deve andare avanti. Preferisco però, andare ancora in barca senza bombole di ossigeno e casco protettivo”. E come non dargli torto.
INTERVISTA Video Giovanni Di Russo, presidente associazione “Hormiae Mare Nostrum”
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