FORMIA – Non cambia la composizione attuale del consiglio comunale di Formia. L’ha deciso l’Anac, l’autorità nazionale anti corruzione, che, emettendo un parere a firma del suo presidente, l’avvocato Giuseppe Busia, ha posto fine ad una dura controversia procedurale promossa da alcuni consiglieri comunali di opposizione che lamentavano la presunta incompatibilità della consigliera comunale di Forza Italia Tania Forte rispetto all’incarico di dirigente svolto presso il Consorzio Industriale regionale del Lazio. L’Anac il 31 gennaio scorso aveva avviato un procedimento di vigilanza arricchito dalle audizioni tenute dall’architetto Forte (il 27 febbraio scorso) e dalla segretaria generale del comune di Formia Marina Saccoccia e successivamente dalle rispettive memorie difensive inoltrate l’8 ed il 13 marzo scorsi.
L’Anac, al termine di questa verifica, ha accolto la tesi della consigliera comunale Forte che, a suo dire, non ricopre presso il Consorzio Industriale alcun incarico dirigenziale ma solo la funzione di responsabile anti corruzione e per la trasparenza …“pur essendo inquadrata come dirigente”. Si tratta di una nomina decisa dal Consiglio di amministazione del Consorzio Industriale regionale con una delibera numero 7 del 20 gennaio 2022 attraverso la quale la consigliera Forte venne nominata responsabile dell’anti corruzione dopo che nel suo precedente passato professionale era stata sì dirigente ma dell’ex Consorzio Industriale Latina-Roma che, contrariamente al nascente Consorzio regionale, non era legato da alcun vincolo societario ed economico con il comune di Formia.
Per questo motivo nel consiglio comunale d’insediamento subito dopo l’ultimo voto amministrativo del 3 e 4 ottobre 2021 quella che sarebbe diventata l’influente (ed assessora ombra) presidente della commissione urbanistica del comune di Formia venne correttamente dichiarata compatibile a stare in consiglio comunale grazie alla “valanga” di voti che le permise di essere definita la nuova “Mrs Preferenze” del comune di Formia. Con il ‘semaforo verde’ acceso dal presidente dell’Anac Busia il Consorzio industriale regionale, “con un bilanciamento di interessi contrapposti e meritevoli di tutela” avrebbe, da un lato, garantito alla consigliera Forte una funzione adeguata alla propria qualifica dirigenziale e, dall’altro, garantito l’autonomia del responsabile anti corruzione dello stesso Consorzio attribuendo all’interessata solo le funzioni legate a questo incarico, e non altri oneri, amministrativi e gestionali, che invece sono attribuite ai dirigenti operativi responsabili delle varie sedi territoriali. Il comune di Formia, invece, nella propria memoria, ha specificato come questo caso non trovasse applicazione nelle disposizioni della legge Severino.
Nelle cinque pagine del parere favorevole per la compatibilità della consigliera Forte l’Anac chiarisce (“dai documenti in possesso dell’Autorità e da quanto chiarito dalle memorie prodotte delle parti emerge”) come “l’interessata – a prescindere dalla formale qualifica dirigenziale – ricopre presso il Consorzio solo l’incarico di responsabile anti corruzione, il quale, per le funzioni ad esso connesse, non appare rientrare tra quelli di carattere dirigenziale per come definiti dagli articoli 1 e 2 del decreto legislativo 39, la più nota Legge Severino laddove distingue tra incarichi dirigenziali interni ed esterni. Per l’Anac “ciò appare corroborato anche dal fatto che, con la delibera numero 7/2022, il CdA del Consorzio ha attribuito “la nomina di Dirigente delle articolazioni territoriali ” (con la conseguente attribuzione di una serie di poteri sanciti dallo Statuto consortile) a favore di una serie di soggetti tra i quali non rientra l’architetto Tania Forte, la quale non appare essere titolare di quei poteri che lo Statuto consortile attribuisce ai dirigenti delle articolazioni territoriali, svolgendo unicamente il ruolo di responsabile anti corruzione”.
In conclusione, “non appare che all’incarico attualmente ricoperto dalla consigliera Forte siano connesse quelle funzioni che comportano l’esercizio in via esclusiva delle competenze di amministrazione e gestione previste dalla Legge Severino del 2013″. Per questa vicenda ci sono state aspre polemiche nel corso delle quali la segretaria comunale Saccoccia aveva tenuto a precisare come sarebbe stato necessario un voto del consiglio per approvare o meno la decadenza dell’architetto Forte da parte del consiglio comunale di Formia qualora fosse stato negativo il parere dell’Anac. Le cose per l’interessata sono andate diversamente meglio…
E’ compatibile nel consiglio comunale di Formia perchè non è dirigente – o almeno – presso il Consorzio industriale regionale ma viene stipendiata come tale… Anche se in un altro parere la stessa Authority ha definito non retribuibile l’incarico di responsabile dell’anti corruzione di qualsiasi ente pubblico.