FORMIA – Sarà anche per la campagna elettorale appena iniziata per il voto europeo dell’8 e 9 giugno prossimi che la piccata e velenosa presa di posizione del sindaco di Formia Gianluca Taddeo sull’ormai chiarita posizione di compatibilità (definita da un parere a firma del presidente dell’Anac avvocato Giuseppe Busia) della consigliera comunale di Forza Italia Tania Forte ha creato – com’era facile prevedere – un muro contro muro tra alcune forze di minoranza e lo stesso primo cittadino azzurro. Mettendo gratuitamente nel calderone anche la stampa (che purtroppo o per fortuna non fa esercizio quotidiano di dettato o riporta altro rispetto alle rispettabilissime iniziative artistiche presso il vivace Punto d’informazione turistica ubicato al primo piano del palazzo municipale…), il Sindaco di fatto aveva tacciato di “irresponsabilità” quei consiglieri di opposizione che avevano osato segnalare la presunta incompatibilità all’Autorità nazionale anti corruzione sul conto dell’architetto Tania Forte circa il paventato ruolo dirigenziale – che secondo l’Anac (viva Iddio) non c’è – in seno al neonato Consorzio Industriale regionale dove lavora la professionista di Maranola.
I consiglieri comunali firmatari della richiesta di chiarimenti, Paola Villa, Imma Arnone, Luca Magliozzi e Alessandro Carta – hanno replicato dopo 12 ore all’attacco del sindaco definendo “inaccettabile” il comunicato stampa pubblicato dal Comune di Formia sul sito istituzionale: “Ancora una volta si utilizza uno strumento di comunicazione istituzionale come arma di aggressione politica nei confronti delle minoranze per attività inerenti al semplice svolgimento delle proprie funzioni di Consiglieri. Senza considerare gli inopportuni attacchi alla stampa e, più in generale, la solita insofferenza per qualsiasi opinione non gradita – hanno subito esordito i consiglieri Villa, Arnone, Magliozzi e Carta – Da parte nostra non c’è stato alcun accanimento o interpretazione superficiale delle norme, ci siamo solo limitati a svolgere un ruolo di controllo nell’interesse della legittimità delle scelte dell’Ente stesso”.
Le minoranze ora tengono a precisare le finalità della segnalazione inviato lo scorso gennaio all’Anac e alla segretaria generale circa “l’esistenza o meno di una possibile causa di incompatibilità tra il ruolo di Consigliera Comunale e quello di Dirigente del Consorzio Industriale del Lazio dell’Arch. Tania Forte ai sensi dell’articolo 12 del decreto legislativo 39/2013, la più famosa legge Severino. Il terzo comma dispone che “gli incarichi dirigenziali, interni e esterni, nelle pubbliche amministrazioni, negli enti pubblici e negli enti di diritto privato in controllo pubblico di livello regionale sono incompatibili con la carica di componente della giunta o del consiglio della regione interessata”.
Quello che avrebbe potuto sostenere il sindaco di Formia a tutela della consigliera Forte, lo ribadiscono i consiglieri di minoranza e, cioè, che l’Anac, seppur riconoscendo il Consorzio Industriale del Lazio quale ente pubblico di livello regionale, non ritiene che vi sia incompatibilità in quanto ha considerato “il ruolo da dirigente della Consigliera sprovvisto di funzioni operative in quanto svolge esclusivamente la funzione di Responsabile della trasparenza e dell’anticorruzione”.
I consiglieri Villa, Arnone, Carta e Magliozzi su un punto sono intransigenti quando scrivono a caratteri cubitali che..”non c’è stato nessun accanimento o mistificazione da parte nostra. E’ confermato dal fatto che l’Anac ha comunque aperto il procedimento a seguito del nostro quesito e lo stesso procedimento è durato quattro mesi. L’Anac, in effetti, qualche dubbio non l’ha sciolto quando specifica testualmente… Alla luce degli elementi istruttori in proprio possesso, l’Autorità, ritenendo potenzialmente sussistente un’ipotesi di incompatibilità avviava, con nota del 31.01.2024, un procedimento di vigilanza dandone comunicazione ai soggetti interessati”.
E se potessero tornare indietro le minoranze – non tutte in quanto la Lega per non pregiudicare i nuovi e precari equilibri alla Regione Lazio non mai voluto occuparsi del caso -Tania Forte – avviarebbero quella richiesta di chiarimenti? Paola Villa, Imma Arnone, Alessandro Carta e Luca Magliozzi non hanno esitazione a rispondere affermativamente:” Se non avessimo avanzato questa richiesta, saremmo venuti meno al nostro ruolo di Consiglieri Comunali ed avremmo fornito un cattivo servizio alla città. Specifichiamo anche, che non si è fatto riferimento a nessun esposto anonimo, metodi che non ci appartengono e che lasciamo ad altri. Era stato il Presidente del Consiglio di questa maggioranza, Pasquale Cardillo Cupo, ad utilizzare un documento del signor Pappagallo per convocare una conferenza dei capigruppo (senza nessun esito) e con l’evidente scopo (questa volta sì) di intimidazione”.
Un po’ di imbarazzo i quattro rappresentanti delle minoranze lo esternano quando, apprendendo il parere dell’Anac, il ruolo di responsabile dell’Anticorruzione venga attribuito con una delibera del Cda del Consorzio del gennaio 2022. Di quel consiglio di amministrazione faceva parte lo stesso fratello della consigliera Forte, l’ex vice presidente del Consorzio industriale reginale Salvatore Forte. Ricordiamo che il Consorzio, come del resto anche il Comune, non è un’impresa familiare ma un ente pubblico e come tale dovrebbe operare”. Ma da qualche settimana la guida del Consorzio Industriale regionale è cambiata, dal Pd a Fratelli d’Italia. E fare previsioni è quanto mai azzardato.