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Gaeta / Gestione stabilimento balneare militare di Serapo, assemblea dell’ass. “Ricreativa Dipendenti Difesa”

GAETA – La decisone del Centro di Dematerializzazione e Conservazione Unico della Difesa di Gaeta (l’ex stabilimento Grafico Militare di Gaeta) di affidare in house la gestione dello storico lido militare sulla spiaggia di Serapo continua a suscitare proteste e perplessità. Soprattutto da parte della vecchia gestione quella rappresentata dall’associazione “Ricreativa Dipendenti Difesa” di Gaeta che, costituita tra i dipendenti civili dello stesse Cedecu, chiedeva di avere sino al 30 settembre prossimo ha gestione diretta dello stabilimento balneare. L’associazione aveva chiesto di poter gestire lo stabilimento con questa motivazione: è l’unica in grado di poter esercitare l’attività di “protezione sociale” (attività ricreative, assistenziali, e culturali) per il personale civile e militare del Ministero della Difesa.

Le motivazioni per il riottenimento dell’incarico il presidente Claudio Musetti le aveva illustrate in una lettera inviata al Ministro della Difesa Guido Crosetto ma anche all’Agenzie Industrie Difesa, al segretario Generale della Difesa e direzione nazionale degli armamenti, allo Stato Maggiore della Difesa, alla direzione generale per il personale civile e, inoltre, ai sindacati nazionale di categoria (Uilpa-Uil Pubblicazione amministrazione, alla federazione Confsal-Unsa, alla Funzione Pubblica della Cgil e, inoltre alla Funzione Pubblica Diesa della Cisl) . E invece alcune ore dopo che la stampa aveva dato cenno di questa richiesta il direttore del Centro di dematerializzazione e conservazione unico della difesa di Gaeta, l’ingegner Francesco Grillo, firmava una lettera con cui di fatto annunciava che sarà un affidamento diretto attraverso il quale sarà gestito lo stabilimento militare durante la stagione turistica 2024.

L’associazione “Ricreativa Dipendenti Difesa” non ci sta e martedì 30 aprile ha tenuto un’assemblea per fare il punto sull’Ops – l’organismo di protezione sociale – costituito dai suoi stessi componenti, altro non sono che i dipendenti civili in servizio e in pensiero dell’ex stabilimento grafico militare. Queste maestranze hanno posto l’attenzione sulla natura di queste Ops che – si legge nel verbale stilato al termine dell’assemblea sindacale – “si inseriscono istituzionalmente nell’attività funzionale delle forze armate per favorire il mantenimento dell’efficienza psico-fisica del personale militare, conservare l’aggregazione sociale dei dipendenti e delle loro famiglie, il loro arricchimento culturale nonché di conseguire proficui rapporti di democratica interazione con la collettività esterna, per il pieno sviluppo della persona umana dedicata al bene comune della difesa della Patria”.

I circoli ricreativi dipendenti della Difesa, di fatto, hanno la finalità di costituire “comunità sociali presso enti, reparti e stabilimenti con prevalente presenza di personale civile in servizio, stimolando e rafforzando attraverso attività sociali, ricreative, culturali, sportive e di assistenza, eventualmente anche con servizi alloggiativi, di ristorazione e di balneazione, lo spirito di partecipazione alla funzione istituzionale delle forze armate”. L’assemblea naturalmente ha contestato di nuovo che l’affidamento diretto della gestione dello stabilimento balneare militare di Gaeta da parte della direzione del Cedecu di Gaeta, ente dipendente dell’Agenzia Industrie Difesa. I lavoratori, alla luce delle riserve manifestate sugli Ops, hanno rivelato alcune “incongruenze”: l’Aid, ente con personalità giuridica di diritto pubblico istituito con il decreto legislativo numero 300 del 30 luglio 1999 “come strumento per la razionalizzazione e ammodernamento delle Unità industriali del Ministero della Difesa, è titolata o meno alla gestione dell’Ops “riservandosi il diritto ad usufruire dei servizi in modo prioritario rispetto a chi l’Ops l’ha fondato?

I lavoratori rimarcano come “per la prima volta nella storia della gestione spiaggia e del lido militare di Serapo si riscontri una forte anomalia riguardo il pagamento dei turni assegnati. Sempre da regolamento interno emanato dal Cedecu di Gaeta, si richiede che il personale ammesso dovrà effettuare il pagamento delle quote di contribuzione relative a tutti i turni, servizi assegnati entro 5 giorni successivi alla comunicazione dell’assegnazione pena l’esclusione”. Le domande che hanno avanzato in coro i rappresentanti sindacali dei componenti dell’associazione “Ricreativa Dipendenti Difesa” è stata la seguente: “Ma non stiamo parlando di un organismo di protezione sociale? Qual’ è la ratio di questa norma? Dobbiamo forse con il pagamento anticipato sopperire all’ incapacità economica di Aid? Una cosa certa la sappiamo: molti colleghi pensionati e non, dovranno rinunciare al loro diritto di andare al mare per questa norma priva di alcun fondamento voluta da Aid.

Sempre in base a questo regolamento interno si riscontra che gli aventi titolo, vengono privati di altri diritti previsti dalla normativa di riferimento per tutti gli Opd del Ministero della Difesa. Mentre negli anni scorsi l’affidamento della gestione dello stabilimento balneare era concesso all’associazione Ricreativa Dipendenti Difesa e le spese sostenute per la manutenzione e ammodernamento delle infrastrutture erano a carico degli utenti, dunque senza alcun onere per la Pubblica Amministrazione, oggi con la gestione di Aid questi oneri tornano a carico del pubblico e quindi dei contribuenti”.

Il documento votato all’unanimità paventa un altro presunto danno erariale per il quale i vecchi gestori del lido militare mettono in allarme lo stesso Ministero della Difesa: “Ci chiediamo se sia giusto che Aid distolga ben otto sottufficiali del Ministero Difesa, comandati presso il Cedecu per far fronte alle carenze professionali di Aid, ora, dopo aver frequentato corsi di specializzazione acquisendo un’elevata professionalità, saranno impiegati per 12 ore giornaliere e per 4 mesi consecutivi presso lo Stabilimento balneare “con mere funzioni di eventuali controlli.”

Tradotto: i vecchi gestori del lido militare di Serapo, a causa di un discusso affidamento diretto della struttura da parte della nuova governance dell’ex stabilimento grafico di Monte Orlando, devono rimanervi esclusi mentre a provvedervi sono stati chiamati 8 sottoufficiali che la mattina e la sera sono chiamati a sovrintendere all’apertura e alla chiusura di sdraio e ombrelloni. L’associazione “Ricreativa Dipendenti Difesa” ha deciso, attraverso il suo storico legale, l’avvocato Alfredo Zaza D’Aulisio, di non voler impugnare al Tar la decisione dell’ingegner Grillo ma di attendere di verificare la prossima gestione del lido militare di Serapo appena la stagione turistico-balneare scatterà ufficialmente.

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