LATINA -I comuni rivieraschi della provincia di Latina si attivino per contrastare il fenomeno del datato sfruttamento degli assistenti ai bagnanti. La richiesta ma anche l’allarme è stato lanciato dai sindacati di categoria, da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs di Latina che ricordano come la stagione balneare 2023 si fosse chiusa con una serie di vertenze e testimonianze che hanno considerato tutt’altro che superato un fenomeno “ormai strutturale che vede alcuni soggetti organizzati ormai specializzati nel proporre contratti capestro e condizioni di lavoro pessime, lasciando poi i lavoratori spesso senza coperture contributive, assistenza sanitaria, trattamento di fine rapporto”.
I sindacati di categoria di Cgil, Cisl ed Uil invocano “una maggiore attenzione da parte delle amministrazioni locali” e, in quest’ottica, hanno scritto una lettera al Prefetto di Latina e ai sindaci dei comuni di Latina, Sabaudia, Terracina, Gaeta, Fondi, Formia e Minturno per chiedere un confronto preventivo all’avvio della prossima stagione balneare e in “considerazione della prossima emissione dei bandi di gara per l’affidamento di tale servizio” così come ha sancito negli ultimi giorni il Consiglio di Stato per l’applicazione della direttiva Bolkstein.
“La legge regionale sugli appalti va infatti applicata integralmente anche a questo servizio, garantendo – sostengono i sindacati dei balneatori – l’applicazione dei contratti nazionali sottoscritti dalle organizzazioni maggiormente rappresentative, il rispetto della normativa sulla salute e sicurezza e la regolarità contributiva e retributiva. Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno già scritto anche alla Regione Lazio affinché anche la giunta regionale si muova a supporto delle amministrazioni locali per garantire un quadro normativo di maggior garanzia per tutti: operatori, lavoratori e clienti”.