FONDI – Un evento eccezionale si prepara ad illuminare la Chiesa di San Pietro Apostolo a Fondi, lunedì 6 maggio alle ore 17.30. La presentazione dell’Antico Crocifisso, recentemente restaurato, rappresenta un momento imperdibile per la comunità locale e per gli amanti dell’arte sacra. L’opera restaurata, dal novembre 2023, sarà presentata con dovizia di particolari e maestria dal soprintendente Marco D’Attanasio, funzionario storico dell’arte Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Frosinone e Latina, affiancato dalle esperte restauratrici Chiara Arrighi e Arianna Ercolani. Questo prezioso crocifisso, simbolo di fede e orgoglio della città di Fondi, è tornato alla sua gloria originaria dopo mesi di lavoro accurato e rispettoso delle sue caratteristiche storiche.
Il Parroco, reverendo Don Gianni Cardillo, esprime la sua soddisfazione per il ritorno del crocifisso nel suo luogo d’onore nel presbiterio della chiesa. “Oltre al suo inestimabile valore artistico e storico, il crocifisso rappresenta per noi un simbolo tangibile della fede cattolica. La sua presenza ci conforta e ci unisce nella preghiera e nella venerazione”. Anche la Pro Loco Fondi Aps si unisce ai festeggiamenti, lodando il ritorno di questo autentico tesoro dell’arte medievale all’altare del Duomo di San Pietro Apostolo. Definito il più antico dipinto su tavola esistente in Italia, questo crocifisso ligneo ha resistito al tempo e alle avversità, testimoniando la forza della fede e della cultura nella storia della città.
Le vicissitudini di questo crocifisso sono avvolte da un alone di mistero e miracolo: rinvenuto nel lontano 1934 durante i lavori di restauro del Duomo di San Pietro, il crocifisso giaceva nascosto all’interno di una parete della cappella Caetani, poi ribattezzata “della Croce”. Come raccontato da don Mario Forte nel libro “Fondi nei Tempi”, questo gesto di nascondimento fu un atto di preservazione, volto a proteggere l’opera sacra dalle devastazioni e dai saccheggi.
L’evento del 6 maggio rappresenta non solo la celebrazione del ritorno di un’icona religiosa e artistica, ma anche l’opportunità di riscoprire e valorizzare il patrimonio culturale di Fondi, unendo passato e presente in un’affascinante narrazione di fede e arte.