FORMIA – La logica è cartesiana: penso dunque esisto. Si era persa nella notte dei tempi l’ultima presa di posizione della seconda ‘ruota’ dell’amministrazione comunale di Formia, quella dei Fratelli d’Italia. Sarà il clima effervescente della campagna elettorale europea in corso che il partito di Giorgia Meloni ha deciso di esternare un segnale di vitalità dopo mesi e finanche anni di religioso silenzio nei confronti dell’alleato Forza Italia sulle più disparate questioni amministrative: dalla gestione della macchina amministrativa alla rientrata incompatibilità della consigliera comunale di Forza Italia Tania Forte, dai concorsi banditi e sospesi alla querelle relativa alla trasformazione di parte della multisala cinematografica del Mare in una casa vacanza.
A lanciare ora il tradizionale sasso nello stagno è stata l’avvocato Renata Ranucci nella duplice veste di capogruppo consiliare di Fdi e di presidente della commissione consiliare bilancio che, riunendosi venerdì mattina, ha concesso il suo semaforo verde alla proposta di rendiconto dell’esercizio finanziario 2023. Un adempimento scontato dietro il quale c’è un palese ritardo del comune di Formia (quello di Gaeta, avente la stessa guida politica) ad ottemperare ad un obbligo di legge entro il 30 aprile scorso. Il sindaco Gianluca Taddeo ed gli altri 24 consiglieri comunali riceveranno dal Prefetto di Latina Maurizio Falco una diffida ad approvare il rendiconto entro i successivi 20 giorni pena lo scioglimento anticipato del consiglio comunale.
Si tratta naturalmente di un’ipotesi remota ma la capogruppo di Fdi e presidente della commissione bilancio senza peli sulla lingua dall’alto della sua riconosciuta onestà intellettuale e di giudizio ha deciso di smarcarsi dal resto della silenziosa maggioranza di centro destra: ”Dispiace essere ancora una volta tra gli ultimi comuni, forse l’ultimo in assoluto della Provincia, ad approvare un atto così importante del bilancio – Le criticità ereditate sono certamente state davvero molte ma, dopo tre anni di mandato, é necessario dare una sterzata per cambiare davvero le cose, altrimenti continueremo ad accumulare ritardi non più tollerabili per una città che vuole tornare ad essere protagonista”.
Cinque righe pesanti sul piano politico che, palesando una certa insoddisfazione da parte di Fratelli d’Italia sull’operato dell’amministrazione formiana di centro destra, costituiscono una clava alla stessa stregua del contenuto della relazione dell’Oref (l’organo di revisione economica finanziaria) illustratata ed approvata venerdì in commissione bilancio. Quando ancora la presidente Ranucci non aveva dettato ai cronisti la severa censura di Fdi sugli “inaccettabili ritardi” della Giunta del sindaco Taddeo, i “guardiani” dei conti del comune erano andati oltre. Il loro è stato un parere positivo sulla proposta di deliberazione sul rendiconto dell’esercizio finanziario 2023 che peraltro deve essere ancora approvata dalla Giunta municipale. Se per approdare in consiglio comunale bisognerà attendere ulteriori venti giorni, le rimostranze dei revisori dei conti sono contenute nelle ultime tre pagine di una relazione che ne contiene quaranta.
I dottori commercialisti Adriano Pistilli, Enzo Tuccinardi e Nicola Cinosi non sono affatto teneri nel capitolo conclusivo intitolato “Irregolarità non sanate, rilievi, considerazione e proposte”. E le anomalie gestionali, presentate come raccomandazioni, non sono poche. Il comune di Formia innanzittutto è invitato “a porre in essere procedure interne atte a limitare il verificarsi della fattispecie dei debiti fuori bilancio e a provvedere a trasmettere detti atti alla competente Procura della Sezione Regionale della Corte dei conti”. Per il collegio dei revosiri dei conti, poi, il comune incassa poco rispetto a quanto potrebbe e dovrebbe. I revisori dei conti raccomandano il potenziamento dell’attività di riscossione che, “come già evidenziato in precedenti pareri, è ovviamente considerato essenziale per gli equilibri di cassa”.
Il comune di Formia, poi, paga in ritardo i suoi fornitori relativamente “somministrazioni, forniture ed appalti” anche in relazione all’obbligo previsto dall’articolo 183 del decreto legislativo 267/2000 comma 8 del Tuel” e – a dire dei suoi revisori dei conti – dovrebbe “nuovamente attivarsi presso l’Agente della Riscossione per addebitare eventuali responsabilità erariali dovute all’errata notifica delle cartelle di pagamento, con particolare riferimento alle sentenze sfavorevoli all’Ente stesso nei giudizi di ricorso avverso cartelle esattoriali, spesso accolti per difetto di notifica”.
E nel novero delle raccomandazioni da perseguire ci sono “una sistematica redazione dei cronoprogrammi di spesa; un costante monitoraggio infrannuale dello stato del contenzioso, relazionando le risultanze a questo organo e la verifica dello stato di avanzamento dei lavori pubblici al fine di evitare il sorgere di eventuali contenziosi”. Il processo per il fallimento della “Formia servizi” è teminato nelle scorse settimane grazie alla prescrizione ma l’amministrazione comunale – a dire dei te revisori dei conti – sarebbe ancora inadempiente, a distanza di 15 anni, rispetto alla diffida formalizzata dall’allora curatore fallimentare della Formia servizi spa Gianmarco Navarra rispetto agli impegni assunti dall’allora Giunta di centro destra con la delibera 127 del 12 giugno 2009 concernente mutuo acceso dalla Formia servizi spa (il comune era il socio di maggioranza) con la banca Biis spa per la realizzazione del parcheggio multipiano di piazza Aldo Moro.
Secondo il collegio di revisori dei conti inoltre il comune di Formia, a trazione centro destra, continua ad essere troppo morbido – è accusato di “inerzia” – nei confronti di una società (Acqualatina) e del Consorzio industriale del Lazio. Nei loro riguardi dovrebbero assumere “senza indugio, e comunque non oltre il termine dell’esercizio finanziario in corso, i provvedimenti necessari ai fini della riconciliazione delle partite debitorie e creditorie”. Insomma il comune potrebbe essere creditore e debitore di somme non quantificate ma non farebbe abbastanza per definire queste posizioni. E non è finita.
Una grave censura del collegio dei revisori dei riguarda l’operato della Futuro Rifiuti zero, la società municipalizzata di cui il comune di Formia è il principale socio di maggioranza (l’altro è quello di Ventotene): si raccomanda “una costante e puntuale attività da parte del comitato di controllo analogo anche con specifico riferimento alla predisposizione del programma di valutazione del rischio aziendale. Ma la conclusione è un’altra: il controllo analogo sulla Frz non esiste da anni parte del settore Ambiente dell’ente. E infine, oltre alla promozione di un monitoraggio di “eventuali residui passivi, finanziati da mutui, privi di titolo giuridico, poiché derivanti da economie rilevati sui progetti”, la relazione del collegio dei revisori contiene anche un richiamo perché i “singoli dirigenti provvedano alla formulazione di previsioni di cassa nel rispetto dei principi contabili in materia, anche tramite l’assegnazione di obiettivi annuali sui termini di pagamento delle fatture commerciali a tutti i dirigenti responsabili. Se non dovessero essere rispettati i tempi di pagamento sia prevista – concludono i revisori dei conti del comune di Formia – l’applicazione di una penalità sulla retribuzione dei risultato per una quota della stessa avente un peso inferiore al 30%”
IL “PIAO” CHE NON C’E’
Il capogruppo della lista di opposizione “Guardare Oltre” Imma Arnone intanto ha chiesto di conoscere, attraverso una lettera inviata al sindaco di Formia Gianluca Taddeo e alla segretaria comune Marina Saccoccia, i tempi e le modalità di approvazione del “Piano”, il piano integrato di attività e organizzazione che dal 2021 ha assorbito i piani di programmazione del comune, tra cui il fabbisogno del personale, la performance ….l’anticorruzione. Si tratta di “adempimenti da osservare nei termini di legge il cui rispetto dovrebbe essere altresì garantito, ai sensi dell’articolo 97 comma 2 del Tuel, dal segretario comunale – osserva la dottoressa Arnone – tra i cui compiti rientrano le funzioni di assistenza giuridica-amministrativa nei confronti degli organi dell’ente in ordine alla conformità dell’azione amministrativa alle leggi”.
“Il nostro doveva essere approvato entro il 15 aprile 2024, ovvero 30 giorni dopo l’approvazione del bilancio di previsione – si rammarica il capogruppo di “Guardare Oltre” – Ad oggi non risulta approvato l’aggiornamento al “Piao” per il triennio 2024-2026 dall’Albo Pretorio e neanche dal sito del Dipartimento della Funzione Pubblica.”. Una curiosità poco edificate: Il piano 2023 del comune di Formia venne approvato alla vigilia di San Silvestro, il 29 dicembre, ed “anche quest’anno di registra un’altra grave inadempienza” – ha concluso Arnone.