GAETA – L’approvazione del rendiconto dell’esercizio finanziario 2023 al comune di Gaeta può attendere. Lo evidenzia polemicamente la minoranza di centro sinistra che, oltre a rimpiangere con un pizzico di sarcasmo la puntualità palesata dall’ex sindaco Cosimino Mitrano ad ottemperare a questo obbligo di leggere entro il 30 aprile scorso, rivela l’esistenza di una lettera inviata lo scorso 18 aprile dalla Prefettura di Latina che invitava i sindaci dei 33 comuni puntini “e dunque anche a quello del Comune di Gaeta, ricordando che il termine ultimo per l’adozione in Consiglio Comunale del documento di bilancio era il 30 aprile 2024.
I consiglieri d’opposizione Emiliano Scinicariello (Partito Democratico), Sabina Mitrano (“Gaeta Comunità di valore”) e Franco De Angelis ((Insieme con Silvio D’Amante) rimarcano come la Prefettura in quella nota paventasse scenari “estremamente pericolosi” richiamando le norme di riferimento. In particolare ricordava che “la mancata approvazione del rendiconto di gestione, nei termini di legge, comporta l’applicazione della procedura prevista dall’articolo 141, comma 2, del decreto legislativo 267/2000”. E cioè che “quando il consiglio non abbia approvato nei termini di legge lo schema di bilancio predisposto dalla giunta, l’organo regionale di controllo assegna al consiglio, con lettera notificata ai singoli consiglieri, un termine non superiore a 20 giorni per la sua approvazione, decorso il quale si sostituisce, mediante apposito commissario, all’amministrazione inadempiente. Del provvedimento sostitutivo è data comunicazione al prefetto che inizia la procedura per lo scioglimento del consiglio”.
Insomma la norma ipotizza uno scenario apocalittico sul piano politico-amministrativo come lo scioglimento del consiglio comunale. Cosa che non avverrà a Gaeta nel cui comune, come in quello di Formia (dove venerdì si è riunita la commissione di bilancio per l’approvazione del rendiconto), nei prossimi arriverà formalmente la diffida prefettizia ad adempiere. I consiglieri Scinicariello, Mitrano e De Angelis sottolineano in una nota come “i termini di legge siano stati superati, il tempo ulteriore fissato dalla norma “stringe” e di questo rendiconto non sembra esserci traccia. Né sappiamo se, nel frattempo, siano pervenute al Comune di Gaeta comunicazioni successive, relative ad eventuali proroghe dei termini di legge per l’adozione del rendiconto 2023. Per questo, nella consapevolezza che la mancata approvazione del rendiconto di gestione entro il termine del 30 aprile comporta l’applicazione della procedura prevista dall’articolo 141, comma 2, del decreto legislativo 267/2000, e dunque, come estrema conseguenza, lo scioglimento del Consiglio Comunale, abbiamo segnalato al Prefetto di Latina questa situazione incresciosa, confidando in un suo interessamento alla vicenda”.
Per le minoranze progressiste lo scioglimento del Consiglio Comunale di Gaeta “sarebbe un fatto politico di gravissima rilevanza, dovuto solo ed esclusivamente all’irresponsabilità ed all’incapacità di questa amministrazione di centrodestra. Della segnalazione al Prefetto attendiamo le evoluzioni – concludono i consiglieri Scinicariello, De Angelis e Mitrano – Di questo ritardo, di sicuro, dovrà rendere conto il Sindaco Leccese, che peraltro detiene ad interim la delega al Bilancio, e tutta la sua silente maggioranza. Una cosa, però, appare sempre più chiara: l’Amministrazione Leccese non riesce ad azzeccarne una… anzi, se si arrivasse allo scioglimento del Consiglio Comunale, forse una buona l’avrebbe fatta!”.