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Formia / “Mala-movida” nel quaritere di Mola, la lettera-denuncia del Comitato “Torre di Mola”

FORMIA – L’amministrazione comunale di Formia faccia la sua parte perché la ‘mala movida’ nel quartiere marinaro di Mola, evidenziata negli ultimi giorni in occasione di alcuni blitz, non degeneri ulteriormente con conseguenze anche imprevedibili. La richiesta è di un consistente gruppo di cittadini residenti nella zona di via Abate Tosti che, riuniti nel comitato “Torre di Mola”, chiamano in causa il comune che dovrebbe contribuire a migliorare le relazioni tra le attività economiche e i residenti. Come? Segnalando la necessità di regolamentare o, se è il caso, di vietare quegli esercizi che, non disponendo di superfici interne adeguate, conducono l’attività interamente sul suolo pubblico, diffondendo musiche ad alto volume per attrarre clienti.

“E’ facilmente constatabile che anche il solo chiacchierare, soprattutto in tarda sera, tra gli spazi ristretti delle vie, crea problemi; quando poi si aggiunge la musica ad alto volume, il quartiere diventa invivibile” – scrivono i firmatari di una circostanziata lettera inviata al sindaco di Formia Gianluca Taddeo, agli assessori alle attività produttive e ai lavori pubblici del comune di Formia, al Prefetto e all’Asl di Latina, all’amministratore unico della Futuro Rifiuti zero, al commissariato di Polizia, alla Compagnia dei Carabinieri e al gruppo di Formia della Guardia di Finanza.

L’arredo urbano ma anche la mancanza di aree di sosta e le problematiche legate alla viabilità nel quartiere di Mola rappresentano altre criticità che – secondo il comitato “Torre di Mola– vanno affrontate e risolte prima dell’estate. “Il convergere di tante persone in un’area dove si consumano alcolici crea anche problemi di sicurezza così come di igiene dei suoli pubblici – si legge nella dura lettera inviata al Comune- A questo proposito si segnalano la mancanza di cestini portarifiuti e la cattiva abitudine, nei fatti tollerata, di Iasciare rifiuti organici chiusi in piccole buste di plastica anziché negli appositi contenitori. Via Abate Tosti rappresenta quel che resta deIl’Appia Antica, oggi candidata a divenire patrimonio deII’Unesco e per i residenti nel quartiere ma anche per gli operatori commerciali e turistici “se si vuole dare decoro a questa via, è necessario curare gli arredi, gli ingressi degli edifici, regolamentare gli orari delle attività e della diffusione di musica l’igiene dei suoli e lo smaltimento dei rifiuti, evitando lo stazionamento di attrezzature improprie. Di recente il sindaco Taddeo ha incontrato alcuni rappresentanti delle attività commerciali per discutere di fondi destinati al rinnovo dell’arredo urbano, tra cui illuminazione e filodiffusione”.

“Male non farebbe ad incontrare anche i residenti e a discutere alla luce del sole degli interventi da condurre per migliorare la via. Anche la circolazione, la sosta e gli accessi al centro storico vanno disciplinati – termina la lettera al comun, alla Prefettura, all’Asl ma anche alle varie forze dell’ordine – Chi acquista un abbonamento per la sosta lo fa in base alla disponibilità dei posti auto indicata nelle planimetrie adottate dal comune che però negli anni variano per difetto con numeri anche importanti. Tra occupazione del suolo pubblico da parte delle attività, dell’impianto delle isole ecologiche, i posti auto decrementano a vista d’occhio ma il costo dell’abbonamento resta invariato”.

Insomma è giunto il momento di riaffermare regole, doveri, responsabilità “da parte dei cittadini e delle istituzioni” perché la convivenza civile e la qualità della vita di un quartiere dipendono dalla buona volontà e dall’impegno di tutti. Nessuno escluso.

(In copertina immagine di repertorio)

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