SUD PONTINO – Riprende con un vigore il già duro braccio di ferro tra il Centro Servizi ambientali di Castelforte e la Futuro Rifiuti zero al centro di un continuo interessamento della magistratura penale, contabile e amministrativa da quando, dagli inizi del 2023, la società pubblica che gestisce il ciclo dei rifiuti nei comuni di Formia e Ventotene è guidata dall’amministratore unico Raffaele Rizzo. Il manager ora è il principale destinatario di una lettera che il patron del Centro servizi ambientali, Enrico Giuliano, gli comunica che da tra poche settimane la Frz dovrà cambiare registro relativamente alla gestione dei rifiuti indifferenziati prodotti dai comuni soci della Frz, Formia e Ventotene.
Il Csa, che gestisce un impianto polifunzionale per il trattamento e lo stoccaggio di rifiuti speciali ed urbani pericolosi e non pericolosi nell’ambito dell’Ato di Latina e localizzato in località Viaro nel Comune di Castelforte in forza dell’autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata il 4 aprile 2008 e rinnovata nel 2016 e lo scorso 16 agosto, ora si è dotato dell’ultimo puzzle che, mancante al suo già significativo asset tecnologico, aveva motivato Rizzo a duellare con il Csa revocandogli l’incarico nel maggio 2023 di gestire gli indifferenzati di Formia e Ventotene. Il Centro Servizi Ambientali sarà, di fatto, dal “mese di giugno 2024 una struttura dotata del Tmb, del trattamento meccanico biologico. Con la determina dirigenziale numero G11211 del 16 agosto 2023, adottata a conclusione del riesame dell’ Aia, la Regione Lazio aveva autorizzato a favore del Csa “l’inserimento della stabilizzazione biologica del sotto- vaglio del rifiuto urbano indifferenziato tramite la realizzazione di bio-celle”.
La lettera di Giuliano ha diversi destinatari che, oltre a Rizzo, sono i sindaci di Formia e Ventotene, Gianluca Taddeo e Carmine Caputo, la Regione Lazio (i responsabili della direzione Aia Ferdinando Maria Leone e del ciclo dei rifuti Wanda D’Ercole), il settore Ecologia ed Ambiente della Provincia di Latina, i Carabinieri del Noe ed il Ministero dell’ambiente. Ed il monito – diffida del Csa è rivolto a tutti i comuni e agli operatori economici incaricati del servizio di gestione di igiene urbana ma, nello specifico, alla “Futuro Rifiuti zero”, cioè quello di “conferire i propri rifiuti indifferenziati all’ impianto Tmb (Trattamento Meccanico Biologico) della scrivente che, tra quelli esistenti nell’Ato di appartenenza di Latina, è quello a Voi più prossimo e ciò nel rispetto di quanto stabilito al paragrafo 11.1 del Piano di gestione rifiuti e del principio di prossimità come disposto 182- bis del decreto legislativo 152/2006”.
La lettera del Centro servizi ambientali è molto importante perché si inserisce nel contenzioso tuttora pendente davanti il Consiglio di Stato cui si è appellata la struttura industriale di Castelforte. Ha impugnato la sentenza del Tar che lo scorso autunno ha legittimato la decisione della Frz di revocare l’incarico all’azienda aurunca di trattare i rifiuti indifferenziati di Formia e Ventotene e di scegliere quale sito alternativo quello della Saf di Colfelice, in provincia di Frosinone, alla quale lo scorso gennaio è stato conferita una maxi proroga sino al prossimo 31 dicembre. La decisione della Regione di dotare il Csa il sistema del trattamento meccanico biologico – operativo tra meno di un mese – potrebbe complicare non poco i piani della Frz, per di più alla vigilia della discussione del ricorso dello stesso Csa pendente davanti il Consiglio di Stato.