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Gaeta / Ritardi per il rendiconto e maxi-debito fuori bilancio, minoranze all’attacco

GAETA – “Alla cortese attenzione del Signor Ministro dell’Interno Dot.t. Matteo Piantedosi”, via del Viminale numero 1”. Inizia così una lettera che le minoranze di centro sinistra al comune di Gaeta hanno inviato al titolare del Ministero degli interni per capire l’entità del “buco” comunicativo ed istituzionale che ha sullo sfondo la mancata approvazione da parte del consiglio comunale di Gaeta (entro la data del 30 aprile scorso) del rendiconto dell’esercizio finanziario 2023 del comune. Al Ministro Piantedosi è stata inviata una richiesta di informazioni che i consiglieri comunali di opposizione Emiliano Scinicariello, Franco De Angelis e Sabina Mitrano avevano inviato al Prefetto di Latina Maurizio Falco circa il “silenzio” calato da qualche giorno sul mancato adempimento da parte del consiglio comunale di Gaeta di obbligo di legge, la cui violazione significherebbe lo scioglimento anticipato della stessa consiliatura.

E invece al Comune di Gaeta, dopo dieci giorni dal termine previsto dal decreto legislativo 267/2000 per la necessaria approvazione del rendiconto, non è arrivata neppure la diffida della Prefettura di Latina – cosa avvenuta al comune di Spigno Saturnia il 3 maggio per la mancata approvazione in quella circostanza del bilancio di previsione 2024-2026 – che concede ai 17 consiglieri comunali venti giorni di tempo per provvedere, pena – come detto – lo scioglimento anticipato del consiglio comunale. Il Ministero Piantedosi e, ancorprima, il Prefetto di Latina Falco sono stati informati su un’altra misteriosa anomalia: “Alla data odierna non vi è ancora alcuna deliberazione di Giunta pubblicata all’albo pretorio dell’ente circa l’approvazione del rendiconto dell’esercizio finanziario 2023”.

I consiglieri Scinicariello, Mitrano e De Angelis cominciano a sentire odore di bruciato perché la mancata diffida Prefettizia e la mancata approvazione del rendiconto da parte della Giunta potrebbero essere, chissà, collegati. Ormai è prassi che la proroga di 20 giorni di tempo per approvare (in ritardo) un qualsivoglia documento contabile scatti dal giorno in cui la stessa diffida venga materialmente notificata via Pec ai 17 consiglieri comunali interessati da questo adempimento. Il Comune di Gaeta, come non mai, ha bisogno di tempo perché è dannatamente in ritardo per l’approvazione da parte della Giunta del rendiconto. Soltanto dal giorno del visto dell’esecutivo potrà il termine massimo di 20 giorni perché la delibera, munita del parere del collegio dei revisori dei conti e della stessa commissione bilancio, approdi in consiglio per la definitiva approvazione. I consiglieri Scinicariello, De Mitrano e Mitrano hanno fatto già sapere come la pensano su questo ritardo. Rispondendo al sindaco Cristian Leccese che nella aveva dichiarato sibillinamente come questo ritardo (“Siamo andati lunghi”) sia stato provocato dalla partenza della dirigente del settore Finanziario Maria Veronica Gallinaro, le minoranze di centro sinistra erano state decisamente caustiche: “Se la dottoressa Gallinaro lavora soltanto due giorni la settimana per il comune di Gaeta e gli altri tre alla direzione degli Istituti Riuniti del Lazio, le responsabilità sono soltanto le sue per aver approvato in Giunta la convenzione tra il comune e l’Irl e, dunque, aver avallato la partenza della dirigente. Poteva pensarci prima”.

Le minoranze di centro sinistra al comune di Gaeta hanno chiesto ufficialmente di sapere (anche dal Ministro degli Interni) se sia arrivata o meno la diffida della Prefettura ad adempiere per l’approvazione del rendiconto e “da quando iniziano realmente a decorrere i 20 giorni per la sua efficacia”. I consiglieri comunali Scinicariello, Mitrano e De Angelis hanno rispolverato una lettera del 18 aprile scorso della stessa Prefettura di Latina che, inviata a tutti i comuni pontini, “ivi incluso quello di Gaeta”, richiamava al rispetto degli adempimenti circa l’approvazione del rendiconto di gestone 2023, in particolare del termine del 30 aprile 2024, “pena l’applicazione della procedura prevista dall’articolo 141 del decreto legislativo 267/2000”, e dunque, l’arrivo prima della diffida e, in caso di mancato riscontro, dello scioglimento del consiglio comunale.

IN ARRIVO DEBITI FUORI BILANCIO “MONSTRE”

Ma i problemi – e che problemi – per la mancata approvazione del rendiconto dell’esercizio finanziario 2023 sarebbero da ricercare nel contenuto di una lettera che la dirigente del settore Ambiente del comune di Gaeta, Stefania della Notte, ha inviato alla collega del settore finanzio Maria Veronica Gallinaro. La sua esistenza è stata anticipata sui social dal capogruppo del Pd Emiliano Scinicariello: il comune di Gaeta deve onorare quanto prima quattro milioni e 750mila euro di debiti: circa un milione e mezzo sono richiesti dall’Asl e da un importante canile di Gaeta per la custodia e assistenza di animali randagi mentre tre milioni e 300mila euro sono richiesti dall’ex società appaltatrice del servizio di igiene urbana, la Eco Car, per gli aumentati costi che ha dovuto affrontare per il conferimento in discarica dei rifiuti a causa del non ottimale svolgimento a Gaeta della raccolta differenziata. L’ex capogruppo centrista Giuseppe Matarazzo già immagina cosa significa questo maxi debito fuori bilancio per i cittadini di Gaeta: “Oltre a quello che già pagano per la Tari il conguaglio dell’ottobre 2024 sarà un’altra batosta”.

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