GAETA – Dopo essersi fatto attendere come la migliore sposa che si rispetti per oltre un’ora e quindici minuti rispetto all’orario di inizio dell’evento, il coordinatore regionale di Forza Italia, il Senatore Claudio Fazzone, è stato l’assoluto protagonista martedì pomeriggio dell’apertura a Gaeta della campagna elettorale del parlamentare europeo uscente Salvatore De Meo. C’era il popolo azzurro delle attese presso l’hotel Mirasole International e a dettare inizialmente i tempi per illustrare le ragioni della rielezione dell’ex sindaco di Fondi è stato un baldanzoso consigliere regionale Cosimino Mitrano, affiancato dall’assessore regionale alla scuola e formazione Pino Schiboni e dal sindaco di Gaeta Cristian Leccese. L’happening elettorale del Mirasole è entrato decisamente nel vivo quando Fazzone, abbandonando il tavolo dei relatori, ha deciso di intervenire davanti togliendosi un primo sassolino dalle scarpe avendo di fronte, in prima fila, il neo consigliere comunale e delegato allo sport del comune Gigi Ridolfi ed il neo vice sindaco e assessora alle politiche sociali Gianna Conte.
Al Senatore Fazzone è rimasto indigesto due settimane fa un riuscito ed altrettanto partecipato incontro elettorale che il marito della professoressa Conte, l’imprenditore Marco Crocco, aveva organizzato presso un deposito di proprietà, lungo la strada Appia, alle porte di Itri, per sostenere la candidatura alle europee per l’ex presidente del consiglio regionale di Forza Italia Mario Abbruzzese, ora in lizza per la Lega. L’intervento, cadenzato, di Fazzone aveva sì come bersaglio l’esponente di Cassino del carroccio ma, alla fine, sotto attacco è finita l’incolpevole assessora Conte: “La forza della politica sta nei territori – ha detto testualmente il Senatore di Fondi – non come qualcuno che ha fatto un comizio in un baraccone di questa città quando del territorio non ne conosce le problematiche ma lo utilizza per fare cassa – ha aggiunto testualmente Fazzone – Noi non facciamo cassa. Noi lavoriamo per cercare di fare consenso e per dare forza a chi viene eletto con il solo obiettivo di risolvere le problematiche del territorio”. Un affondo pesantissimo commentato dai musi lunghi di Mitrano e Leccese che, impassibili, erano rimasti, scuri in volto, ai loro posti.
Lo show dialettico-elettorale di Fazzone non si esauriva qui. Ancora aperta la ferita per l’estromissione dopo 20 anni di Forza Italia dal governo della principale azienda della provincia, Acqualatina, nel suo mirino finivano subito anche i Fratelli d’Italia, forza politica che attentamente non ha mai citato ma accusata di aver compiuto una truffa elettorale sulla direttiva Bolkstein. “Quando noi siamo stati costretti a far parte di un governo nazionale a causa della pandemia, un partito che allora si trovava all’opposizione prometteva il superamento di questo provvedimento comunitario penalizza centinaia e centinaia di migliaia di operatori del settore e di famiglie, anche di questo territorio – ha specificato il coordinatore regionale di Forza Italia – Anche noi pensavamo che si potesse andare oltre ma ci siamo resi conto che non c’erano le condizioni normative per farlo. Abbiamo lavorato perché non si applicasse la Bolkstein . Ora chiediamo: perché quel partito non ha mantenuto fede a quella promessa elettorale? E’ una cosa seria, questa? O significa invece prendere in giro i cittadini? Quando una cosa non si può fare, la politica deve avere la maturità ed il coraggio di ammetterlo e di trovare altre soluzioni. Ma illudere i cittadini e tantissimi operatori del settore non è proprio corretto”.
Il terzo affondo del pomeriggio il Senatore Fazzone l’ha rivolto al vice premier e leader della Lega Salvini: “Ogni giorno ne dice una nuova rispetto al giorno prima – ha concluso Fazzone riferendosi all’ipotizzata proposta di istituzionalizzare un nuovo condono edilizio – Un politico di quel calibro non può dire fesserie ma solo le cose che sta facendo o realmente ha conseguito”.
Il lungo intervento del Senatore è stato a lungo monitorato alla moviola dai vertici provinciali e regionali di Fdi e Lega. L’unico che ha deciso di commentarlo con toni e dichiarazioni al vetriolo è il Senatore pontino Claudio Durigon: “Capisco l’impeto elettorale ma dichiarare che un candidato di un partito, per di più dello stesso schieramento politico – ha specificato il sottosegretario al Mef – ha ‘fatto cassa’ partecipando ad una normale e partecipata iniziativa elettorale è un comportamento grave sotto ogni punto di vista. Non so con chi ce l’avesse il Senatore Fazzone, se con l’imprenditore di Gaeta o con lo stesso Mario Abruzzese ma se ha notizie, certe e veritiere, a tal riguardo non deve darle in pasto all’’opinione pubblica nell’ambito della campagna elettorale ma deve fare solo una cosa: andare presso un ufficio di una Procura della Repubblica e dire quello che sa o pensa di sapere. Altre soluzioni non ce ne sono”.
Durigon ha replicato anche al coordinatore regionale di Forza Italia difendendo l’operato del ‘capitano ‘ Salvini’ sul decreto “Salva-Casa”: “Mi dispiace che anche su questo argomento il Senatore Fazzone sia stato smentito. Il decreto sarà approvato lunedì in consiglio dei Ministri. Punta a sanare le piccole irregolarità interne alle abitazioni degli italiani che li fanno impazzire. Nessuno si sogna di condonare chi si è fatto la villa con piscina”. Il sottosegretario al Mef, dopo l’happening elettorale di Gaeta a favore della ricandidatura di Salvatore De Meo (poi intervenuto in serata, insieme al Senatore Fazzone, al consigliere regionale Mitrano e al sindaco di Formia Gianluca Taddeo, in piazza Antonio Ricca, per diversi decenni intoccabile ed inavvicinabile feudo elettorale del compianto sindaco e Senatore Udc Michele Forte), ha punzecchiato l’alleato Forza Italia anche sulla sugar tax: “Non ci sarà perché è stata rinviata l’approvazione senza il voto di Forza Italia e con quello nostro e di Italia Viva”.
Senatore Durigon, ma dopo l’estromissione da Acqualatina, Forza Italia si sente accerchiata? “Questo non devo chiederlo a me. Se abbiamo deciso di stare insieme nello schieramento politico ciascuno deve avere un linguaggio ed un comportamento consoni nel momento in cui stiamo garantendo, dopo l’8 ed il 9 giugno, di governare diversamente e meglio l’Europa”.
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