Terracina / Ospedale “Fiorini”, Palmacci (Azione) accoglie la notizia dei nuovi posti letto, ma solleva altre criticità

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TERRACINA – L’annuncio di venti nuovi posti letto presso l‘ospedale “A. Fiorini” di Terracina è considerata su più fronti una buona notizia, dal momento che la loro predisposizione equivarrebbe ad avere la possibilità per pazienti lungodegenti di essere assistiti senza dover intraprendere alcuna odissea sanitaria. Un aspetto questo che suscita non poca preoccupazione nel presidente provinciale, nonché segretario locale di “Azione”, Arcangelo Palmacci. 

“Come è noto, una volta conclusa l’assistenza ospedaliera per acuti e lasciato l’ospedale, le persone non più autonome o con alcune particolari patologie, per soddisfare i bisogni di recupero o di riabilitazione, sono sempre più alla ricerca di una struttura sanitaria di assistenza specifica a lungo termine. Perciò avere a Terracina 20 posti letto di lungodegenza è una buona notizia” – ha commentato Palmacci.

Il Presidente provinciale di Azione però parte da queste parole per sottolineare che ” a Terracina, da un anno, si sono drasticamente ridotti i posti letto in ospedale per acuti e poco, molto poco si sta facendo per sopperire a questo stato di cose. In una parola, i servizi da ‘casa di cura’ vanno bene, molto bene, ci mancherebbe. Ma una Casa di Cura non è un Ospedale. Infatti, il pronto soccorso di Terracina è al collasso: permane il sovraffollamento e la congestione di pazienti e ambulanze”. Una costatazione alla luce della quale Palmacci ritiene sia  assolutamente indispensabile ripristinare subito ( siamo alla vigilia della stagione estiva laddove si triplica la domanda di sanità), i venti posti letto mancanti dall’anno scorso e si ripristinino gli esami diagnostici per malati oncologici e il medico in presenza a radiologia superando il ricorso alla telemedicina”.

Ed aggiunge anche che “non va sottovalutata la criticità del laboratorio analisi dell’Ospedale di Terracina in cui si assiste ad un ‘via vai’ di provette da Terracina a Latina (dove vengono lavorate) e ritorno a Terracina. Il processo di lavorazione delle analisi deve necessariamente avvenire in loco, dal momento, peraltro, che al laboratorio analisi del Fiorini c’è una dotazione di operatori specialistici e strumentazioni di alto livello.

Dunque, Palmacci, conclude: “Perciò, a fronte della mancanza di 20 posti letto da reintegrare, a fronte di una gestione degli esami diagnostici per oncologici non ancora ripristinati, a fronte della mancanza del medico “in presenza” a radiologia, a fronte di una gestione dei processi di lavorazione delle analisi fatto di assurdi “tran tran”, l’annuncio di 20 posti letto di lungodegenza (che comunque è da considerare positivo) ha il sapore di un sedativo somministrato alla vigilia delle elezioni. Il presidente Rocca, quindi, intervenga e attivi su questi temi la ASL locale affinché si superino le criticità evidenziate. Terracina non può più attendere”.