FORMIA – Emergono altri particolari dalla discutibile decisione della Giunta Municipale di Formia attraverso la delibera numero 91 del 16 maggio scorso che, contando sull’effettivo dei suoi componenti, ha deciso di voler attribuire un incarico legale per presentare una denuncia querela contro alcuni giornalisti in ordine alle polemiche scoppiate all’indomani dell’incidente stradale in cui il 6 marzo scorso, il 17enne di Formia, Giuseppe Maiolo, perse la vita in sella al suo scooter mentre percorreva, in direzione Formia, la superstrada Formia Cassino in località Penitro.
Che la situazione dovesse prendere una brutta piega lo si sapeva e la conferma è arrivata giovedì quando ci sono state alcune anticipazioni sul contenuto della delibera di Giunta (due degli assessori, Giovanni Valerio e Fabio Papa, esercitano da anni la professione di avvocati) che biasima l’operato della stampa in ordine alle accuse veicolate dal legale della madre di Maiolo, l’avvocato Luca Cupolino, sulle tante distrazioni e omissioni che avrebbe compiuto il sindaco Gianluca Taddeo e l’ufficio Servizi sociali del comune di Formia in ordine al corretto svolgimento di prescrizioni e comportamenti disposti dal Tribunale dei Minorenni per una serie di guai giudiziari in cui era stato coinvolto lo sfortunato Giuseppe Maiolo.
L’avvocato Cupolino ha annunciato che denuncerà con l’ipotesi di reato per diffamazione (il provvedimento è on line sul sito istituzionale del comune) il sindaco Taddeo e gli assessori che compattamente hanno votato a favore la delibera numero 91 – chiara è stata poi la chiamata alle armi dal punto di vista politico del Primo Cittadino nei confronti dei componenti del suo esecutivo di centro destra. A Cupolino non sono piaciute le accuse ipotizzate dall’amministrazione comunale di essere stato un burattinaio che, capace di indirizzare l’attività giornalistica di tanti colleghi, avrebbe avuto il solo interesse – a dire del sindaco Taddeo falsamente – di ledere la reputazione e l’immagine in primis del Comune di Formia, poi degli amministratori e, in ultimo, dei Servizi sociali circa le presunte “inadempienze” e “inerzie” con le quali si sarebbero sottratti ai compiti da assolvere nei confronti del minore”.
L’avvocato Cupolino ha deciso di percorrere il terreno a lui fertile delle carte bollate anche definisce la delibera numero 91 “contradditoria”: “Mentre nella prima parte io sarei stato capace di mettere in campo una macchinazione contro il comune e voi giornalisti costretti supinamente a darmi retta – ha chiosato il legale della madre di Giuseppe Maiolo – il provvedimento nell’atto deliberativo vero e proprio sostiene di dare mandato ad un collega (che pagheranno i contribuenti formiani) per citare penalmente i giornalisti firmatari di alcuni servizi che hanno fatto chiarezza su quanto si poteva fare e non è stato purtroppo fatto nell’interesse del povero Giuseppe”.
L’avvocato Cupolino definisce la delibera della Giunta Taddeo “difensiva” perché al Comune forse stava sfuggendo qualcosa dopo l’invio alla Procura di Cassino da parte della Polizia Locale della prima informativa sull’incidente in cui ha perso la vita il 17enne Maiolo. A fare il resto è stata la stampa i cui resoconti sono arrivati sulla scrivania del sostituto procuratore Alfredo Mattei. Il magistrato titolare del fascicolo a quel punto ad una prima relazione presentata dall’avvocato Cupolino su quello che era stato o sarebbe stato l’operato del comune sulla situazione in cui aveva vissuto Maiolo ha chiesto di vederci chiaro. Il Pm ha ordinato di compiere alcuni accertamenti non più alla Polizia Locale (che dipende dal sindaco Taddeo) ma gli agenti del commissariato dove le dichiarazioni della madre del 17enne scomparso sono state – si vocifera – verbalizzate e inviate agli uffici della Procura in piazza Labriola.
La Giunta avrebbe deciso di tutelarsi a quel punto adottando la delibera numero 91 prendendo di mira – cosa mai avvenuta nel Dopoguerra – un gruppo consistenti di colleghi giornalisti e autori di post sui principali social ? A questa imbarazzante domanda si potrà dare una risposta nei prossimi giorni quando l’avvocato Cupolino terrà una conferenza stampa dopo aver ricevuto i dovuti nulla osta (con tanto di attestati di solidarietà) da parte dell’ordine forense e della Camera penale di Cassino di cui è entrambi iscritto.
A prendere posizione per conto delle minoranze, dopo gli interventi dei capogruppo di “Un’altra Città-Movimento Cinque Stelle” Paola Villa ed i “Guardare Oltre” Imma Arnone, è il collega del Partito Democratico Luca Magliozzi.
“Davo per scontato che la morte di un ragazzo a 16 anni per un incidente fosse uno di quegli avvenimenti che meritassero solo tanta delicatezza ed un immenso pudore. Evidentemente si è riusciti a superare anche questo limite che pensavo invalicabile – ha scritto sui social l’esponente Dem – Portare una storia del genere in Tribunale è agghiacciante. Se a farlo è addirittura un’Amministrazione Comunale, allora si rimane davvero senza parole. La delibera di Giunta con cui si dà mandato di denunciare per diffamazione alcuni giornali e il legale della famiglia rischia di essere uno degli atti amministrativi più tristi della storia della nostra città. Ci sarebbero tante altre riflessioni da fare sull’avvocatura e sulle scelte del Comune nei propri procedimenti giudiziari – ha aggiunto Magliozzi – ma significherebbe contribuire ad alimentare questa folle discussione. Vorrebbe dire dare ragione a chi pensa che si possa mettere nel ‘tritacarne’ della discussione cittadina una vita spezzata a 16 anni. Questa tragedia non doveva finire in Tribunale, ma avrebbe dovuto farci aprire una riflessione su come si dovrebbe essere comunità e di come impedire che le fragilità rimangano un problema individuale” – ha concluso.