GAETA – Lux Fiat. Soltanto nel tardo pomeriggio di venerdì con la delibera 112 la Giunta municipale di Gaeta ha approvato il rendiconto dell’esercizio finanziario 2023 che per essere esecutivo necessita dell’avallo del consiglio comunale. Ma quando? La diffida del Prefetto di Latina Maurizio Falco, dopo la concessione della proroga di venti giorni concessa dopo lo “sforamento” del limite di legge del 30 aprile, indicherebbe quale termine ultimo quello del 3 giugno 2024, pena il ricorso anticipato alle urne.
Non è di questo avviso la serafica dirigente del settore finanziario del Comune, Maria Veronica Gallinaro, che catechizza le minoranze di centrosinistra: “Il Prefetto non ha concesso venti giorni all’amministrazione comunale per approvare il rendiconto ma per convocare il consiglio comunale che dovrà adempiere a questo obbligo normale”. La questione è diventata materia di esegesi di diritto amministrativo e le minoranze di centro sinistra hanno deciso di stare alla finestra e, implicitamente, di attendere eventuali passi falsi dell’amministrazione Leccese, la cui maggioranza è alle prese con una fortissima dialettica interna alla luce della campagna elettorale europea in corso.
L’approvazione del rendiconto 2023 da parte della Giunta – se fosse veritiera l’interpretazione della dirigente Gallinaro – farebbe slittare il visto del consiglio comunale al 13 giugno, tre giorni dopo il voto europeo. I consiglieri Franco De Angelis, Sabina Mitrano ed Emiliano Scinicariello in un’altra lettera hanno stigmatizzato la mancata risposta del collegio dei revisori dei conti alle loro domande circa la tempistica e le modalità di approvazione di un adempimento anticipato dal varo qualche giorno fa del suo atto preliminare, l’accertamento dei residui da parte di una delibera di Giunta in cui campeggiavano le assenze dell’assessore all’ambiente Diego Santoro e del sindaco Cristian Leccese. Le minoranze di centro sinistra hanno deciso di attendere – come detto – e di verificare le iniziative che adotterà d’ora innanzi la maggioranza di centro destra, in primis la convocazione del consiglio comunale che – lo giurano tutti – non avverrà prima del termine ipotizzato dalle opposizioni, quello del 3 giugno.
Quella che sembrava un’indiscrezione, si è trasformata una certezza: qualsiasi convocazione del consiglio comunale dopo quella data sarà impugnata al Tar del Lazio “perché le disposizioni del Prefetto – hanno tuonato i consiglieri De Angelis, Mitrano e Scinicariello – vanno rispettare e non interpretate in base alle esigenze per giustificare i propri limiti e ritardi”.
Insomma non è tardata ad arrivare la severa replica alla dottoressa Gallinaro che in questo marasma ha voluto prendere le distanze da quanto segnalato nei giorni scorsi dalla collega dirigente del settore Ambiente Stefania Della Notte: “Quelli che mi ha segnalato non sono per niente debiti fuori bilancio (sfiorano i quattro milioni e 800mila euro) ma richieste di fornitori dell’ente che vanno esaminate e vagliate nelle giuste sedi, se necessarie anche in quelle giudiziarie. La collega ha fatto una ricognizione ma a definire quelle voci debiti fuori bilancio ce ne vuole”.
Tra le due dirigenti “zarine” del comune di Gaeta il chiarimento, che c’è stato, è stato aspro sul piano verbale ed una conseguenza già c’è stata. L’architetto Stefania Della Notte è stata costretta a scrivere una lettera all’ex società gestrice del ciclo dei rifiuti, l’Eco Car. Rivendicava il pagamento di tre milioni e 300 mila euro per l’aumento che ha dovuto sostenere nel 2023 e negli anni precedenti per l’aggravio dei costi della discarica dove il comune di Gaeta, a causa di non ottimale raccolta differenziata, ha dovuto conferire un quantitativo “monstre” di rifiuti indifferenziati. La dirigente Della Notte ha invitato di fatto la Eco Car a motivare quella richiesta economica che, contrariamente a quanto minimizza la dottoressa Gallinaro, è stata tutt’altro che una “provocazione” della neo responsabile del dipartimento Ambiente del comune di Gaeta.