GAETA – Mercoledì sarà scritto un nuovo capitolo nella querelle riguardante la mancata approvazione, un mese fa (il termine ultimo è stato il 30 aprile), del rendiconto dell’esercizio finanziario 2023 del comune di Gaeta. Tornerà a riunirsi la conferenza dei capigruppo che, sotto l’egida del presidente Davide Speringo, dovrà convocare molto presumibilmente il consiglio comunale chiamato ad ottemperare ad un obbligo di legge che, allo stato dei fatti, vede l’Amministrazione Leccese inadempiente e destinataria di una diffida del Prefetto di Latina Maurizio Falco a provvedere, pena il clamoroso scioglimento dello stesso consiglio comunale gaetano.
I consiglieri di opposizione di centro sinistra sentono odore di bruciato: “Questa convocazione avvenuta in fretta e furia, preannunciata solo da una fugace telefonata del Presidente del Consiglio Davide Speringo mezz’ora prima, ci stupisce non poco. Non vorremmo pensar male (facendo peccato, ma magari azzeccandoci) – affermano i consiglieri Franco De Angelis (“Insieme con Silvio D’Amante sindaco”), Sabina Mitrano (“Gaeta Comunità di Valore”) ed Emiliano Scinicariello (Partito Democratico)se questa “convocazione-lampo” fosse solo un maldestro, e a nostro giudizio inutile, tentativo di confondere le acque”. Le minoranze hanno cominciato a sentire – come detto – quando la diffida del dottor Falco sia stata materialmente notificata il 10 maggio per essere ufficialmente protocollata tre giorni più tardi, il 13 maggio, con il chiaro intento di permettere all’amministrazione di centro destra di recuperare tre giorni di tempo per l’approvazione in consiglio del rendiconto che, a fatica, è passato in Giunta venerdì 24 maggio, 24 giorni dopo l’approvazione prevista dal testo unico degli enti locali.
Se questo ritardo non è mai stato accusato nel corso del decennale doppio mandato dell’ex sindaco Cosmo Mitrano – eppure la maggioranza è politicamente la stessa, anziché sul piano numericamente le precedenti sono state meno folte di quella eletta alle amministrative del giugno 2022 – i consiglieri De Angelis, Scinicariello e Mitrano sono convinti che la maggioranza temporeggiando per la convocazione del consiglio sul rendiconto stia correndo “un serio rischio”.
Il Centro destra ha maturato la convinzione come lo strumento contabile debba essere approvato dal consiglio comunale la cui convocazione deve essere formalizzata entro 20 giorni dalla data di notifica i 17 consiglieri comunali in carica della diffida Prefettizia. Non la pensano allo stato modo i consiglieri Scinicariello, De Angelis Mitrano, secondo i quali il cartellino giallo del Prefetto di Latina non ammette interpretazioni . In una nota hanno ricopiato l’ultimatum del dottor Falco che aveva invitato il Consiglio Comunale di Gaeta ad approvare il documento contabile in argomento entro e non oltre venti giorni dalla notifica della presente al fine di evitare l’applicazione della procedura di cui all’art.141, comma 2, del D. Lgs. 267/2000”. Insomma per evitare lo spettro del consiglio comunale il rendiconto deve essere varato – hanno calcolato le minoranze di centro sinistra – entro e oltre il 2 giugno, domenica, festa della Repubblica e ricorrenza patronale dei Santi Marciano ed Erasmo.
“Ad oggi, c’è solo l’approvazione in Giunta dello Schema di Rendiconto, ancora privo del Parere dei Revisori dei Conti – tuonano De Angelis, Scinicariello e Mitrano – i quali peraltro ancora non hanno risposto alle istanze poste da noi Consiglieri Comunali di Minoranza. Di certo non sarà certamente la conferenza dei Capigruppo convocata in tutta fretta dal presidente Speringo a modificare lo stato dell’arte. Né condizionerà in alcun modo, ne siamo certi, i termini della diffida che il Prefetto di Latina, in modo chiaro e non diversamente interpretabile, ha formulato lo scorso 10 maggio. L’Amministrazione Leccese non speri, dunque, in interpretazioni elastiche e di comodo di quanto il Prefetto di Latina ha scritto chiaramente”.