GAETA – Il consiglio comunale sul rendiconto 2023? Può attendere… c’è ancora molto tempo a disposizione. I consiglieri di minoranza al comune di Gaeta non attenderanno il verbale della conferenza dei capigruppo che mercoledì mattina ha deciso di non decidere su quanto svolgere il consiglio comunale che entro il 30 aprile scorso avrebbe dovuto approvare il rendiconto dell’esercizio finanziario 2023. Il consigliere della lista “Insieme con Silvio D’Amante sindaco” e presidente della commissione “Controllo e garanzia” del comune di Gaeta, Franco De Angelis, ha considerato “imbarazzanti e preoccupanti” le dichiarazioni rilasciate dal sindaco Cristian Leccese secondo le quali “c’è ancora tempo” per approvare il rendiconto 2023, pena lo scioglimento del consiglio comunale di Gaeta.
Invece i capigruppo d’opposizione De Angelis e Sabina Mitrano (era assente per le minoranze per esclusivi motivi di lavoro il capogruppo del Pd Emiliano Scinicariello) hanno annunciato che informeranno il Prefetto Falco sulle dichiarazioni del sindaco Leccese secondo il quale il consiglio comunale si potrà tenere, dopo la necessaria convocazione dei capigruppo, entro venti giorni dall’arrivo del parere del collegio dei revisori dei conti alla proposta di delibera approvata venerdì scorso dalla Giunta Municipale. “Sono dichiarazioni irresponsabili e da forte contenuto provocatorio – ha tuonato il consigliere De Angelis – quelle fatte dal sindaco Leccese quando la diffida del Prefetto, arrivata in comune il 10 maggio e protocollata stranamente dopo tre giorni, intimava al consiglio di approvare (e non di essere convocato) entro 20 giorni il rendiconto“.
“La situazione è grave ed il sindaco Leccese si permette tutta questa allegra e irresponsabile dialettica verbale. Ora chiederemo al Prefetto, insieme ai colleghi di opposizione Mitrano e Scinicariello, di rinnovarci di nuovo la procedura da seguire (con la relativa tempistica) perché cominciamo a temere – è l’ironica chiosa finale di De Angelis – che un Prefetto della Repubblica abbia detto e scritto una corbelleria rispetto al sindaco di Gaeta Leccese”.
Che quella di mercoledì sia stata un’inutile conferenza dei capigruppo, le minoranze l’hanno capito dalla prevedibile conclusione del presidente d’aula Davide Speringo che ha concluso i lavori con una pilatesca affermazione finalizzata a gettare la palla in tribuna: “Il consiglio si terra intorno al 20 giugno (quando le opposizioni sostengono che il termine ultimo sia il 3 giugno alla luce della diffida notificata il 13 maggio) per quanto riguarda il rendiconto e, subito dopo, si terrà un’altra seduta per la trattazione delle interrogazioni e interpellanze delle minoranze”.
Di VASTA (FDI) ASSENTE DOPO LA NOMINA IN REGIONE
Insomma non si sa quando tornerà a riunirsi il consiglio comunale di Gaeta per ottemperare ad un obbligo di legge con una maggioranza che ostenta serenità e tranquillità. Almeno stando al comportamento tenuto nella riunione di mercoledì dai capigruppo di maggioranza Msssimo Magliozzi, Paola Guglietta, Pina Rosato e Gennaro Dies. Mancava all’appello il solo capogruppo di “Gaeta Tricolore” e coordinatore comunale di Gaeta di Fratelli d’Italia Marco Di Vasta. Da mercoledì sarà un po’ più complicato avere in comune l’esponente di Fdi che dal pomeriggio di martedì ha trovato inseguiva meritamente un riconoscimento che conta dopo un lungo ed impegnativo apprendistato nelle fila del partito di Giorgia Meloni. Lo stesso Di Vasta ha confermato quanto si stava vociferando sul suo conto da martedì sera, da quando aveva firmato il contratto di lavoro grazie al quale è diventato responsabile della segreteria del consigliere regionale Fdi e presidente della commissione Sviluppo Economoco alla Pisana, il pontino Enrico Tiero.
“Ringrazio Enrico per la fiducia accordatami e spero davvero di essergli da supporto nella gestione delle problematiche che arriveranno dai vari territori – ha detto Di Vasta – Il consigliere Tiero è conosciuto ed apprezzato per essere sempre solerte nel garantire risposte positive alle singole comunità . Spero che questo mio incarico possa servire a svolgere il ruolo di cerniera tra la commissione Sviluppo economico e le singole istanze che saranno formalizzate in materia”. Sul piano politico la nomina di Di Vasta è un riconoscimento che il giovane dirigente Fdi attendeva da 15 mesi da quando, responsabile a Gaeta della campagna elettorale di Enrico Tiero, dovette ingoiare un brutto rospo: la revoca , mai chiarita, dell’assessore alla Polizia Locale Mario Paone dall’appena costituita Giunta Leccese. E quale fu il peccato originale che avrebbe commesso Marco Di Vasta ? L’inaugurazione nel quartiere medioevale di Gaeta Sant’ Erasmo di un point elettorale di Enrico Tiero nella città che, invece, candidava alla Regione per la lista di Forza Italia il suo ex sindaco, Cosimino Mitrano.
Fratelli d’Italia, ma per meglio dire Enrico Tiero, alla fine ha pagato la doverosa “cambiale elettorale” al suo massimo dirigente locale ma ha dimenticato colpevolmente chi avrebbe dovuto invece ristorare, l’assessore revocato alla Polizia Locale Mario Paone che dalla quella vicenda del gennaio 2023 ha deciso di chiudersi in un monastico silenzio. All’incasso è andato il più scaltro Marco Di Vasta, capace di togliersi qualche mese fa un’altra soddisfazione nonostante non disponga a Gaeta della stessa (e più) collaudata struttura politica e di potere di Forza Italia. Se l’ingegnere Fiorello Casale era stato nominato dal presidente Francesco Rocca quale neo commissario dell’ente Parco Regionale dei Monti Aurunci in quota Fdi, a muovere le fila sarebbe stato proprio il consigliere Di Vasta, capace di accreditarsi in Regione dopo una lunga e solitaria attraversata nel deserto del potere. E’ un discorso che ha molti elementi in comune con un’altra ed analoga nomina di cui è stato beneficiario due settimane fa il capogruppo consiliare della Lega al comune di Formia. Antonio Di Rocco è stato chiamato (in corsa) dal sottosegretario al Mef Claudio Durigon a rilanciare, in qualità responsabile, la segreteria particolare dell’assessora regionale alla cultura, pari opportunità, Giovani e famiglia Simona Baldassare.
La differenza, sostanziale, è una sola: se Di Rocco è stato chiamato a svolgere un ruolo, il collega consigliere di Gaeta Di Vasta quel ruolo l’ha inseguito nella corte di Tiero che avrebbe potuto scegliere nella più scaltra rappresentanza formiana della sua componente. E invece ha voluto riconoscere l’opzione fedeltà che probabilmente al momento il solo Marco Di Vasta poteva riconoscere al “Mr Preferenze” pontino di Fratelli d’Italia. Chissà per quanto tempo ancora.