GAETA – Ora la data c’è: soltanto il 20 giugno prossimo, alle 9 del mattino, tornerà a riunirsi il consiglio comunale di Gaeta chiamato ad approvare, a distanza di ben 50 giorni dalla scadenza prevista dal testo unico degli enti locali, il rendiconto dell’esercizio finanziario 2023. A questa convocazione si è giunti giovedì al termine di una giornata caratterizzata da alcune, forse troppe coincidenze. A firmare la convocazione della seduta è stato naturalmente d’aula Davide Speringo e l’ha fatto soltanto a 24 ore di distanza dallo svolgimento della conferenza dei capigruppo che, alla presenza del sindaco Cristian Leccese, non aveva partorito alcuna decisione, incurante del fatto che il 10 maggio scorso il Prefetto di Latina Maurizio Falco aveva inviato al comune di Gaeta una diffida (protocollata soltanto dopo tre giorni) per concedere una proroga di soli 20 giorni per ottemperare ad un obbligo di legge scaduto il 30 aprile.
Qualcosa è successo nel medio pomeriggio di giovedì. I consiglieri comunali di centro sinistra Franco De Angelis, Emiliano Scinicariello e Sabina Mitrano avevano firmato ed inviato una pec in cui segnalavano al Ministero degli Interni e di nuovo alla Prefettura di Latina l’inverosimile situazione venutasi a creare al comune di Gaeta dove nessuno della silenziosa maggioranza di centro destra (e tantomeno il presidente della commissione Bilancio Gennaro Dies) aveva ‘osato’ porsi il problema di affrontare l’approvazione del rendiconto 2023 seguendo la tempistica di legge indicata dal Prefetto di Latina Falco piuttosto che quella suggerita dal sindaco Leccese di tenere il consiglio nella settimana successiva al voto europeo.
E, dopo un’ora dall’invio della posta elettronica certificata dei consiglieri Scinicariello, De Angelis e Mitrano, ne arrivava un’altra (alle 17.30) da parte della segretaria comunale e responsabile dell’anticorruzione Patrizia Cinquanta. Informava l’intero consiglio comunale circa il deposito degli atti (comprensivi dell’attesissimo parere del collegio dei revisori dei conti sollecitato a giorni e ad alta voce dalle minoranze di centrosinistra ?) riguardanti la futuribile approvazione del rendiconto dell’esercizio finanziario 2023. E non era finita. Senza interpellare i capigruppo – come aveva fatto nella riunione di mercoledì mattina – il presidente del consiglio comunale di Gaeta Davide Speringo alle 19.20 firmava la convocazione consiliare per le ore 9 del 20 giugno 2024.
Quella di venerdì sarà un’altra giornata thrilling perché le minoranze di centro sinistra stanno pensando di impugnare al Tar la convocazione del presidente d’aula Speringo. A dire dei consiglieri Scinicariello, Mitrano e De Angelis la ‘dead line” ultima per salvaguardare l’esistenza del consiglio comunale di Gaeta è il 3 giugno 2020, giorno in cui scadrebbe il termine dei 20 giorni concessi dalla diffida Prefettizia. E invece il presidente Speringo (ed il sindaco Leccese) ha fissato questo limite temporale 17 giorni dopo.
Ma a Gaeta si applica ancora il Tuel o il decreto legislativo 267/2000 risulta essere un mero esercizio d’opportunismo…?