Vogliono contribuire, ciascuno per le loro apprezzate e riconosciute competenze, a migliorare il già ottimo bottino, in termini di medaglie, conquistato ai Giochi di Tokyo di tre anni fa. Ci sono i nomi di quattro persone residenti o trapiantate ormai nelle province di Latina e Frosinone a far parte della meticolosa spedizione azzurra, “Road to Paris 2024”, che tra meno di 60 giorni volerà a Parigi in occasione del ritorno delle Olimpiadi nella capitale francese. Quello che faranno Giovanni Vallario, Enzo Bartolomeo, Davide Tizzano e Alessio Palombi lo si è capito l’altra mattina quando il presidente del Coni Giovanni Malagò, affiancato dal segretario generale Carlo Mornati (capo missione a Parigi 2024) ha presentato, presso la bellissima palestra del centro di Preparazione Olimpica ‘Giulio Onesti’ di Roma, ai propri partner, alle Federazioni e alla stampa il contenuto di quello che sarà la missione azzurra ai Giochi Olimpici francesi.
Da parte loro Vallario, Bartolomeo,Tizzano e Palombi avranno l’obbligo – in effetti lo stanno facendo da tempo – di consentire alla foltissima rappresentanza italiana di esprimersi al meglio alle Olimpiadi francesi a cui parteciperanno 300 atleti “e mancano ancora 60 giorni” – aveva detto il presidente Malagò.
Il responsabile che ha seguito la preparazione olimpica italiana è Alessio Palombi che dalla natia Vallecorsa è diventato un punto di riferimento del governo dello sport italiano: ”Siamo a 300 qualificati come ha già anticipato il presidente Malagò e la nostra proiezione si aggira attorno ai 390 atleti. Da Londra 2012 gli azzurri qualificati ai Giochi sono in costante crescita, a Parigi arriveremo a sfiorare la qualificazione nel 90% delle discipline olimpiche. Metteremo gli atleti nelle migliori condizioni possibili per dare il 100%”.
Il loro trasferimento nei campi di gara sarà gestito da un bravo manager di Formia, Enzo Bartolomeo, protagonista di un altro sopralluogo la scorsa settimana a Parigi, a cominciare dalla bellissima e sofisticata Casa Italia dove saranno festeggiate le medaglie azzurre. “I nostri atleti dovranno esprimersi al meglio dopo tre anni di durissimi sacrifici e preparazione – ha commentato Bartolomeo – e anche la mobilità e la parte logistica saranno determinanti per ottenere, come ci sta raccomando da mesi il presidente Malagò, una medagli in più rispetto a quelle di Tokyo 2020”. Bartolomeo il suo mestiere l’ha saputo fare alla grande nelle cinque edizioni delle Olimpiadi in cui è stato impegnato: alle tre invernali (Soci nel 2014, Pyeongchang nel 2018 e Pechino due anni fa) ha aggiunto le Olimpiadi estive di Rio De Janeiro nel 2016 e quelle di Tokyo nel 2021.
A Parigi volerà anche il direttore del Centro di preparazione “Bruno Zauli” di Formia Davide Tizzano (le Olimpiadi le ha vinte nel canottaggio con il quattro di coppia a Seul 1988 e con il due di coppia a Atlanta 1996 ) ma ufficialmente non rappresenterà il Coni ma la confederazione, di cui è presidente, che organizza i Giochi del Mediterraneo: “Vi fanno parte 26 nazioni in rappresentanza di tre continenti, Europa, Africa e Asia. E’ la terza realtà sportiva più importante al mondo (dopo il Cio ed il comitato olimpico europeo) avente un esclusivo carattere elettivo. Il lavoro fatto nel Cpo di Formia è stato pregevole e lo è ancora di più se per tutto il 2022 il centro, per via della pandemia, era praticamente semichiuso. Sono contento che moltissimi “olimpici” hanno conquistato questo status grazie alla preparazione effettuata a Formia. Il presidente Malagò nel corso dell’ultima seduta di Giunta ha fatto una promessa: l’anno prossimo, quando festeggeremo i primi 70 anni di attività, vorremmo cominciare a parlare concretamente della realizzazione di una piscina olimpica. E’ quello che, in effetti, ci manca ancora…”
A Parigi il più ricercato da atleti e dirigenti azzurri tra questa mini pattuglia pontino-ciociara è….un casertano che di Formia dice di essere “follemente innamorato”. Giovanni Vallario, di 57 anni, è considerato lo chef olimpico per eccellenza da quasi un quarto di secolo. Il cuoco della frazione di Rongolise di Sessa Aurunca, dal 21 gennaio diventato nonno grazie all’arrivo di una bellissima bambina che una delle due figlie poliziotta (l’altra è una finanziera) non poteva non far chiamare…Azzurra, dall’8 gennaio 1988 è uno dei vanti del Cpo “Bruno Zauli” di cui è il suo ambitissimo chef. A Parigi sarà il prestigioso ambasciatore della tradizione gastronomica italiana e lo sarà con altri due colleghi che lavorano dietro i fornelli degli due centri di preparazione olimpica in Italia, quelli di Tirrenia e dell’Acquacetosa a Roma. Giovanni è una garanzia di affidabilità per il palato di tantissimi dirigenti e atleti e a Parigi rappresenterà lodevolmente la “Cimas”, l’azienda marchigiana che da qualche mese gestisce la ristorazione dei tre Cpo del Coni, Formia in testa.
Se è vero che il presidente Malagò nelle sue trasferte formiane non manca occasione di salutare prima “il buon Giovanni” e poi il direttore Tizzano, un motivo c’è: Vallario disputerà in riva alla Senna la sua settima Olimpiade. Esordì a Sidney nel 2000 per confermarsi ad Atene (2004), Pechino (2008), ai Giochi invernali di Soci (2014) e a quelli estivi di Rio De Janiero (2016) e Tokyo (2021): “Peccato che manchi Londra, nel 2012, ma il Coni all’epoca fece altre scelte e doverosamente le rispettai”. Anche il cuoco del “Bruno Zauli” è stato più volte a Parigi per verificare il luogo in cui lavorerà in pieno centro : “E’ un bellissimo palazzo settecentesco che mi ha offerto non pochi motivi di emozione esserci stato. Abbiamo l’obbligo morale di fare bene perché, anche attraverso la cucina, dobbiamo ribadire l’importanza del ‘made in Italy’ nella competizione sportiva per eccellenza. Naturalmente i nostri piatti saranno preparati con prodotti tipici italiani e, nello specifico, della tradizione campana e del nostro comprensorio”.
La presentazione a Roma delle professionalità che per conto del Coni lavoreranno a Parigi è servita per sottolineare l’ottimo lavoro svolto dalla preparazione olimpica: “Ringrazio Mornati e tutta la sua squadra – ha dichiarato il presidente Malagò – a volte scherzo e sono affettuosamente duro con loro, ma sono molto orgoglioso. Se riusciamo a fare questi risultati è merito del sistema, delle società sul territorio, delle scuole dello sport con i nostri tecnici e i nostri maestri, e della Preparazione Olimpica che lavora in modo eccellente. Questa complicità è fondamentale. La nostra squadra è fantastica, poi saremo valutati per le medaglie vinte: se ne conquisteremo una meno del record fatto a Tokyo non saremo stati bravi”.
Ecco la bella replica di Carlo Mornati: “A Rio de Janeiro immaginavamo di poter mettere le Olimpiadi al centro di tutto, con la Preparazione Olimpica come hub in grado di dare supporto a 360 gradi alle Federazioni. Era un libro dei sogni, oggi tutto si è concretizzato. In questi anni – ha proseguito il Segretario Generale del Coni – abbiamo investito sui Centri di Preparazione Olimpica circa 30 milioni e ancora sul supporto medico sanitario con 24 milioni di servizi per le Federazioni, sul supporto scientifico con 8 milioni per l’Istituto che oggi segue 1.200 atleti ed è tornato il perno del sistema insieme alla medicina, per cui abbiamo fatto 5 milioni di investimenti sulla diagnostica per immagini: sono circa 52.000 le prestazioni erogate agli atleti olimpici ogni anno. Saremo valutati con le medaglie, ma il nostro lavoro non può essere misurato in questo modo. L’unico numero reale che conta è l’indice di competitività olimpica: l’Italia occupa il quinto posto al mondo dietro USA, Cina, Germania e Giappone. Questo è il nostro valore nel mondo, qualunque sia il numero di medaglie vinte a Parigi”, ha osservato Mornati.
In vista di Parigi il Coni ha già definito una lungimirante campagna di marketing, intitolata “Insieme Incredibili”, e il piano di comunicazione scelto per i Giochi, con un’anteprima di Casa Italia a Parigi 2024: l’hospitality house e media factory che celebrerà i successi azzurri e sarà il simbolico epicentro della spedizione azzurra nella capitale francese. “I momenti chiave di Parigi 2024 si vivranno al centro di Casa Italia – ha anticipato il suo coordinatore responsabile, Lorenzo Pellicelli – Costruiremo storie sui social, sul sito, sui media tradizionali. Sui nostri profili social abbiamo il maggior numero di follower di tutto lo sport italiano: vogliamo amplificare i messaggi e per farlo metteremo al centro gli atleti”.
E numeri record sono attesi anche dal fronte della presenza mediatica italiana: sono stati accreditati 181 giornalisti e 27 fotografi con la novità dei NOCE, press attachés dei Comitati Olimpici Nazionali, che supporteranno l’ufficio stampa del Coni.
PHOTOGALLERY (Ph. di Mezzelani)
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