Formia / Il valore del giornalismo d’inchiesta, al Liceo Classico ospite Paolo Borrometi con “Traditori”

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FORMIA – Atteso lo scorso 17 maggio – l’evento fu rinviato per un contrattempo organizzativo – il giornalista e scrittore Paolo Borrometi venerdì 31 maggio, alle ore 11, sarà l’ospite d’onore del liceo “Cicerone Pollione” di Formia nell’ambito di un doveroso momento di riflessione organizzato per commemorare le vittime del 32° anniversario della strage mafiosa di Capaci. Borrometi presenterà il suo vendutissimo “Traditori”, un libro in cui effettua un viaggio nella storia d’Italia che parte dallo sbarco degli americani in Sicilia nel 1943 per arrivare ai giorni nostri denunciando i criminali che “mirano a creare confusione per raggiungere i propri interessi a discapito della verità”. Paolo Borrometi sarà, dunque, il gradito relatore di un’altra bellissima iniziativa letteraria fortemente voluta dalla dirigente scolastica Teresa Assaiante.

E’ stato il primo italiano e il primo europeo a ricevere nel 2019 il prestigioso premio internazionale “Peter Mackler” riservato al giornalismo coraggioso ed etico. Giornalista d’inchiesta, Borrometi ha sempre cercato di denunciare la criminalità organizzata, soprattutto nei territori del siracusano e del ragusano, e per questo ha ricevuto svariate minacce. Dal 2014 vive sotto scorta dopo un’aggressione che gli ha provocato una grave menomazione alla mobilità di una spalla. Il dialogo con Borrometi sarà per gli studenti del Liceo “Cicerone Pollione” una preziosa occasione per confrontarsi con i grandi temi dell’attualità e con chi quella storia l’ha scritta, con chi della scrittura ha fatto il suo mestiere e potrà, con la sua esperienza, ampliare la prospettiva dei ragazzi sul loro futuro. Borrometi, infatti, ricostruisce con rigore documentale e completezza di fonti le “storie di lotta per il potere che si sono mosse in direzioni molto diverse da quelle di un legittimo confronto democratico”.

“L’Italia è un Paese in cui c’è sempre un ‘ma’, un forse, un dubbio, un interrogativo, una suggestione; una Repubblica dei misteri, dei casi perennemente irrisolti, della continua diluizione della verità” – scrive l’autore nel suo libro e –  “dove non c’è certezza, ogni ipotesi resta possibile”.

L’iniziativa del 31 maggio è stata preceduta da un’altra altrettanto riuscita e partecipata organizzata questa volta nella palestra del Liceo Linguistico e delle Scienze Umane “Marco Tullio Cicerone” di Formia. Davanti ad un pubblico attento e partecipe di studenti, la sceneggiatrice e scrittrice Elena Stancanelli, la direttrice editoriale della “Elliot edizioni” Loretta Santini, lo psichiatra Giuseppe Ionta e la Dirigente Scolastica Assaiante hanno dialogato con studenti e docenti dell’Istituto, lettori di “Come d’aria”, romanzo vincitore del premio strega 2023. L’evento si è rivelato essere un ultimo momento altamente qualificante soprattutto per le classi dell’indirizzo di Scienze Umane, che in futuro potrebbero intraprendere professioni in cui dovranno  empatizzare, confrontarsi con la malattia e il supporto psicologico dell’altro.

La professoressa Laura De Fabritiis ha moderato l’incontro i cui veri protagonisti sono stati gli studenti con le loro palpabili emozioni: le alunne Sofia Benedetta Gabrieli (3CU), Sofia Paola Grieco (4CL) e Desirée D’Onorio De Meo (4AE), che hanno reso il loro omaggio all’autrice scomparsa e ballerina Ada D’Adamo con leggiadre coreografie; gli studenti Ferdinando Minutillo (5AU) Andrea Pacifico e Daniela Buonomo (4BU), che hanno letto e  interpretato magistralmente alcuni passi significativi dell’opera; le pittrici  Giulia Camperlingo e Claudia Rubino (5BU) che, durante l’incontro, hanno riprodotto su tela “La danza” di Matisse.

“La Scuola, tutta, ha dimostrato una fattiva passione e – ha commentato la dirigente Assaiante – l’essere vera comunità che accoglie e non fa sentire nessuno drammaticamente escluso o abbandonato”. Ed è proprio questo il messaggio insito nel romanzo e che hanno voluto sottolineare ai giovani Loretta Santini e Elena Stancanelli: “Affrontare la vita avendo sogni e obiettivi e guardare a essi anche con una certa fiducia, come ha fatto Ada quando ha lasciato l’Abruzzo per realizzarsi nella danza, come ha fatto anche la casa editrice candidando allo Strega un libro di un esordiente ma un libro di una potenza straordinaria. Nel libro ogni parola è misurata, aggraziata anche quando dice cose efferate, crea comunità, fa sentire il singolo accolto, meno solo”.