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Ventotene / Recupero ex-carcere borbonico di Santo Stefano, esito dell’ultimo tavolo tecnico

VENTOTENE – Qualche intoppo c’è stato e sicuramente altri ce ne saranno ma i lavori per il recupero e riqualificazione funzionale del carcere borbonico sull’isolotto a Santo Stefano a Ventotene proseguono regolarmente e a ritmo sostenuto. L’ha detto, partecipando ad una nuova seduta del tavolo tecnico, il commissario straordinario di governo Giovanni Maria Macioce. L’attività fin qui portata avanti con la collaborazione di tutte gli enti, istituzioni e amministrazioni coinvolte ha avuto “come ricaduta concreta” – ha esordito Macioce – l’avvio della progettazione definitiva del futuro polo culturale di Santo Stefano, l’esito positivo della ricerca dell’area per il ‘lotto funzionale’ a Ventotene, la verifica positiva da parte della commissione per il rilascio della Via” (valutazione impatto ambientale” dell’ottemperanza della condizione ambientale numero 6 riguardante il progetto di messa in sicurezza della falesia sopra lo scalo in località Marinella. Tutto ciò consentirà l’avvio della conferenza dei servizi sul progetto e, dopo la sua approvazione, l’espletamento della gara e la successiva realizzazione dell’intervento di messa in sicurezza.

“I lavori, una volta ultimati, consentiranno – ha precisato il commissario Macioce – di riclassificare il grado di rischio della falesia permettendo così la possibilità di effettuare i lavori per la realizzazione dell’approdo. Tra le iniziative ricordate da Macioce al tavolo tecnico di cui è il responsabile c’è l’avvio delle attività per la realizzazione del Museo di Santo Stefano. E’ stata avanzata l’ipotesi di rilasci progressivi per la realizzazione dei lotti museali “in modo da non aspettare per l’apertura la conclusione dei lavori”. A seguire il commissario straordinario di governo di Sora ha ripercorso “la centralità della relazione” con la Comunità di Ventotene ricordano i due eventi organizzati il 7 ed il 23 marzo scorsi sulla seconda isola pontina “per favorire il coinvolgimento diretto delle persone, dei cittadini ma anche di studiosi e appassionati” invitati prima alla Biblioteca Nazionale di Roma e poi a visitare l’ex carcere di Santo Stefano in occasione della prima ‘Giornata della Conoscenza’.

Grande spazio in occasione di questo incontro è stato dedicato al futuro lotto, la cui area è stata, dopo lunghe ricerche identificata dove un tempo sorgevano i cameroni della cittadella confinaria (abbattuta e mai ricostruita), grazie alla collaborazione con l’Agenzia Regionale del Demanio. La direttrice Maria Antonietta Brizzi ha esposto un’accurata informativa tecnico-legale ricca di dati e prove documentali storiche che ha asseverato il titolo catastale demaniale di queste aree.

“E’ fondamentale – ha aggiunto il dottor Macioce – alla loro concessione al Commissariato di governo per la realizzazione del lotto funzionale”. Macioce ha poi esposto i punti ancora non risolti, ma prioritari, per il progetto di recupero dell’ex penitenziario borbonico. Tra questi ci sono l’ottemperanza alle prescrizioni sulla “Via” ( che hanno rallentato la progettazione dell’approdo), il collegio Consultivo tecnico attivato dalle imprese affidatarie dei lavori di messa in sicurezza e il quadro delle risorse. Su quest’ultimo argomento specifico è intervenuto Andrea Nardone, coordinatore della struttura Commissariale che ha ripercorso la storia del CIS Ventotene: avviato con la ‘scheda 15’ del MiC redatta nel 2016 in cui si preannunciava l’intervento di recupero dell’ex carcere borbonico e lo stanziamento relativo, a seguire ci sono state ben sei modifiche del quadro finanziario approvate dai vari “Tip” e dall’Autorità di Gestione del MIC che hanno recepito le evoluzioni del progetto man mano che questo prendeva forma.

Nardone ha informato i componenti del tavolo tecnico che si sta definendo un “quadro esigenziale aggiornato che sarà sottoposto dal Commissario al Governo. Rispetto ai risparmi ottenuti dalle variazioni progettuali a seguito delle prescrizioni contenute nel decreto sulla “Via” e dell’esito della conferenza dei servizi preliminare sul progetto di fattibilità tecnico economica, Nardone ha specificato che sono stati riassorbiti dal nuovo prezzario della Regione Lazio che ha stabilito un incremento del 25%. L’ingegner Luigi Guerci, responsabile unico del contratto, ha quindi informato il Tavolo che, per effetto dalla legge 60/2024, è venuta di fatto meno la figura che sino ha espletato e, pertanto, ha comunicato la sua decadenza a partire dal prossimo fine luglio. Con l’occasione Guerci ha illustrato la relazione presentata al Cipe sull’andamento del CIS nel 2023: ha rappresentato l’andamento del progetto durante l’alternanza dei Commissari, con la decadenza di Silvia Costa a gennaio 2023 e l’insediamento, a distanza di 8 mesi di, Giovanni Maria Macioce. La riunione è proseguita con l’aggiornamento sulla costituzione della “Fondazione di Partecipazione”, altro non sarà che il soggetto che gestirà l’ex carcere appena ultimati i lavori di riqualificazione.

L’avvocato Mara Curti, responsabile legale della Struttura Commissariale, ha annunciato che sono stati definiti tutti i rappresentanti dalle diverse amministrazioni che si riuniranno a metà giugno. Durante l’incontro c’è stata anche la presentazione dell’ingegner Wanda D’Ercole, direttrice regionale nominata referente unico al Tavolo, e del dottor Alessandro Betori, dirigente della Soprintendenza per le provincie di Latina, Rieti e Frosinone, insediatosi due settimane fa, accompagnato dalle collaboratrici, l’architetto Federica Vitarelli e la dottoressa Chiara Arrighi.

L’iter che abbiamo intrapreso consentirà al Progetto di procedere verso la sua realizzazione finale senza ‘intoppi’. Nel 2016 non era stato costituto il CIS che è, e rimane, la chiave per poter realizzare un obiettivo così complesso come il recupero dell’ex carcere borbonico, un gioiello che tutto il mondo ci invidia e che diventerà un grande attrattore culturale in grado di attirare turismo e progettualità – ha detto Macioce – A questo punto, dopo sei mesi dal mio insediamento, è mio dovere rappresentare alle istituzioni la situazione attraverso un quadro esigenziale aggiornato, a cui sto lavorando con la mia struttura e con il supporto di Invitalia”.

Il tavolo si è poi aggiornato in vista di un prossimo sopralluogo congiunto di tutti i rappresentanti degli enti e istituzioni interessante Ventotene e Santo Stefano nella prima metà del prossimo luglio.

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