Premio Strega, Chiara Valerio nella sestina finalista con il romanzo “Chi dice e chi tace” ambientato a Scauri

MINTURNO – La prestigiosa competizione del Premio Strega, un traguardo ambito per ogni scrittore italiano, si avvicina alla sua fase conclusiva con la selezione della cinquina finalista. Tra i nomi in lizza per la vittoria finale brilla quello di Chiara Valerio, talentuosa autrice originaria di Scauri, frazione marina del Comune di Minturno, che con il suo romanzo “Chi dice e chi tace” (Sellerio) ha conquistato una posizione di rilievo nel panorama letterario contemporaneo.

I finalisti del Premio Strega 2024

Valerio, con 213 voti, si è assicurata un posto tra i cinque finalisti, un riconoscimento che corona il suo impegno e il suo talento. La scrittrice di Scauri si trova ora a competere accanto ad autori del calibro di Donatella Di Pietrantonio, vincitrice dell’undicesima edizione del Premio Strega Giovani con “L’età fragile” (Einaudi) e favorita per la vittoria finale con 248 voti, e Dario Voltolini, autore di “Invernale” (La nave di Teseo), che ha ricevuto 243 preferenze.

Il percorso di Chiara Valerio nel mondo della letteratura è caratterizzato da una profonda esplorazione delle dinamiche umane e delle relazioni interpersonali, temi che emergono con forza nel suo ultimo lavoro. La sua scrittura, acuta e sensibile, ha saputo catturare l’attenzione della critica e del pubblico, portandola a questo importante traguardo.

A completare la cinquina dei finalisti troviamo Paolo Di Paolo con “Romanzo senza umani” (proposto da Gianni Amelio) che ha ottenuto 195 voti, Raffaella Romagnolo con “Aggiustare l’universo” (193 voti) e Tommaso Giartosio con “Autobiogrammatica” (minimum fax), che ha raccolto 126 preferenze.

La votazione della cinquina, tenutasi a Benevento, ha visto la partecipazione di 626 votanti su 700 aventi diritto, con un’affluenza pari all’89%. I voti sono stati espressi da un’ampia giuria composta da 400 Amici della domenica, 245 studiosi, traduttori e intellettuali italiani e stranieri selezionati da 35 Istituti italiani di cultura all’estero, 30 lettori forti scelti nel mondo delle professioni e dell’imprenditoria e 25 voti collettivi provenienti da scuole, università e gruppi di lettura, inclusi i circoli costituiti presso le Biblioteche di Roma.

Il prossimo appuntamento è fissato per giovedì 4 luglio, quando al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia di Roma si terrà la finalissima del Premio Strega, trasmessa in diretta su Rai 3. Sarà un’occasione imperdibile per scoprire chi tra questi talentuosi scrittori si aggiudicherà il prestigioso riconoscimento.

Per Chiara Valerio, indipendentemente dall’esito finale, l’ingresso nella cinquina del Premio Strega rappresenta già una vittoria significativa, un riconoscimento del suo talento e della sua capacità di raccontare storie che sanno toccare il cuore dei lettori. Originaria di Scauri, Valerio porta con sé l’orgoglio della sua terra, confermando che il talento può sbocciare ovunque e che la passione per la scrittura può portare a traguardi straordinari.

Il romanzo “Chi dice e chi tace”

Il suo romanzo, “Chi dice e chi tace”, è un ritratto di donne in costante mutazione, un’indagine tra silenzi e dicerie di provincia. “Scauri, affacciato sul Tirreno – si legge nella presentazione – è l’ultimo paese del Lazio, un posto né bello né brutto, con una sua grazia scomposta. Qui negli anni Settanta si trasferisce Vittoria, è arrivata assieme a Mara, forse l’ha adottata, forse l’ha rapita, si dicono tante cose. Vittoria, con la sua risata che comincia bassa e finisce acuta, è una donna distaccata e affabile, accogliente ed evasiva; ha comprato una casa nella quale tutti possono entrare e uscire, ha aperto una pensione per animali quando in paese i veterinari si preoccupano solo di mucche e conigli. Vittoria non ha mai litigato con nessuno, non ha mai cambiato taglio di capelli. La sua generosità è inesauribile, alcune sue abitudini sono diventate moda comune. Il paese non la capisce, eppure si sente attratto da lei.

Vittoria viene ritrovata morta nella vasca da bagno, uno stupido incidente, una fine improbabile. Il paese accetta, perché sa capire le disgrazie e tace, Lea Russo invece no. Lea, che fa l’avvocato, ha un marito, due figlie e una vita ricca di impegni, è sempre stata affascinata da Vittoria. Non vuole accontentarsi di ciò che ha avuto sempre davanti agli occhi. Vuole capire come è morta Vittoria, e chi era davvero. Ciò che emerge della donna, del suo passato insospettabile, spinge Lea Russo lungo un sentiero su cui è difficile avanzare, e dal quale è impossibile tornare indietro. Qui scopre l’evanescenza dell’identità, la sua e quella di tutti. Qui scopre, senza riuscire a contarle, quante sono le facce della violenza. Storia nera di personaggi, indagine su una provincia insolita, ritratto di donne in costante mutazione. In Chi dice e chi tace niente rimane mai fermo, le passioni, le inquietudini, le verità e gli enigmi, i silenzi del presente e il frastuono del passato: tutto sempre si muove, tutto può sempre cambiare”.

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