SPIGNO SATURNIA – Dopo essersi rincorsi per un’intera campagna elettorale punzecchiandosi verbalmente com’era giusto che fosse, i tre candidati alla carica di sindaco del comune di Spigno Saturnia – è l’unico del sud pontino in cui sono in programma le elezioni amministrative l’8 ed il 9 giugno – si troveranno di fronte giovedì sera per l’unico ed atteso confronto pubblico. Williams Di Cesare (“CambiAmo Spigno), Marco Vento (“Spigno Futura”) e Salvatore Vento (“Prima Spigno”) saranno gli assoluti protagonisti di una faccia a faccia che, proposta dall’imprenditore Di Cesare in programma alle ore 20, in piazza Canzana, costituirà l’epilogo di una campagna elettorale che per la prima volta non ha avuto un carattere duale per la scelta di Fratelli d’Italia di candidare due dirigenti d’area, Di Cesare e Marco Vento (che di Fdi è coordinatore e consigliere comunale) seppure alla testa di altrettante liste civiche.
Se Atene piange, Sparta non ride. Basta chiederlo al Sindaco, ufficialmente dimissionario, Salvatore Vento. Insegue il terzo mandato amministrativo di fila (sarebbe un record storico) ma arriva all’appuntamento elettorale dell’8 e 9 giugno con il fiato sul collo con una maggioranza scioltasi come neve al sole ed impossibilitata ad approvare, entro lo scorso 30 aprile, sia il bilancio di previsione 2024-206 che il rendiconto dell’esercizio finanziario 2023. Il sindaco Vento ha ricevuto due diffide dal Prefetto a convocare il consiglio comunale per l’approvazione dei due documenti contabili e, non avendo una maggioranza politica qualificata, nei giorni scorsi ha utilizzato una scorciatoia che sicuramente terrà banco nel confronto di giovedì: le dimissioni dall’incarico per rimanere in sella per ulteriori 20 giorni e guiderà il palazzo municipale di piazza Dante anche se per l’ordinaria amministrazione.
Il sindaco Vento cinque anni fa aveva concluso anzitempo il proprio mandato amministrativo per alcune fughe venutesi a creare nella sua maggioranza e, ricandidandosi , successe a se stesso beneficiando di una concorrenza che non fu competitiva come quella – paradossalmente divisa al suo interno – che sta cercando di impedirgli il terzo mandato. Vento sta cercando di recuperare il terreno perduto e nelle ultime ore ha pubblicato sui canali social della sua lista un parere favorevole della direzione regionale urbanistica, pianificazione territoriale, Autorizzazioni paesaggistiche e Valutazione ambientale strategica che di fatto completa la conferenza di servizio indetta dal comune di Spigno Saturnia per l’approvazione del progetto definitivo ed esecutivo relativo ai lavori di “consolidamento e messa in sicurezza della strada provinciale 114 dal chilometro 3.700 al chilometro 5.300”.
Vento naturalmente il nulla osta regionale l’ha esposto come un trofeo sulla pagina social di “Prima Spigno” ed il suo principale e sfidante, il quasi omonimo Marco Vento, ha censurato l’ennesima “scorrettezza istituzionale” del sindaco di Spigno Saturnia che, dopo aver approvato in Giunta “delibere a quantità industriale con un esclusivo carattere elettoralistico”, continua a perseverare. Il parere della Regione è arrivato nell’ultima settimana di campagna elettorale e, concludendo di fatto l’iter autorizzativo, concorre alla formazione dell’autorizzazione paesaggistica ai sensi dell’articolo 146 del decreto legislativo numero 42/2004 unitamente a quello della competente Soprintendenza archeologica, Belli arti e paesaggio per le province di Latina e Frosinone e costituisce uno “spottone” elettorale ma offre una serie di prescrizioni al comune aurunco.
Il comune di Spigno Saturnia è chiamato, tra le altre cose, ad acquisire il parere archeologico e preservi nella sistemazione della scarpata la vegetazione esistente, “che dovrà essere opportunamente integrata mediante l’inerbimento e/o la cespugliata al fine di favorire il suo consolidamento e una efficace difesa del suolo. Il progetto finalizzato alla riduzione del rischio idrogeologico sul pendio lungo la provinciale 114 prevede il decespugliamento, taglio di cespugli, ceppaie, arbusti e piante nella fascia dove varranno installate le barriere paramassi; “Disgaggi, demolizioni, abbattimenti e chiodature di volumi rocciosi in equilibrio precario (…); la demolizione e l’abbattimento di volumi rocciosi in equilibrio precario (…); la chiodatura di massi con dimensioni maggiori di 50 centimetri e comunque superiori a 3 metri cubi; l’installazione di strutture di intercettazione formate da due file di barriere paramassi, la prima più a monte, la seconda a ridosso della strada provinciale 114 finalizzata “ad intercettare i massi di volumetria minore che sono attualmente sul pendio e che possono mobilitarsi a causa di forze esterne”.