Terracina / Tratta ferroviaria Terracina-Priverno, Palmacci (Azione): “una storia infinita e tormentata”

Attualità Terracina

TERRACINA – Nel 2012 chiude la circolazione ferroviaria sul tratto Priverno-Terracina a causa della caduta di alcuni massi dal monte Cucca, tra Fraso e La Fiora; qualche anno dopo la Regione Lazio ha stanziato 4 milioni di euro per le necessarie opere di messa in sicurezza a cura del Comune, così nel 2021 il Comune di Terracina affida i lavori alla ditta individuata previo relativo anticipo (20%). Però i lavori non partono perché era necessario che Acqualatina spostasse la condotta che passava proprio sotto i terreni interessati dai lavori. Acqualatina sposta la condotta, ma i lavori non partono e a febbraio scorso viene istituito un tavolo tecnico presso il Ministero dei Trasporti per superare l’ impasse.

A seguito di questa vicenda, c’è stata un’interrogazione dell’onorevole Valentina Grippo di Azione al Ministero nella persona del sottosegretario ai Trasporti Tullio Ferrante ed una petizione promossa e organizzata dal “Comitato ossanova-Terracina – Ferrovia mai riattivata dal 2012” rivolta a Rete Ferroviaria Italiana.  In conseguenza a queste due iniziative sono pervenute delle risposte alle quali  il presidente provinciale nonché segretario locale terracinese del partito di Azione, Arcangelo Palmacci, ha deciso di replicare.

Palmacci – ricalcando l’ “insoddisfazione” già espressa dalla Onorevole Grippo alla risposta del Sottosegretario Ferrante-  si chiede:” perché non una parola sui quattro miliardi stanziati dalla Regione, perché non una parola sui lavori di messa in sicurezza da effettuarsi da parte del Comune che risultano fermi, perché non una parola sulla quantificazione in oltre 70 milioni di euro necessari per la messa in sicurezza e in esercizio della ferrovia, così come è stato comunicato dal tavolo tecnico alla stampa locale. Perché questa reticenza?”.

Lo stesso Presidente provinciale di Azione reagisce anche sulle parole di risposta dell’ Amministratore Delegato di RFI quando afferma che la riattivazione della tratta non ci sarà fino a quando non sarà messo in sicurezza il costone pericolante sul monte Cucca da parte degli enti preposti. “Basta con questo immobilismo- afferma Palmacci – a questo punto il Comune di Terracina e la Regione dicano una parola chiara e definitiva su cosa intendono fare per quanto di loro competenza”.

E conclude con un appello, rivolto direttamente anche al sindaco della città, Francesco Giannetti: “Signori del Comune, scevro da retorica, propaganda e calcoli di natura politica-elettorale di cui la gente è stufa fate sapere alla Città, una volta per tutte, come stanno realmente le cose. E come si intende procedere assumendosi le responsabilità, incominciando ad utilizzare i quattro miliardi stanziati dalla Regione. Insomma, signor Sindaco, se può, ci dia notizie della ripresa dei lavori, una data, un riferimento o qualcosa di utile come informazione per la città”.