Gaeta / Sentenza “Palm Beach” non rispettata, pignorato il conto corrente del Comune

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GAETA – La notizia dell’arrivo poche ore prima dell’ufficiale giudiziario al comune di Gaeta per pignorare somme che sfiorano i 700mila euro è piombata su un pullman noleggiato dal coordinamento cittadino di Forza Italia e diretto a Napoli alla manifestazione conclusiva della campagna elettorale degli azzurri alla presenza, tra gli altri, del presidente nazionale nonché vice premier e Ministro degli Esteri Antonio Tajani. Il pignoramento di quelle somme di danaro per alcuni è stato una legnata sui denti, altri hanno continuato a cantare con le sciarpe del partito al collo perché quella festa doveva continuare. E invece questo pignoramento “monstre” potrebbe inaugurare nuovi scenari erariali, passati e presenti, nel momento in cui la maggioranza di centro destra soltanto il 20 giugno – con 50 giorni di ritardo rispetto alla scadenza naturale prevista dal Tuel – cercò di approvare il rendiconto dell’esercizio finanziario 2023 e altri creditori – come certificato dalla dirigente del settore Ambiente Stefania Della Notte in una seconda lettera poi “addolcita” rispetto ala prima inviata alla collega del settore economico finanziario del comune di Gaeta Maria Veronica Gallinaro – stanno bussando alla porta del palazzo municipale di piazza XIX Maggio chiedendo il pagamento di integrazioni di spesa non accompagnate da alcuna copertura finanziaria.

Ma dove e perché nasce questo pignoramento che deve essere quantificato in rapporto all’imponibile da una parte e agli interessi legali e della svalutazione monetaria dall’altra? La vicenda non è antica come il mondo ma contiene una serie di interrogativi che, se confermati, sarebbero davvero gravi sul piano erariale e dell’azione governativa. Questo pignoramento l’ha reso esecutivo Arduino Bianchi, storico gestore del “Palm Beach”, un caratteristico stabilimento balneare di Serapo confinante con la falesia del parco urbano di Monte Orlando. L’imprenditore non era stato mai completamente convinto della giustezza dei calcoli che gli ha fatto il comune di Gaeta per il pagamento dei canoni che l’ente gli ha notificato per conto dell’agenzia del Demanio nel periodo 2000-2012. Bianchi correttamente decise di ottemperare a quei pagamenti con la convinzione che un giorno avrebbe regolato i suoi conti con le carte bollate avvalendosi della consulenza legale di un professionista, l’avvocato Alfredo Zaza D’Aulisio, che in tema di gestione di demanio e delle risorsa spiagge (e più complessivamente del diritto di navigazione) è decisamente bravo e preparato.

Il sindaco di Gaeta Cristian Leccese nel dicembre 2022 era stato eletto da sei mesi quando la difesa del Palm Beach notificò al comune una chiara sentenza del Tribunale civile di Latina che, di fatto, gli rimproverare di aver incassato troppo in termini di concessioni demaniali, sia rispetto alla superfice di arenile occupato che all’apertura di un chiosco bar e di alcuni locali di assistenza ai bagnanti. Il contenzioso fu durissimo e lungo ed il Tribunale dovette nominare per Ctu per verificare la veridicità delle somme di cui Bianchi chiedeva la restituzione perché “ingiustamente verssate”. Sin qui il procedimento civilistico, normale a tanti altri in materia. Dal dicembre 2022 comincerebbero a subentrare una serie di anomalie di natura tecnico-amministrativa.

Il comune di Gaeta, che ha due professioniste di assoluto livello alla guida della propria avvocatura interna, le dottoresse Annamaria Rak e Daniela Piccolo, aveva deciso di affidarsi per la propria difesa ad un legale di Gaeta. Fu proposta alla politica – e dunque alla Giunta –  di proporre ricorso in appello contro la sentenza di condanna a restituire il danaro indebitamente incassato (anche e per conto dell’Agenzia del Demanio?) Se sì, perché l’opposizione ai giudici della Corte d’appello non fu formalizzata? Che qualcosa si sia inceppato, lo capì anche Arduino Bianchi che nella primavera 2023 inoltrò una lettera bonaria al comune di Gaeta chiedendo il rispetto della sentenza del Tribunale di Latina che non era stata appellata.

Anche quest’ultima iniziativa finì nel dimenticatoio da parte del comune di Gaeta ma non per il gestore del “Palm Beach” che ha chiesto ora di applicare una sentenza in suo favore che è un titolo esecutivo a tutti gli effetti. Su cosa potrebbe accadere ora (alla vigilia dell’attesissimo voto europeo che potrebbe conoscere anche ripercussioni politiche all’interno di una maggioranza non più granitica come nel primo e secondo mandato del sindaco Mitrano) nessuno si sbilancia ma il pignoramento di quasi 700mila euro sul conto corrente del Comune di Gaeta pone, infine, un altro e più grave interrogativo: è cristallino (non tanto quello del 2023) quanto il bilancio di previsione 2024 quando in un cassetto dell’avvocatura del comune giaceva una sentenza di condanna che nessuno, a diversi livelli, ha ritenuto opportuno impugnare e, dunque, era diventata esecutiva? Alla domanda potrebbe tentare di dare una risposta il conducente del torpedone azzurro che giovedì pomeriggio si recava a Napoli per il comizio del vice premier Tajani? O chi altro?