Gaeta / Apertura monumenti e cultura “come pura propaganda”, le perplessità dei consiglieri di minoranza

Attualità Gaeta

GAETA – Naufragato il progetto di fregiarsi il titolo di capitale della cultura, “un titolo che Gaeta certamente merita”, i problemi, come i nodi, circa la gestione dell’inestimabile patrimonio museale , archeologico ed espositivo della città sono arrivati puntualmente al merito. Ad evidenziarli e a cerchiarli sono i tre consiglieri comunali di opposizione Emiliano Scinicariello (Pd), Sabina Mitrano (Gaeta Comunità di Valori) e Franco De Angelis (Insieme con Silvio D’Amante sindaco) che lamentano l’inerzia amministrativa della Giunta Leccese in ordine alla valorizzazione del “patrimonio straordinario” della città dopo aver “spesso assistito all’utilizzo da parte dell’attuale Amministrazione della cultura come strumento di pura propaganda politica”.

Se sono state definite attività culturali proposte di intrattenimento, eventi e spettacoli “che con la cultura hanno poco a che fare” – osservano subito i consiglieri Scinicariello, Mitrano e De Angelis – la candidatura di Gaeta a Capitale della Cultura “non è stata accompagnata da un disegno serio di rinascita strutturale della cultura della città”. I tre esponenti di minoranza citano ad esempio “interventi mirati” a creare luoghi e spazi per le associazioni cittadine, in cui promuovere studi, ricerche; nuove prospettive di crescita anche economica attraverso la valorizzazione della storia gaetana o, ancora, la creazione di aree archeologiche, di percorsi tematici d’arte e di storia, e soprattutto della piena e continuativa apertura dei tanti monumenti, con una fruizione ricca di offerte di qualità”. La Giunta di centro destra da mesi annuncia il varo di un un programma di aperture “definito una pagina nuova e diversa rispetto al buio e alle chiusure degli ultimi anni” – ma  precisano i tre consiglieri di opposizione – “la realtà lascia ancora molto a desiderare”.

Questa situazione non è molto dissimile dai momenti in cui, a dispetto delle tante luminarie presenti in città, facevano davvero impressione accanto a loro “le porte chiuse di luoghi davvero ‘luminosi’ e unici al mondo come – per citare solo i più famosi e conosciuti – il tempio di San Francesco, la Cappella d’oro o il Campanile del Duomo che a quelle luci facevano da sfondo” – affonda la professoressa Sabina Mitrano. Lo stesso programma promosso negli ultimi mesi prevede soltanto “aperture di diversi monumenti ma per una o due volte alla settimana e in momenti diversi l’uno dall’altro, aperture spesso ristrette a pochissimo tempo, e senza la possibilità una volta sul posto di trovare indicazioni chiare sulle aperture o sull’importanza dei luoghi stessi. E questo – sottolineano i consiglieri Scinicariello, Mitrano e De Angelis – avviene anche in presenza del pagamento di un biglietto che è certo una possibilità da considerare per importanti luoghi di cultura come i nostri, ma che deve prevedere una offerta di servizi adeguata”.

Questa magra situazione venutasi a creare non risponde alle esigenze di cittadini e turisti “che meritano, come la stessa bellezza di Gaeta, la creazione di un vero circuito culturale stabile e adeguato alle esigenze di una città che voglia puntare su questa sua vera ricchezza, per un’offerta turistica e culturale di livello”.

Il clou, negativo, di questa “situazione” è stato raggiunto sabato e domenica nel week end della ricorrenza patronale dei Santi Erasmo e Marciano. Era stata annunciata “con tanto di volantini e materiale pubblicitario l’apertura di una serie di aperture di monumenti anche in orari serali (di cui grande diffusione ha dato l’attivissimo delegato alla cultura Gennaro Romanelli sulle pagine social): “E invece molti cittadini ci hanno segnalato – hanno fatto rilevare i tre consiglieri di opposizione – che i luoghi indicati erano chiusi proprio negli orari previsti e senza alcuna indicazione in merito! La stessa chiesa di Sant’Erasmo chiusa, Museo Diocesano idem, aperture serali inesistenti e gruppi di turisti delusi! Le domande e i dubbi che sorgono solo molti, da rivolgere anche a chi nello staff del Sindaco è pagato proprio per questo: quale associazione era stata incaricata di svolgere questa attività e in che modo? Perché non sono stati rispettati gli orari indicati da tanto materiale pubblicitario che a questo punto è stato prodotto inutilmente?”

“Insomma ancora una volta, è stata – osserva concludendo un’amareggiata consigliera comunale Sabina Mitrano che l’assessorato alla cultura l’ha guidato (e bene) durante la prima consiliatura di Cosimino Mitrano al punto da essere ….sollevata dall’incarico – un’occasione mancata per fare bene, magari affidandosi a competenze e professionalità che mancano ancora all’orizzonte (dell’amministrazione in carica) ma non mancano certo in città”.

Ma quest’ultime non sono professionalmente e culturalmente valide al punto che restano colpevolmente isolate…