Da ieri, 6 giugno, è attivo in tutti i Pronto soccorso della Asl il percorso “Codice rosa” in grado di definire in maniera tempestiva e adeguata la presa in carico delle vittime e, in particolare per le donne che hanno subito violenza e degli eventuali figli minori testimoni o vittime, a loro volta, di abuso. La Procedura individua nel Pronto Soccorso lo snodo centrale per la rilevazione di episodi di violenza, uniformando in modo omogeneo gli iter presenti nei diversi presidi ospedalieri. Il percorso codificato prevede eventualmente l’accoglienza della vittima nella “Stanza rosa”, visita medica, consulenze specifiche, segnalazione ai servizi sociali, denuncia alle Forze dell’ordine, valutazione del rischio alla dimissione per prevenire episodi di reiterazione e re- vittimizzazione.
Scopo della procedura è migliorare la qualità dell’assistenza e accrescere la percezione da parte dell’utenza della tutela della propria dignità in momenti di particolare vulnerabilità.
Nel nuovo protocollo sono stati previsti sia ulteriori adeguamenti dei sistemi informativi per la corretta codifica, già al momento del Triage, con una rilevazione più efficace del fenomeno e sia l’adozione di strumenti atti a verificare il rischio per l’incolumità delle vittime in fase di dimissione. Il documento adottato definisce inoltre in modo più specifico le modalità di collaborazione tra i servizi ospedalieri e i servizi del territorio ai fini della attivazione della rete di supporto alla vittima e contrasto al fenomeno.
“Crediamo molto nella necessità di affrontare con forza queste tematiche, che hanno un grande impatto sulla salute e dignità delle vittime di episodi particolarmente detestabili. Abbiamo approvato la nuova procedura del Codice rosa, frutto del lavoro congiunto dei professionisti dei P:S. e dei Servizi ospedalieri, che sono maggiormente coinvolti nella presa in carico delle donne vittime di violenza, al fine di uniformare le prassi già in essere presso i diversi presidi ospedalieri di questa Azienda – spiega la Commissaria straordinaria Dott.ssa Sabrina Cenciarelli, – “implementandole e aggiornandole anche rispetto alle normative nazionali e regionali. Tutti i Pronto Soccorso degli ospedali provinciali lavoreranno in maniera uniforme, secondo modalità codificate che prevedono l’accoglienza della vittima e la riduzione dei tempi di attesa, con l’attivazione di percorsi preferenziali e specifici per le diverse tipologie di violenza subìta”.
La procedura si inserisce all’interno delle azioni e degli strumenti di cui la Asl Latina da sempre attenta alle politiche di genere, si è dotata per rispondere alle necessità di tutela delle vittime di violenza. Particolare attenzione è stata data nel tempo anche alla formazione del personale direttamente coinvolto nell’accoglienza della vittima, alla parità di genere, mediante l’ottenimento della Certificazione di genere, con l’obiettivo di valorizzare le differenze di genere e le pari opportunità, in un’ottica di governance inclusiva.