FORMIA – “Se doveva essere un mini sondaggio sull’attuale amministrazione direi che il 53,8% non è male”. Facendo ricorso all’ironia (come fa da qualche tempo a questa parte), il presidente del consiglio comunale, l’avvocato Pasquale Cardillo Cupo, di Fratelli d’Italia, ha sintetizzato sui social l’esito delle elezioni europee per quanto riguarda il comune di Formia. Se questo voto doveva essere un tagliando dopo il giro di boa per quanto riguarda il mandato amministrativo della Giunta Forza Italia-Fdi l’esito è stato di gran lunga positivo. E lo dicono i numeri scaturiti da una tornata elettorale contrassegnata negativamente dall’affluenza alle urne.
Sono andati a votare soltanto 11.444 dei 26.060 aventi diritto (43,91%), un dato peggiorato rispetto alla partecipazione al voto elettorale del 26 maggio 2019 quando si recarono nelle 30 sezioni formiane in 14.786, pari al 46,05%. Sul piano politico il voto d’opinione a livello nazionale è stato rispettato anche a Formia dove Fratelli d’Italia con 3875 voti (28,44%) diventa il primo partito quadruplicando quasi lo score di cinque anni fa quando a votare il partito di Giorgia Meloni furono soltanto 1180 elettori. Fdi a Formia effettuò il sorpasso ai danni di Forza Italia rispetto alle amministrative di due anni e mezzo fa e lo fa in una città che esprime il sindaco Gianluca Taddeo. Contrariamente a quanto avvenuto a Gaeta in cui Forza Italia del sindaco Cristian Leccese (e del consigliere regionale Cosimino Mitrano) ha tenuto a debita distanza sul piano elettorale Fdi.
Forza Italia al comune di Formia è stato votato da 3366 cittadini (24,7%) e il fatto di guidare l’amministrazione comunale ha pesato in rapporto al dato di cinque anni quando i vori azzurri soltanto 2060. Il Partito Democratico formiano può tirare un sospiro di sollievo perché, dopo la diaspora alle amministrative del 2021, può ancora difendersi con il 16,3% grazie ai 2221 voti ottenuti. Gliene mancano poco più di 400 rispetto ai 2624 del 26 maggio 2019. Un vero crollo ha interessato invece il Movimento Cinque Stelle, passato dai 2981 voti del 2019 ai 1289 delle europee 2024 con una percentuale di 9,46%. Un crollo, un’autentica “Waterloo elettorale”, ha investito la Lega salviniana. Ora vale 748 preferenze (5,49%) contro le 4724 di cinque anni fa…un’altra era geologica fa.
Ha fatto meglio della Lega il solo sindaco di Minturno e presidente della Provincia Gerardo Stefanelli. Capeggiava gli “Stati uniti d’Europa”, non ha superato la barriera psicologica delle 1000 preferenze ma comunque ne ha racimolate 878 (6,44%) contro le 667 (4,9 %) di Alleanza Verdi e Sinistra.
Capitolo candidature. Fratelli d’Italia è sempre più una forza politica democristianizzata con le sue componenti interne che si sono date battaglia all’interno delle urne. Se la premier Giorgia Meloni ha inserito il pilota automatico con 1768 voti personali, ci si aspettava qualcosa dalla candidata locale, il vice capo di gabinetto vicario della presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, Civita Di Russo. L’avvocato ha ottenuto 1222 voti con i 916 del parlamentare europeo uscente Nicola Proccacini e i 667 di Antonella Sberna. Per sostenere la candidatura della moglie del capigruppo Fdi alla Regione Lazio avevano improntato la campagna elettorale il gruppo consiliare e la delegazione di Fratelli d’Italia nella Giunta Taddeo e il risultato – contrariamente all’ottimistica analisi dell’avvocato Cardillo Cupo – non è stato dei più esaltanti. O almeno.
La Forza Italia formiana ha portato in dote al deputato europeo uscente Salvatore De Meo 2883 voti contro i 1321 del segretario nazionale e vice premier Antonio Tajani, i 1087 della cassinate Rossella Chiusaroli e gli 812 voti della semisconosciuta Francesca Peppucci.
Il ciclone Vannacci (210) ha condizionato il rendimento elettorale dei singoli candidati della Lega nella cui lista il più votato in città è stato il coordinatore regionale Davide Bordoni (281), seguito dalla deputata di Latina Giovanna Miele (191), dall’ex presidente del consiglio regionale Mario Abbruzzese (182) e dalla parlamentare europea uscente Susanna Ceccardi (127).
Se la più votata tra cinque stelle è stata con 151 voti personali l’ex attaccante e commissario tecnico della nazionale di calcio femminile Carolina Morace, Gerardo Stefanelli con 641 voti ha tenuto banco nella lista degli Stati Unitio d’Europa mentre nel Pd la concorrenza è stata davvero avvincente tra la segretaria nazionale e più votata Elly Shlein (600), l’ex presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti (465), l’ex direttore del quotidiano cattolico “L’Avvenire” Marco Tarquinio (370), Camilla Lauretti (295) e l’ormai ex sindaco di Firenze Dario Nardella (194 voti).