GAETA – La militarizzazione degli ingressi dei venti seggi di Gaeta da parte dei dirigenti e dei consiglieri comunali di Forza Italia sabato pomeriggio e domenica ha avuto un senso: migliorare quel disastroso risultato alle europee del 26 maggio 2019 quando, nonostante al governo della città ci fosse da sette anni un certo Cosimino Mitrano, voti azzurri furono “soltanto” 1435 (18,5%). Qualche reprimenda è servita e lo spoglio di domenica notte ha detto il contrario: Forza Italia si è confermato primo partito a Gaeta (contrariamente di quanto avvenuto nella vicina Formia dove esprime lo sindaco, Gianluca Taddeo, come il gaetano Cristian Leccese) con il 29%, il triplo della media nazionale. 2138 sono stati voti di lista censiti, di cui 1846 sono andati al riconfermato deputato europeo Salvatore De Meo.
Il tandem Mitrano –Leccese è stato costretto a portare in dote all’ex sindaco di Fondi e pupillo del Senatore Claudio Fazzone 400 voti in più rispetto alle non esaltanti Europee 2019. In quella circostanza Forza Italia dovette ingoiare tanta polvere provocatele dalla Lega in grande exploit – raccolse 2077 preferenze( 26,7%) – facendo fatica a respingere l’assalto di un sorprendente Movimento Cinque Stelle – sono sette furono i voti di scarto rispetto agli azzurri – e di un generoso Partito Democratico con 1533 voti (pari al 19,7%). Lo score di Forza Italia di Gaeta alle europee dell’ultimo fine settimana non deve autorizzare a compiere salti di gioia. Basta rileggere ed analizzare il dato delle politiche del settembre 2022 (2493 voti), delle regionali del febbraio successivo (3383) che promossero Mitrano nel consiglio regionale o dei plebisciti stile ex partito comunista bulgaro ale amministrative del 2017 e del giugno 2022.
Il Senatore Fazzone lo sa che Gaeta è, nonostante la non ottimale esperienza amministrativa del primo governo di Cristian Leccese, un’enclave elettorale di cui non può fare assolutamente a meno. Nella classifica di gradimento viene superata dalla blindatissma raccaforte di Fondi (Forza Italia ha raccolto il 55% dei voti nell’ultimo test match prima delle amministrative del 2025) per anticipare la meno fedele Formia e, a seguire, i piccoli centri di Sabaudia, Monte San Biagio, Santi Cosma e Damiano, Lenola e Ventotene. Il potere di Forza Italia è racchiuso solo in questi otto dei 33 comuni della provincia di Latina
A Gaeta lo spauracchio leghista del 2019 è argomento di analisi archivistica. Il carroccio è un prodotto elettorale da 477 voti (6,4%), di cui 257 sono stati raccolti dal cassinate ex presidente del consiglio regionale del Lazio Mario Abbruzzese e dal discusso generale Vannacci che, non sfondando in provincia di Latina, ha avuto a Gaeta 117 cittadini che hanno scritto il suo cognome sulla scheda elettorale. A Gaeta, come a Formia, c’era da attendersi il flop leghista alle europee, partito che comunque, grazie allo stesso Vannacci, ha migliorato il dato numerico (306 preferenze) delle politiche di due anni fa e delle regionali di 15 mesi orsono.
La “cura” del coordinatore e del capogruppo consilare Marco Di Vasta facendo crescere a dismisura Fratelli d’Italia. Il partito di Giorgia Meloni alle europee di cinque anni fa si fermò a quota 412 preferenze(5,3%) contro le 239 del partito Comunista del solo Crocco. Sabato e domenica i voti (anche se moltissimi sono stati d’opinione come quelli di Forza Italia) sono 1708 voti (23,1%) a conferma di un trend in crescita che, iniziato alle politiche del 2022 (1394), si è fermato fisiologicamente soltanto alle regionale del 2023 in considerazione della dominante candidatura locale dell’ex sindaco Mitrano (1211) . L’organizzazione (con un massiccio apporto di assessori, di consiglieri comunali e di finanche di component delle segreterie particolari del comune di Gaeta) di Forza Italia e sabato e domenica ha militarizzato i seggi, Fratelli d’Italia no e lo scarto tra i due principali partiti del centro destra italiano è stato soltanto di 400 voti a favore degli azzurri che hanno capitalizzato al meglio l’utilizzo della propria struttura governo.
Nello specifico i voti personali per Giorgia Meloni sono stati 969, per il parlamentare europeo uscente Nicola Procaccini 555 e per la candida sostenuta dal capogruppo Di Vasta, Antonella Sberna, le preferenze sono state 443, un dato decisamente più pesante rispetto a quello di Formia dove Fdi ha in consiglio quattro suoi rappresentanti, vanta un vice sindaco (e assessore al turismo) ed il presidente del consiglio comunale Pasquale Cardillo Cupo. A Gaeta, a livello istituzionale, ad avere in mano la bandiera di Fdi è, al momento, il solo Marcolino Di Vasta… A Gaeta a stazionare sul gradino più basso del podio elettorale è il Pd che ha raccolto il 17,8% dei voti (1319), poco più di 200 voti in meno rispetto alle ultime europee. Ma il bicchiere è considerato mezzo pieno in considerazione di un parziale impegno dei suoi principali dirigenti e consiglieri comunali. Se la segretaria nazionale Elly Schlein ha fatto corsa a se con 413 preferenze, il capogruppo Dem Emiliano Scinicariello si è speso per l’ex presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e per il sindaco di Pesaro Ricci (i voti censiti sono stati rispettivamente 286 e 210), l’ex sindaco Silvio D’Amante ha sostenuto la candidatura di Camilla Laureti mentre il consigliere d’opposizione e presidente della commissione Trasparenza del comune di Gaeta, Franco De Angelis, può dire da lunedì di avere un amico parlamentare europeo, il giornalista pacifista (un po’di più dello stesso De Angelis nella quotidiana azione amministrativa contro la maggioranza di centro destra) ed ex direttore del quotidiano cattolico della Conferenza episcopale italiana Marco Tarquinio.
Cinque anni fa per la miseria di otto voti (1427 voti, pari al 18%) il Movimento cinque stelle sfiorò il sorpasso ai danni di Forza Italia. Ora i voti ottenuti sono scesi drasticamente a 756 (10,2%) – di più comunque rispetto ai 285 delle Comunali del 2022 e ai 542 delle Regionali 2023 – e a fare la differenza, si fa per dire, è stato il generoso e attivo dirigente locale Simone Avico che ha sostenuto la sfida personale di Giuliano Pacetti (163) e di Federica Lauretti (153 voti). Fuori quasi dai radar della politica gaetana l’Alleanza Verdi Sinistra – 343 voti (4,6%), di cui 70 per l’ex sindaco di Roma Marino e 46 per l’ex vice presidente della Regione Lazo Massimiliano Smeriglio – e gli Stati Uniti d’Europa che di consensi ne ha portati a casa 293, di cui 160 portano la firma del renziano sindaco di Minturno e presidente della Provincia, il metà gaetano Gerardo Stefanelli . Se la panoramica viene completata dai 150 voti di Azione di Carlo Calenda, dai 110 voti di Pace Terra Dignità di Michele Santoro, dai 34 voti per Libertà di Cateno De Luca, dai 25 voti per Democrazia Sovrana Popolare di Marco Rizzo (abbandonato pure dai comunisti gaetani di Benny Crocco), da 19 voti per Alternativa Popolare di Stefano Bandecchi, nessuno ha deciso di analizzare – al di là delle 208 schede nulle e delle 48 bianche – il dato, preoccupante, dell’altra faccia della medaglia, l’astensionismo.
A Gaeta sabato e domenica hanno votato soltanto in 7628, il 41,79% degli aventi diritto quando alle scorse europee nel 2019 si recarono alle urne in 7975 pari al 43,38% ed, in occasione del voto del 2014, l’affluenza fu ancora deficitaria: il 48,1%. Ma tanto..