Cronaca

Gaeta / Proroga concessione demaniale delle spiagge, l’Agcom ricorre al Tar contro il Comune

GAETA – Fu corretta la decisione della Giunta municipale adottata il 21 dicembre 2023 che prorogò al 31 dicembre prossimo la scadenza delle concessioni demaniali turistico-ricreative? L’Agcom, l’autorità garante della concorrenza e del mercato, ha deciso nell’adunanza del 21 maggio – ma pubblicata lunedì pomeriggio sul bollettino dell’Authority quando le urne per le elezioni europee erano state chiuse da poco più di 12 ore  –  di impugnare davanti il Tar del Lazio la delibera numero 250 che, come si ricorderà assunta dalla Giunta Leccese per prorogare di un anno le concessioni demaniali degli stabilimenti balneari. L’Agcom ha deciso di ricorrere alla magistratura amministrativa perché, a suo dire, il comune di Gaeta avrebbe dovuto e potuto disapplicare la normativa nazionale che contrasta con i principi e la disciplina comunitaria.

Insomma la Giunta Leccese ha violato la normativa sulla libera concorrenza circa la mancata applicazione della Direttiva Bolkestein, che obbliga i Comuni costieri a mettere a bando le aree demaniali, tra cui gli stabilimenti, ma anche pontili e altri spazi con finalità turistiche.

L’associazione “Mare Libero” aveva inviato l’8 gennaio all’Agcom la delibera numero 250 approvata dalla Giunta municipale il 21 dicembre 2023 per permettere alla stessa Autorità sulla concorrenza di esprimere un suo parere. Ne scaturì un confronto a distanza con il comune di Gaeta che il 3 maggio scorso aveva ribadito, da par suo, la legittimità del suo operato ma l’Agcom nella seduta del 21 maggio – e lo rivela il suo segretario generale Guido Stazi in una lettera all’avvocato Roberto Biagini del coordinamento nazionale di “Mare Libero Aps”- ha deciso ora di chiedere il conforto del Tar maturando nel frattempo una propria convinzione: le concessioni demaniali scadute il 31 dicembre scorso andavano assegnate – come prevede la direttiva comunitaria Bolkstein – attraverso gare procedure pubbliche di gara “rispettose dei principi di equità, trasparenza e non discriminazione”. Insomma i tre principi cardini della libera concorrenza che il Consiglio di Stato, ribaltando una precedente sentenza del Tar, aveva chiaramente affermato. Bocche comprensibilmente cucite nelle ovattate stanze del comune di Gaeta che ha appreso di queste pesanti censure dell’Agcom solo al termine da poche ore le operazioni di voto per il rinnovo del parlamento europeo.

In effetti l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha deciso di rivolgersi al Tar perché le “disposizioni relative al differimento del termine delle concessioni demaniali marittime con finalità turistico ricreative contenute della deliberazione numero 250 della Giunta Municipale di Gaeta – si legge in una nota ufficiale dell’Agcom – integrano specifiche violazioni dei principi concorrenziali nella misura in cui impediscono il confronto competitivo che dovrebbe essere garantito in sede di affidamento dei servizi incidenti su risorse demaniali…in un contesto di mercato nel quale le dinamiche concorrenziali sono già particolarmente affievolitye a casa della lunga durata delle concessioni attualmente in essere”.

Quella dell’Agcom è un’autenticata bacchettata nei confronti delle lobby dell’”oro giallo” – quello del settore balneare – ma anche dello stesso comune di Gaeta accusato di non aver adeguato il proprio operato al parere motivato dell’Agcom sulla scorta dell’articolo 21 bis della legge 287/1990. Sarà importante capire, sul piano politico-procedurale, come il comune di Gaeta intenda difendersi davanti il Tar in cui il coordinamento nazionale “Mare Libero Aps” si costituirà contro la Giunta Leccese.

Un fatto è certo. I balneari sperano che il Tar si pronunci dopo l’estate 2024 per mettere in sicurezza l’attività turistica…in attesa che notizie positive contro l’effettiva applicazione della direttiva Bolkstein arrivano dalla futura commissione europea che sarà varata in concomitanza dell’insediamento del rinnovato parlamento europeo. Quello eletto alcune ore prima che l’Agcom rendesse nota la propria decisione di costituirsi al Tar contro il comune di Gaeta. 

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