LATINA – E’ stata rinviata al 28 giugno prossimo per la sentenza l’udienza davanti ai giudici della prima sezione della Corte d’Assise d’Appello per l’omicidio del giovane bracciante agricolo indiano, Sumal Jagsheer, ucciso nell’ottobre 2021 al termine di una spedizione punitiva in un casolare a Borgo Montello. Il Sostituto procuratore generale Deborah Landolfi al termine della sua requisitoria ha chiesto la conferma delle sentenza emessa dal Tribunale di Latina che per i quattro imputati variano dai 25 anni e sette mesi a 16 anni e cinque mesi di reclusione con le ipotesi di reato di omicidio volontario, porto illegale di pistola, lesioni personali. Nello specifico la condanna più alta era stata inflitta nei confronti del presunto leader del gruppo Jwan Singh, 25 anni e sette mesi.
Sumal Jagsheer venne massacrato di botte e cessò di vivere, dopo un’agonia di alcune ore, all’ospedale “Santa Maria Goretti”. La vittima era stata aggredita mortalmente in occasione della festa che l’uomo aveva organizzato per festeggiare la nascita del figlio e, dopo il processo di primo grado, era stato il pubblico ministero Marco Giancristofaro, titolare dell’inchiesta, a impugnare l’assoluzione di uno degli imputati e a presentare il ricorso in Corte d’Assise d’Appello. Nell’udienza di mercoledì sono intervenuti i legali difensori Andrea Palmiero, Pasquale Cardillo Cupo e Ippolito Naso a cui affiancheranno nell’udienza del 28, prima della sentenza, i colleghi Alessandro Farau, Amleto Coronella e il legale di parte civile rappresentata dall’avvocato Simone Rinaldi.