MINTURNO – Atti pubblicati con ritardo sull’albo pretorio online, senza i dovuti pareri, senza motivazioni. E l’elenco potrebbe continuare. Il segretario generale del Comune di Minturno, Massimina De Filippis, ha consegnato la relazione sull’attività di controllo amministrativo relativa al periodo giugno-dicembre 2013. Un documento di tre pagine fitte, con l’elenco dettagliato delle cose che non vanno nei vari uffici comunali, inviato ai vari responsabili di servizio, ai Revisori dei Conti, al Nucleo di Valutazione, al sindaco Paolo Graziano, al presidente del consiglio comunale Gianni Izzo e, per conoscenza, al presidente della commissione trasparenza, Mimma Nuzzo.
Nell’anno 2013 sono stati emanati 1.458 atti dai responsabili di servizio e, specificatamente, nel
periodo giugno-dicembre 2013 ben 817 atti, così distinti: Servizio Lavori Pubblici n. 150; Servizio Patrimonio – Igiene Pubblica- Acquisto beni e servizi – n. 35 + 115; Servizio Vigilanza Urbana n. 121; Servizio Organi istituzionali – Gestione risorse umane- Affari Generali – Contenzioso n. 2 + 7; Servizio Demanio- PUA -Sicurezza – Cimitero – Condono Edilizio n. 34; Servizio Finanziario n. 33; Servizio Urbanistica n. 2; Servizio Qualità della Vita n. 3; Servizio Demografico n. 9; Servizio Segreteria Generale n. 72; Servizio Pubblica Istruzione n. 11; Servizio Servizi Sociali – Pubblica Istruzione n. 133; Servizio Contenzioso Legale – Archivio n. 90.
“Tutte le determinazioni visionate nel periodo di riferimento contengono gli elementi essenziali
richiesti per un atto amministrativo, quali l’intestazione, il preambolo (norme di legge e gli articoli
in base al quale un atto è stato emanato), la motivazione, il dispositivo (è la parte precettiva, che
costituisce la volontà della Pubblica Amministrazione), luogo, data e sottoscrizione”, spiega il segretario De Filippis nella relazione recante protocollo n. 12597. “Ciò malgrado, la motivazione talvolta è incompleta”, aggiunge.
“Nella correttezza formale della redazione dell’atto – sottolinea la dottoressa De Filippis – si rilevano le irregolarità più numerose, anche se trattasi di irregolarità che non inficiano la validità dei relativi provvedimenti (trattasi principalmente di errori materiali di trascrizione, citazione di provvedimenti scaduti, testi che potrebbero essere meno ermetici e più completi, provvedimenti non riportati esattamente pur corretti nella sostanza)”.
I rilievi sollevati dal segretario comunale nel corso del semestre riguardano i ritardi nella pubblicazione degli atti (dalla data di adozione dell’atto, il visto di regolarità contabile del responsabile del servizio finanziario e la trasmissione all’addetto per la pubblicazione, in alcuni casi, intercorre un periodo troppo lungo); la mancanza, su alcuni provvedimenti controllati, dei pareri che devono essere espressi secondo quanto prescrive il Tuel; la mancanza di motivazione adeguata e talvolta, in alcuni atti, dei necessari richiami normativi; il richiamo alla necessità dello svolgimento di indagine conoscitiva al fine degli affidamenti diretti; il richiamo alla necessità di utilizzare il portale MEPA per l’acquisizione di beni e servizi.
Nella relazione, inoltre, la dottoressa De Filippis ricorda le indicazioni dell’Autorità Garante per i Lavori Pubblici, in particolare sull’affidamento diretto del contratto per lavori inferiori ai 40mila euro, che comunque è previsto dalla legge. “Tuttavia, anche entro tali importi, la stazione appaltante è tenuta a rispettare i principi della rotazione, non discriminazione, par condicio e con il supporto di adeguata motivazione”, scrive il segretario comunale. Un argomento che recentemente era stato sollevato dal consigliere comunale del Partito Democratico di Minturno, Gerardo Stefanelli, che aveva richiesto al Presidente della Commissione Lavori Pubblici, Mino Bembo, di convocare con urgenza una commissione per chiedere chiarimenti sulle procedure per l’assegnazione di lavori pubblici e di incarichi professionali. A quell’intervento aveva fatto seguito una risposta piccata del responsabile del servizio lavori pubblici Carmine Violo.
In merito alle motivazioni dell’affidamento diretto, il segretario De Filippis specifica che “sussiste l’obbligo di motivare la scelta di affidare l’appalto senza alcun confronto tra concorrenti diversi, in quanto il cottimo fiduciario costituisce una procedura negoziata, come tale assoggettata a motivazione adeguata”. Infine, conclude la dottoressa Filippis, per gli affidamenti diretti “è opportuno effettuare un’indagine conoscitiva”.
Ritorna, dunque, con forza il delicato argomento della gestione amministrativa del Comune di Minturno a causa delle irregolarità negli uffici comunali. Argomento già al centro della relazione del Collegio dei Revisori dei Conti del Comune di Minturno, che – come si ricorderà – ha inviato una segnalazione alla Procura regionale della Corte dei Conti del Lazio, nel quale elenca tutta una serie di presunti debiti fuori bilancio che superano il milione e 300mila euro.
Giuseppe Mallozzi