PIEDIMONTE SAN GERAMANO – Insussistenza di gravi indizi di colpevolezza e mancanza di elementi concreti della gravità della pericolosità sociale dei due indagati. Queste richieste della difese sono state condivise dai giudici del Riesame che, a sorpresa, hanno completamente annullato l’ordinanza di custodia cautelare disposta dal Gip del Tribunale di Cassino Domenico Di Croce nei confronti di due dei cinque giovani di Cassino, quattro ragazzi ed una ragazza, accusati di aver picchiato a sangue nella tardata serata del 9 maggio scorso il rapper di Piedimonte San Germano, il 25enne Samuele Cardarelli.
I legali dei 24enni Otello De Luca e Davide Nappa, gli avvocati Luca Scipione, Miria Pacitti e Mariano Giuliano, hanno chiesto ed ottenuto l’annullamento del provvedimento restrittivo richiesto dalla Procura di Cassino sulla scorta delle dichiarazioni rilasciare subito dopo il pestaggio dalla vittima e da altri due testimoni. A compiere l’aggressione erano state “quattro persone travisate da passamontagna” e altre due, per di più a volto scoperto, Lorenzo Cioffi ed il fratello rapper Nicolò, denominato “Niggo Boy”.
I giudici del Tribunale della Libertà hanno annullato ora il provvedimento restrittivo emesso dal Gip con le gravi ipotesi di reato tentato omicidio premeditato ed aggravato e atti persecutori. Erano state formulate nei confronti di altre quattro persone: tre in carcere ed una destinataria del provvedimento di divieto di avvicinamento con il braccialetto elettronico. Le tre persone arrestate hanno avuto confermata, intanto, la detenzione in carcere dopo la decisione di due di loro di rinunciare a ricorrere al Riesame e il provvedimento di quest’ultimo di confermare la misura restrittiva per la terza persona.
Secondo la ricostruzione dei Carabinieri Cardarelli sarebbe stato aggredito in tre circostanze. La terza, quella del 9 maggio, fu la più grave. Il 25enne venne colpito da calci e pugni e finanche da chiavi inglesi e spranghe di ferro. Il giovane sarebbe stato vittima di autentiche spedizioni punitive dopo la fine di una relazione sentimentale con la ragazza arrestata. L’ipotesi degli inquirenti è che le aggressioni sarebbero state organizzate dopo la pubblicazione online di una canzone sui social scritta dalla vittima, con rime offensive e pesanti nei confronti della ex.