FORMIA – Sarà stata anche una mera e (sfortunata) casualità ma le dimissioni dell’assessore ai Lavori Pubblici del comune di Formia Eleonora Zangrillo sono state accompagnate da altri provvedimenti amministrativi che sembrerebbero giustificare la sua “fuga” dal dipartimento di cui è stata la sua responsabile politica. Che il funzionamento del settore dimostri da tempo e mesi qualche problema di troppo la conferma, purtroppo veritiera, arriva dalla determina dirigenziale numero 960 del 7 giugno il dirigente del settore economico finanziario, il dottor Daniele Rossi, è stato costretto a fare una clamorosa inversione di marcia e a bloccare l’indizione della gara d’appalto per un’opera che la comunità di Gianola attenda da decenni: il tombinamento di via delle con la realizzazione dei marciapiedi e di una pista ciclabile.
Quando il comune aveva approvato la determina numero 773 del 16 maggio scorso con cui autorizzava la centrale unica di committenza “Riviera di Ulisse” (di cui lo stesso dirigente Rossi è il responsabile ad interim) ad appaltare l’opera grazie ad un importo di 531mila euro (fissando il termine per la presentazione dell’offerta, quelli per chiedere ottenere eventuali chiarimenti e la data di apertura dei plichi, il 6 giugno alle ore 10), il 5 giugno il dirigente del settore Lavori Pubblici Giuseppe Viscogliosi con la determina numero 943 ordinava la revoca della procedura di appaltare l’opera. Il motivo ? Alcuni operatori economici avevano rilevato al comune di Formia come il sub criterio B/3 presente nel disciplinare di gara “limitava fortemente la platea dei concorrenti”.
Insomma il bando di gara non garantiva la partecipazione ampia e totale possibile. E così che il potente dirigente Viscogliosi – chissà se i non ottimali suoi rapporti hanno convinto l’ormai ex assessore ai Lavori Pubblici Eleonora Zangrillo a togliere il disturbo dalla Giunta Taddeo? – è stato costretto a procedere alla revoca della procedura di gara in corso e dare seguito all’approvazione di un nuovo schema di disciplinare con contestuale indizione di una nuova gara aperta da svolgersi con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa”.
Perché , allora, il comune di Formia non ha provveduto a seguire una normale procedura prevista dal Codice degli Appalti quando è stato costretto a smentire (o meglio a correggere) se stesso chiedendo alla ‘Cuc’ un nuovo start per la presentazione delle offerte economicamente più vantaggiose? Quella evidenziata è stata una ‘svista’ o qualcos’altro quando il progetto esecutivo per il tombinamento di via delle Vigne era stato approvato dalla Giunta comunale con la delibera 260 nel lontano 12 dicembre 2023. Come nel gioco dell’oca la procedura di gara è dovuta ripartire quasi…da zero con un solo magro elemento di consolazione: la determina 960 del 7 giugno ma pubblicata soltanto alcuni giorni dopo non ha dovuta guadagnare il patere di regolarità contabile “non comportando riflessi diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziario o sul patrimonio dell’ente in quanto tutti gli impegni di spesa, compresi quelli dovuti per il pagamento del contributo all’Anac, sono stati assunti dal comune di Formia.
In attesa che inizi l’opera in via delle Vigne – il comune di Formia ha ipotizzato in 113 giorni la sua durata dal giorno di consegna del vernale di affidamento dei lavori – è finita sotto la lente d’ingrandimento delle opposizioni la determina con cui il comune ha dovuto rettificare (un altro ripensamento) l’affidamento diretto ad un’impresa per la realizzazione dei lavori di riqualificazione del campetto polivalente nella frazione collinare di Trivio.
Le anticipazioni di stampa circa il contenuto della tabella di cantiere apposto a Trivio soltanto dopo diversi l’apertura del cantiere hanno mandato su tutte le furie l’ex sindaco e ora capogruppo di “Un’altra città- Movimento Cinque Stelle” Paola Villa. Non è piaciuta la dicitura indicante il committente dei lavori: Il comune di Formia-sindaco Gianluca Taddeo”. Se il nome del primo cittadino compare anche nella cartellonistica con cui sono stati iniziativi i lavori per la realizzazione dello svincolo all’altezza di Largo Paone e per la realizzazione dell’ascensore nella scuola elementare di Maranola, il committente dei lavori secondo il codice degli appalti non è assolutamente un politico ma il soggetto titolare del potere decisionale e di spesa relativo alla gestione dell’appalto: il dirigente di settore.
L’ex sindaco Villa arriva a denunciare un ritorno al feudalesimo: “Il sindaco ordina e diventa ‘committente dei lavori pubblici’. Il sindaco ordina e all’ ingresso dei cantieri spunta il suo nome, a indicare come la parte politica comandi, dove la commistione tra potere politico e gestionale non ha più confine. Si tratta di una commistione che dovrebbe interessare tutti, da chi ha il compito di tutelare la cosa pubblica a coloro che devono tutelare la correttezza del procedimento di appalto – osserva l’ex sindaco – Non bastava il cartello dei lavori di qualificazione di Largo Tullia all’altezza dello svincolo con Largo Paone che da mercoledì anche i lavori del campetto di Trivio sono stati commissionati dal sindaco di Formia, Gianluca Taddeo! A Formia loro fanno così: innanzitutto comandano e poi commissionano i lavori in barba a tutte le leggi che tutelano la cosa pubblica. Poi ovviamente non importa che i titolari delle aziende alle quali commissionano siano i loro principali ‘fans’ quelli che a peso spinto osannano e applaudono sui social, in un conflitto di interessi grosso come una casa. E in un clima di puro feudalesimo, del signorotto che commissiona i lavori, i vassalli, valvassini e valvassori – accusa concludendo l’ex primo cittadino – stanno in rigoroso silenzio in attesa del loro turno “promesso”, del prossimo cartello… perché a Formia loro fanno così!”.