Spigno Saturnia / Il progetto “Mouseion” debutta con “Il secolo del vento” al Teatro di Limosa

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SPIGNO SATURNIA – Mousèion nasce con l’obiettivo di promuovere nel territorio del basso Lazio la scena e le arti performative della contemporaneità, nella relazione con luoghi, spazi, persone, nel dialogo con le tradizioni e le culture locali.  Cuore del progetto sono il teatroLaboratorio e la residenza d’arte che pone il lavoro degli artisti al centro di un processo creativo di scambio e il suo significato di relazione.  Il progetto Mousèion rivolge il proprio interesse alla ricerca nell’ambito di pratiche performative in area professionale e semiprofessionale, legate a proposte di drammaturgia a vocazione inter-multidisciplinare di teatro, danza, arti visive.

L’intento è quello di assicurare nuove conoscenze, baratti e opportunità artistiche, attraverso il confronto, la ricerca, la pratica professionale. Ma anche la valorizzazione dei giovani artisti e delle compagnie d’esperienza, con il sostegno alla circolazione delle opere. Nel segno di una continuità che riteniamo preziosa e che conduce a collaborazioni future. MOUSèION è un progetto del teatro di Limosa con la direzione artistica di Enrico Forte.  Nei giorni 19, 20 e 21 giugno, alle ore 19, presso “Il teatro di Limosa” a Spigno Saturnia ci sarà l’evento finale del Mouséion 2024 con le compagnie teatroLaboratorio di Limosa e OperaPrima Teatro. Tutti gli artisti sono chiamati a realizzare un unico grande evento di teatro, musica e danza.

Dopo ‘Quando volano gli alberi’ e ‘nel Deserto’, ‘Il Secolo del Vento’ chiuderà la trilogia degli spettacoli dedicata al mondo diverso. Sono trascorsi dieci anni dal primo Mouséion del 2013. Sono stati gli anni nei quali le visioni del direttore artistico Enrico Forte si sono incrociate con quelle di tanti attori, attrici, danzatrici, altri collaboratori. Naturae festeggia e riassume questi anni, incrociando e rielaborando le visioni e le utopie. L’amore per il circo, la passione politica, l’amore per la danza, la sposa ‘mancata’, il sogno…

“Il secolo del vento” è liberamente tratto da “I giganti della montagna” di L. Pirandello. Immaginazione. Immaginazione ci vuole. Siamo tutti parte di questa storia, tra simbolismi esasperati e una varietà di figure caratteristiche, tra sogno e realtà. Siamo in quell’invisibile di cui la nostra vita è piena; siamo agli orli della vita con quelle maschere ‘trasparenti’ che indossiamo tutti i giorni. ‘Il secolo del Vento” è una sorta di testamento di fronte alla morte dell’Arte e della Bellezza e al ‘trionfo’ della banalità, dell’apparire, dell’egocentrismo esasperato. In una ‘villa’ isolata, in un luogo che sembra la pista di un circo, abitano il mago Crotone e le figure delle maschere degli Scalognati: sono i testimoni di questo lascito, perché le maschere -quelle vere- sono nel sogno che si fa realtà. “Voglio immaginare tutta l’immaginazione che posso…” . Un grido di dolore nei confronti della perdita della “magia”, quella potenza immaginifica e creatrice che fa vivere il teatro e la nostra vita.

 

Partecipano IN ORDINE SPARSO I VIAGGIATORI NEL VENTO

PERFORMER

Teatro: Agnese Chiara D’Apuzzo, Ada Filosa, Enzo Santoro,Valentina Cornacchia, Zaira Silvestri, Ilaria Sorrentino,Maria Rosaria D’Aversa, Antonio Simeone, Mariateresa Valente,Federico Planta, Giorgia Agresti.

Danza: Fabrizia Lanzotti

Tecnico: Cosimo Cefalo

Collaboratori: Giacomo Forte, Emanuele Gaetano Forte, Sandra Cardillo Zallo

Maschere: Carlo De Meo

Spazio scenico, drammaturgia e regia: Enrico Forte