FORMIA – Avendo il Comune di Formia dato seguito dell’esecuzione della volontà politica della Giunta comunale (all’unanimità) che il 16 maggio scorso con la delibera 91 ha espresso la necessità di querelare alcuni giornalisti che hanno scritto della tragica morte del 16enne Giuseppe Maiolo in un incidente stradale in sella allo scooter in località Penitro, il mondo della politica continua a reagire.
L’affidamento dell’incarico all’avocato Lugi Panella ha già, nei giorni scorsi, sollecitato le reazioni delle consigliere comunali Paola Villa (Un’altra città-Movimento cinque stelle) e Imma Arnone (Guardare Oltre). Giungono in queste ore anche le parole del gruppo formiano del Movimento cinque stelle che tuona in una nota: ” Se il sindaco di Formia vuole giocare a fare il bullo e a querelare i giornalisti locali, lo faccia con i suoi soldi e non con quelli dei contribuenti. Spendere 5.000 euro per querelare alcuni giornalisti che si sarebbero permessi di criticare la gestione degli Uffici dei Servizi Sociali del Comune di Formia, è indegno e deplorevole, se si pensa che, ad esempio, per la stessa cifra si potrebbero rendere libere e gratuite tutte le casette dell’acqua potabile presenti sul territorio, che incassano la metà di quanto spendiamo, appunto, per le paranoie di un sindaco”.
Il gruppo territoriale pentastellato prosegue: “A ciò si aggiunga che l’amministrazione comunale da lui presieduta è piena zeppa di soggetti che in passato, dall’opposizione, hanno diffamato, calunniato, offeso e insultato ogni componente dell’allora amministrazione, senza che alcuno si sia mai permesso di adire il Tribunale Penale di Cassino. I rapporti tra istituzioni e gli addetti
alla comunicazione non possono essere regolati dalla magistratura, anche quando si avrebbe ragione, ma dal quotidiano dibattito dal quale il sindaco si è sempre sottratto, da quando ha messo piede nel Comune e fino a oggi. La querela e la costituzione di parte civile sarebbero legittime se alla base vi fosse un danno all’immagine della città…”.
A questo punto il gruppo grillino porta dei veri e propri esempi: “…ovvero quando, ad esempio, Acqualatina sversa il contenuto dei depuratori a mare, rendendolo di fatto non balneabile; quando settimanalmente ci troviamo dinanzi ad arresti per spaccio di sostanze stupefacenti, che dissuaderebbe molte persone a venire a villeggiare a Formia; oppure quando le cronache giudiziarie riguardano fatti di criminalità organizzata; ovvero tutte circostanze, queste sì, che ledono l’immagine della città che andrebbe tutelata. E invece, guarda caso, nonostante tutti i motivi che vi sono stati in questi tre anni per tutelare l’immagine della città, il sindaco e la giunta decidono di querelare i giornalisti che avrebbero legittimamente accostato la morte di un giovane diciassettenne con l’inefficienza dei Servizi Sociali”.
Proseguendo nella nota, il Movimento cinque stelle formiano, dice ancora: “però, a pensar male, sappiamo che il ‘sindaco bullo’ non può denunciare Acqualatina, considerato che è una ‘creatura’ di Forza Italia, e neanche i tanti soggetti criminali che infestano la nostra città, perché difesi dal suo ‘avvocato personale’. Per non lasciare le querele e le costituzioni di parte civile in mano a soggetti istituzionali che le usano per regolare i conti con gli avversari politici, a seconda di una pericolosa discrezionalità”.
“Il gruppo territoriale del Movimento 5 Stelle di Formia ritiene di dover disciplinare l’utilizzo del ricorso alla magistratura secondo principi oggettivi. Ovvero, se vengono accertate le responsabilità dell’inquinamento marino per colpa di Acqualatina o degli allevatori di mitili, ad esempio, sarebbe giusto difendere l’immagine della città in ogni fase processuale. Così come, se dovessero emergere inchieste giudiziarie di associazioni criminali sul nostro territorio, sarebbe giusto, legittimo e sacrosanto querelare e costituirsi parte civile durante il processo, perché queste situazioni ledono l’immagine della città ancor di più di quanto stanno facendo il sindaco e il suo ‘avvocato Personale’. E non è facile!” – concludono gli attivisti pentastellati formiani.